Nuova variante XE ancora più contagiosa: i sintomi e chi colpisce di più

L'OMS fa sapere che sta attentamente monitorando un nuovo ceppo della variante Omicron: XE, mix tra BA.1 e BA.2. Ecco a cosa prestare attenzione

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Redazione

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Mentre Omicron 2 sta gradualmente sostituendo Omicron 1 e si diffonde a macchia d’olio in tutto il mondo – in Cina stiamo assistendo al più grande lockdown di sempre, con oltre 25 milioni di persone in lockdown -, l’Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che sta attentamente monitorando un nuovo ceppo della variante Omicron: XE, mix tra BA.1 e BA.2.

I funzionari sanitari stanno continuando a monitorare e valutare da vicino il rischio per la salute pubblica associato alle varianti, insieme ad altre varianti di Coronavirus, e forniranno aggiornamenti non appena saranno disponibili ulteriori prove. Secondo l’OMS il Covid rimane un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, e avverte che è “troppo presto” per ridurre il livello di sorveglianza.

Variante XE: cosa sappiamo

“XE appartiene alla variante Omicron fino a quando non si possono trovare differenze significative nella trasmissione e nelle caratteristiche della malattia, inclusa la gravità”, afferma l’OMS nel suo rapporto.

XE è stato rilevata per la prima volta nel Regno Unito il 19 gennaio e da allora sono stati registrati oltre 600 casi. Le prime stime indicano che il nuovo ceppo sembra essere il 10% più trasmissibile della variante Omicron 2, anche se serve più tempo per la conferma (qui i nuovi sintomi scoperti di Omicron 2qui come il Covid modifica il cervello).

Il Tata Institute for Genetics and Society ha esortato i cittadini del Paese a non farsi prendere dal panico e monitorare da vicino lo sviluppo della variante. Il direttore del TIGS, Rakesh Mishra, ha dichiarato che al momento non c’è alcuna indicazione che la nuova mutazione possa causare una nuova ondata di Covid.

“Al momento non è presente alcuna indicazione che evidenzi che questa nuova variante è così forte da poter causare una nuova ondata. Dobbiamo aspettare ancora un po’ di tempo per fare commenti su quanto possa essere trasmissibile”, ha affermato. Mishra ha anche sottolineato che è importante adottare tutte le misure di sicurezza per frenare la diffusione del virus.

Perché non siamo ancora fuori dalla pandemia

Poi ha esortato le persone a non sottovalutare quanto stiamo vivendo: “È un peccato che una certa sezione della società sembri ansiosa di dichiarare che la pandemia è finita. Le persone dovrebbero prendersi cura usando mascherine, somministrando vaccini come da regola ed evitando inutili raggruppamenti in spazi affollati, soprattutto in spazi chiusi. Bisogna agire in modo civile indossando le mascherine”.

Almeno le mascherine dovrebbero restare obbligatorie, dicono diversi esperti (qui quanto le toglieremo in Italia). Molti Paesi, come Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Hong Kong, stanno segnalando un aumento significativo dei casi. I giganti asiatici, come l’India, potrebbero prorogare tutte le misure anti-Covid e le restrizioni appena tolte, e potrebbero farlo fino a quando non si registrerà un calo sostenuto di nuovi casi, forse addirittura per un anno, spiegano i medici.

Tutto questo mentre l’Italia ha ormai intrapreso la via del liberi tutti, con una road map di fine restrizioni che ci porterà a maggio a dire addio a quasi tutte le misure di controllo anti-Covid (qui il calendario di fine restrizioni con tutte le date).

Variante XE: sintomi, pericolosità e copertura vaccini

Sono al momento ancora pochissime le informazioni riguardo i sintomi, le conseguenze e la copertura del vaccino rispetto al nuovo ceppo XE. I sintomi sembrano per ora essere i soliti associati al Covid, in particolare tosse, raffreddore, febbre.

“Finora non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni sulla trasmissibilità, sulla gravità o sull’efficacia del vaccino”, ha spiegato la professoressa Susan Hopkins, consulente medico di riferimento della Uk Health Security Agency (Ukhsca), agenzia che sta monitorando la variante.

La variante è ancora sotto osservazione“, spiega Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, “ci sono 600 casi in Gran Bretagna, che è il Paese che agevola la selezione di varianti perché dal 24 febbraio non ha nessun tipo di precauzione”. Per il momento non sembra più letale, ma il fatto che sia più contagiosa è preoccupante perché crea una diffusione enorme del contagio, con il coinvolgimento non solo dei pazienti ma anche degli operatori sanitari, puntualizza.

In Gran Bretagna in questo momento per aspettare un’ambulanza “ci vogliono addirittura 20 ore e l’attesa media per un intervento chirurgico in elezione è 10 anni, questo vuol dire che i cittadini non riescono ad accedere ai servizi sanitari. Dobbiamo evitare questo” dice.

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Chi colpisce di più

La nuova variante Xe sembra più contagiosa e una persona che oggi ha due dosi “non è praticamente vaccinata” avverte Ricciardi. Per proteggersi dalla nuova sottovariante risulta dunque ancora più fondamentale sottoporsi alla terza dose di vaccino.

“Questa malattia non dà un’immunità permanente, anche un soggetto guarito può reinfettarsi. Fino al 4% delle persone si reinfetta e cominciano a esserci soggetti che si reinfettano più di due volte. Ci dobbiamo preparare mentalmente a una battaglia di lunga durata che non finisce con l’emergenza giuridica: vaccinazioni, green pass, mascherine e comportamenti saggi vanno tenuti” dichiara.

Proroga mascherine sì o no?

Ricciardi torna anche sul nodo mascherine, che da noi verranno abolite dal 1° maggio, salvo nuove indicazioni del governo. “E’ chiaro che le mascherine sono un presidio importantissimo e purtroppo finché avremo varianti così contagiose vanno tenute, soprattutto all’interno ma anche all’esterno”.

Il Ministro della Salute Speranza ha detto chiaramente che la decisione sulla mascherina al chiuso verrà presa sulla base dei contagi, e visto che è presumibile che i contagi aumenteranno con una variante così contagiosa, potremmo ritrovarci a doverle ancora tenere per un bel po’.

“L’R0 della variante di Wuan era 2,4-2,6, qui siamo tra i 15 e i 22, cioè ogni persona che entra in uno spazio chiuso mediamente ne contagia tra i 15 e i 22. E’ chiaro che se queste persone sono senza le mascherine si contagiano tutti” ha ribadito Ricciardi, “come si è visto nel caso del volo Italia-India: nel tempo che le persone hanno tolto le mascherine per mangiare si sono contagiati tutti”.