Il Ministero della Salute ha emesso un richiamo alimentare per un prodotto che in etichetta riporta l’assenza di un allergene. Almeno quattro lotti sono stati contaminati, e potrebbe non essere sicuro per chi ha intolleranze acquistarlo.
Cos’è l’intolleranza al lattosio e perché è bene consumare prodotti senza lattosio
Il lattosio è lo zucchero principale presente nel latte e nei suoi derivati e viene scisso dall’enzima chiamato lattasi, prodotto dalle cellule della mucosa interna dell’intestino tenue. La lattasi scinde il lattosio, che è uno zucchero complesso, nei suoi due componenti, che sono il glucosio e il galattosio, che vengono poi assorbiti dal corpo attraverso la parete intestinale.
Si stima che la maggior parte degli adulti, anche se la percentuale varia in base alla zona geografica, abbia un deficit della lattasi, cioè non riesca a produrre totalmente o in parte questa preziosa proteina che permette di assumere latte e latticini. Si configura così una intolleranza al lattosio.
Quali sono i sintomi dell’intolleranza al lattosio e da cosa sono causati davvero
Quando questo zucchero complesso, in assenza di lattasi, arriva all’intestino tenue, richiama una enorme quantità di fluidi, che provocano diarrea acquosa. Il lattosio passa così all’intestino crasso. Lì inizia la fermentazione a opera della flora batterica, con conseguente aumento di gas, che causa flatulenza, gonfiore e crampi addominali.
Bastano in genere tra i 250 millilitri e i 375 millilitri di latte per causare i sintomi, che si sviluppano tra i 30 minuti e le 2 ore dopo l’assunzione del lattosio. In genere sono lievi, ma possono portare anche a un cattivo assorbimento delle sostanze nutritive del resto degli alimenti, a causa dei frequenti episodi di diarrea.
L’intolleranza al lattosio può diventare un problema molto serio in particolare per i soggetti celiachi o con infezioni a carico dell’apparato digerente, in particolare dell’intestino. Il lattosio non è dunque un vero allergene, anche se in etichetta può essere accorpato agli altri allergeni. L’allergia al latte vaccino, che è molto rara e colpisce in particolare i neonati, è invece una reazione autoimmune alle proteine del latte.
Mozzarella senza lattosio ritirata dai supermercati: quali sono i lotti contaminati
Ad allertare le autorità è stata la stessa azienda produttrice, la Brimi di Varna, in provincia di Bolzano, che ha comunicato al servizio veterinario di aver prodotto e venduto mozzarella con lattosio. Nulla di strano, considerando che si tratta di uno dei prodotti caseari più comuni in commercio. Tuttavia diversi lotti sono stati confezionati con la dicitura “senza lattosio” in etichetta. Attenzione che la mozzarella è anche uno dei prodotti che più stanno subendo gli effetti della shrinkflation.
Il prodotto oggetto del richiamo ministeriale è venduto nelle catene Selex. Sono diverse le sigle del gruppo, come i supermercati Famila, A&O, Dok, Elite, Emi, Emisfero, Galassia, Gala, Mercatò, Pan, Sole365. Si tratta dei bocconcini di Mozzarella a marchio Vivibene in confezione da 125 grammi.
Sono i seguenti i lotti che contengono lattosio, al contrario di quanto riportato nella confezione.
- Mozzarella Vivibene Selex bocconcini – Lotto 94, con scadenza al 3 maggio 2022.
- Mozzarella Vivibene Selex bocconcini – Lotto 95, con scadenza al 3 maggio 2022.
- Mozzarella Vivibene Selex bocconcini – Lotto 96, con scadenza al 4 maggio 2022.
- Mozzarella Vivibene Selex bocconcini – Lotto 97, con scadenza al 4 maggio 2022.
Il nome del produttore in etichetta è Centro Latte Bressanone Soc. Agr. Coop, con sede in Via Brennero, 2, a Varna, in provincia di Bolzano, e marchio identificativo CE IT 41 5.
Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo immediato del prodotto, ma è bene sempre controllare le etichette dei prodotti, in questo caso quelli che si trovano nel banco frigo. Se doveste aver già acquistato le mozzarelle senza lattosio oggetto di richiamo, potete restituirle al punto vendita in cui le avete comprate, richiedendo una sostituzione del prodotto.
Attenzione a demonizzare i latticini. Oltre a non essere dannosi per tutti e anzi possono far bene, sono anche uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy. Oggi, però, proprio la mozzarella potrebbe iniziare a scomparire dai nostri supermercati.