Covid, torna l’allerta: 4 Regioni a rischio alto

Nuova allerta Covid in Italia, con 4 Regioni che sono considerate a rischio alto dopo l'ultimo monitoraggio congiunto del Ministero della Salute e dell'Iss

Casi in aumento, tasso di positività in crescita e decessi in calo. Così potrebbe essere sintetizzato l’ultimo bollettino settimanale sul Covid-19 in Italia, un quadro che non desta più le preoccupazioni degli scorsi mesi, ma comunque da non sottovalutare. Gli ultimi dati d’aggiornamento provenienti dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, evidenziano come il virus sia ancora ben presente in Italia e, soprattutto, lancia l’allarme per alcune Regioni in cui il rischio è da considerarsi alto.

Bollettino Covid-19, i dati del contagio in Italia

L’ultimo bollettino settimanale Covid, quello riguardante la settimana dal 17 al 23 febbraio 2023, presenta dei dati importanti. Rispetto al precedente, infatti, il dicastero della Salute evidenzia la crescita dei contagi, passati dai 28.354 della scorsa settimana agli attuali 29.443. Crescita dei casi ai quali, però, corrisponde un calo dei tamponi effettuati (506.295 contro i 536.080 delle rilevazione precedente) che portano il tasso di positività a crescere dello 0,5%, ora attestato al 5,8%.

La Regione che al momento accusa la maggior crescita di positivi è il Lazio, con 5.732 nuovi casi in settimana, mentre da record è il tasso di positività in questo bollettino settimanale per le Marche: ben 22,4%, con la seconda Umbria “lontana” all’11,3%.

In un quadro del genere si inserisce però il caso dei decessi, con 55 morti in meno rispetto alla scorsa settimana (244 contro 299). La Regione che ne ha registrati di più nell’ultima settimana è  la Lombardia, con 39 morti.

Rimane invece sostanzialmente stabile, con una leggera crescita, l’incidenza settimanale dei casi di Covid in Italia. Se la settimana dal 10 al 16 febbraio infatti era di 48 ogni 100mila abitanti, nei giorni da 17 al 23 febbraio il numero sale a 50 (qui vi abbiamo parlato di un recente studio sui vaccini).

La situazione negli ospedali

In calo, invece, il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Rispetto alla rilevazione del 16 febbraio, che riportava una percentuale dell’1,6%, quella del 23 febbraio 2023 registra l’abbassamento della soglia all’1,3%.

L’Rt medio è invece in leggera crescita, attestandosi allo 0,91 rispetto allo 0,85 di sette giorni fa. Un dato che non deve comunque destare preoccupazione, in quanto resta ancora al di sotto di quella che viene considerata la soglia epidemica.

In lieve aumento invece il tasso di occupazione nelle aree mediche a livello nazionale per motivi legati al Covid. Secondo la rilevazione del 23 febbraio infatti sono al 5,2% i posti letto occupati contro il 5% del 16 febbraio.

Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, ha comunque sottolineato che si tratta di una rilevazione con dati stabili che riconsegnano all’Italia un quadro considerato sotto controllo e con variazioni che non posso essere considerate come allarmanti per la presenza del virus nel nostro Paese (qui vi abbiamo parlato delle possibili cause del Long Covid).

Le Regioni a rischio alto

Come detto, sono quindi quattro le regioni considerate ad alto rischio nell’ultima settimana dal ministero della Salute. Si tratta di Basilicata, Liguria, Marche e Puglia, mentre nei sette giorni precedenti nessuna rientrava in questa fascia.

Salgono a 10 invece il numero delle regioni considerate a rischio moderato, mentre la scorsa settimana erano solamente 4, si tratta di Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, PA/Bolzano, Sardegna, Toscana e Umbria