Tornando indietro nel tempo, facendo un salto nel passato al 2020, nessuno si sarebbe mai aspettato che nel 2023 si potesse parlare ancora di Covid-19 e della paura che questo virus fa ancora al solo pensare di poter essere positivi. A tre anni di distanza dai primi casi in Cina il coronavirus corre ancora veloce nel mondo, con Pechino che sta conoscendo proprio in questi giorni una nuova e violentissima ondata che ha portato diversi Stati a prendere dei provvedimenti sul turismo in entrata per evitare il nuovo boom di contagi (Cina che sta curando i casi con un farmaco “italiano”).
A tre anni di distanza dai primi casi di Wuhan e i primi arrivati in Italia, il Covid-19 è cambiato e ha portato con sé nuovi sintomi e nuove forme più o meno violente con le quali, purtroppo o per fortuna, stiamo cominciando a prendere l’abitudine della convivenza. Grazie ai vaccini e alla maggior copertura per l’immunità acquisita, il virus attecchisce in maniere diverse rispetto al 2019, con nuovi sintomi che nessuno potrebbe mai pensare di ricondurre al coronavirus.
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Covid toes, cos’è il “piede da Covid”
Di recente, infatti, è stato scoperto un nuovo e imprevedibile sintomo che, se presente, tutto farebbe pensare eccetto di aver contratto il coronavirus. Con l’arrivo di tante mutazioni e sottovarianti, infatti, il Covid ha trovato altre vie per infettare l’uomo e uno dei modi di manifestarsi è nelle estremità inferiori del corpo umano. In che senso?
Studi recenti hanno evidenziato che il virus si potrebbe presentare con un sintomo strano, dei dolori ai piedi che potrebbero far pensare a dei geloni. Parliamo del cosiddetto Covid toes, ovvero il “piede da Covid” che è stato riscontrato in diversi pazienti presi in esame dal Royal College of Podiatry che ha condotto un approfondimento in modo da identificare i sintomi che possono rappresentare un segnale d’allarme da non sottovalutare (qui vi abbiamo parlato di Kraken, la nuova minaccia Covid).
I sintomi del “piede da Covid”
Seppur una sintomatologia molto rara, bisogna stare attenti a eventuali dolori ai piedi. In questo periodo poi, fatto di gite sulla neve e quindi da possibili geloni, mantenere alta la guardia è ancor più necessaria. Tra i problemi principali, come detto, ci sono i dolori ai piedi che generalmente risultano gonfi, con le dita particolarmente ingrossate e pallide, esattamente come accade nel caso si soffra di geloni.
Tra gli altri fastidi che accompagnano questa condizione gli esperti parlano di prurito, dolori o senso di bruciore, edema, presenza di vesciche o formazione di ulcere. Si tratta di una sintomatologia che potenzialmente può colpire chiunque ma i più esposti potrebbero essere i bambini, che secondo quando emerso nella ricerca del Royal College of Podiatry avrebbero una probabilità maggiore rispetto agli adulti di sviluppare problemi ai piccoli vasi sanguigni dei piedi.
Il piede da Covid resta, al momento, un sintomo raro associato al virus, ma scolorimento e gonfiore intorno alle dita stanno attirando le attenzioni dei medici interessati a chiarirne con precisione le cause. Per scongiurare ogni complicazione, il consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio medico o a uno specialista se dovessimo notare fenomeni insoliti nei nostri bambini.