Covid, allarme sui contagi: per chi è urgente la quarta dose

Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe mostra l'inversione della curva dei contagi che porta nuovamente l'attenzione sui fragili

Pubblicato: 22 Settembre 2022 18:00

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

La pandemia da Covid-19 è tutt’altro che alle spalle per l’Italia e per il mondo intero, anche se i dati degli ultimi mesi fanno ben sperare sul tramonto del virus. Nonostante i proclami fatti nelle scorse settimane dal direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus sulla fine vicina del coronavirus, i numeri registrati nelle ultime settimane nel nostro Paese non lasciano indifferenti gli esperti che lanciano un chiaro grido d’allarme su ciò che potrebbe succedere con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno in ottica contagi.

Ecco allora che dopo aver analizzato attentamente i numeri dell’ultimo monitoraggio settimanale, dalla Fondazione Gimbe è arrivato il segnale di preoccupazione per una categoria di persone che dovranno ricorrere quanto prima alla somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid.

Covid, contagi in risalita

L’ultimo report settimanale della Fondazione Gimbe, quello che relativo al monitoraggio nella settimana 14-20 settembre, fa infatti emergere un quadro in peggioramento rispetto ai sette giorni passati, facendo risuonare un campanello d’allarme. Come riferito da Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, la circolazione del Covid-19 è ripresa ed è stato registrato un incremento dell’11,3% rispetto ai dati precedenti. La causa di questa risalita potrebbe essere la riapertura delle scuole, ma anche la maggior frequentazione dei luoghi chiusi per i primi freddi e l’imminente stop alle mascherine sui mezzi pubblici (qui vi abbiamo parlato dei disturbi gravi causati dal Covid dopo due anni).

Per quanto riguarda l’andamento dei contagi, in sei Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -1,5% della Sicilia al -13,1% della Calabria), in 15 Regioni incrementi molto eterogenei (dal +0,1% dell’Abruzzo al +58% della Provincia Autonoma di Bolzano). Rispetto alla settimana precedente, in 36 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Genova al -35,9% di Vibo Valentia), mentre 70 Province segnano un incremento (dal +0,2% di Verona al +88,9% di Biella); stabile la Provincia di La Spezia. L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100.000 abitanti in tutte le Province: dai 67 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 384 di Vicenza.

Quarta dose urgente, ma per chi?

Guardando questi dai, quindi, da Gimbe e dagli esperti è arrivato il chiaro monito a tornare a vaccinarsi. Il report, infatti, evidenzia come al 21 settembre sono state somministrate 3.171.672 quarte dosi, con una “media mobile” di 10.236 somministrazioni al giorno e un tasso di copertura nazionale del 16,6% con nette differenze regionali. Secondo Cartabellotta questi numeri, contemporaneamente alla risalita dei contagi, non sono accettabili.

Ecco allora che la fondazione ha ribadito: “È urgente che oltre 14 milioni di persone ricorrano alla quarta dose del vaccino”. Ma per chi sarà strettamente necessaria? A cercare di dare una risposta, intervistato da Tgcom24, ci ha pensato il direttore della Clinica di Malattia Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti che ha sì spiegato che la circolazione del virus non sarà di certo grave come in passato, ma bisogna mantenere la guardia alta (come vi abbiamo detto,  gli ospedali stanno vivendo due pandemie).

Infatti, secondo l’infettivologo, sottovalutare una nuova ondata sarebbe da irresponsabili. Nel corso dell’intervista Bassetti ha quindi spiegato che la quarta dose è raccomandata “per chi ha più di 65 anni e ha delle fragilità“, come più volte spiegato anche dal Ministero della Salute. L’indicazione dell’infettivologo è quella di non aspettare il prossimo booster aggiornato, ma di vaccinarsi subito. Un altro consiglio, poi, è quello di non sottovalutare l’influenza stagionale in quanto venendo meno le protezioni tornerà anche questa “emergenza” che potrà essere combattuta anche con i vaccini anti-influenza.