Smemorati delle ricorrenze, il regalo vale sempre, anche in ritardo (a patto che sia personale!)

Fare regali personalizzati è in grado di suscitare una risposta emotiva unica, generando quello che gli stessi studiosi hanno definito "orgoglio indiretto" del destinatario.

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Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 12 Febbraio 2025 17:45

Smemorati delle ricorrenze, non trinceratevi dietro al classico “scusa ma mi sono dimenticato” per giustificare il mancato dono. E tenete presente che anche se in ritardo, un regalo è sempre apprezzato. Anche e soprattutto se riuscite davvero a personalizzare l’omaggio, facendo capire alla persona che tenete a lei.
A proporre una chiave di lettura che sembra andare contro i riprovevoli “fuori tempo” per celebrare chi attende un vostro omaggio, fin quasi a proporre una psicopatologia del donatore ritardatario e a proporre possibili soluzioni, arrivano addirittura due studi scientifici che focalizzano l’attenzione sui tempi e sui modi di proporre il classico “pensiero” tangibile. E magari possono dare assistenza a chi dimentica date, ricorrenze ed occasioni in cui far mancare un proprio segnale di presenza può essere quanto meno disdicevole.

Dimenticare non è un male assoluto

Partiamo dal capitolo smemoratezza. Con un incipit che non va mai messo da parte. Il vero valore sta nel donare, e non nel tempo dell’offerta del pensiero tangibile. Quindi non bisogna fermarsi di fronte al calendario che segnala il passaggio della data in questione. Perché molto peggio “dimenticare” di offrire il proprio dono, magari giustificandosi proprio con il ritardo. Chi riceve non si altera più di tanto di fronte al ritardo. O almeno non quanto ipotizza che fa il dono.
A dirlo è una ricerca coordinata da Cory Haltman e Rebecca Reczek, dell’Università Statale dell’Ohio, apparsa sul Journal of Consumer Psychology. L’indagine, in diversi esperimenti, ha mostrato come alla fine chi riceve un regalo è sempre contento. E si sente comunque considerato. A prescindere da quanto si macera lo smemorato donatore, che magari pensa che l’altro non si senta considerato come si dovrebbe. Chi riceve, insomma, supera comunque l’eventuale stress del ritardo, anche se magari il dono arriva mesi dopo. Psicologicamente, stando allo studio, non pensare ad un dono, adducendo come scusa proprio il ritardo nella consegna, sarebbe molto più negativo in termini percezione altrui.

L’importante è personalizzare

Tra le altre cose da tenere presente, e questo indipendentemente dalla tempestività del regalo, c’è un altro aspetto che punta diritto sulla chiave psicologica della personalizzazione di quanto si offre. In pratica, segnalando che anche una cosa semplicissima è stata studiata esattamente per il ricevente, si favorisce il benessere e l’autostima del destinatario. Insomma, fa sentire più amati, ben oltre il valore. Perché la simbologia e l’attenzione sarebbero importanti, oltre il valore materiale di quanto si regala.
A segnalarlo è una ricerca che ha visto coinvolti, in diversi esperimenti, studiosi del Regno Unito, della Francia e della Svizzera che hanno dimostrato come fare regali personalizzati sia in grado di suscitare una risposta emotiva unica, generando quello che gli stessi studiosi hanno definito “orgoglio indiretto” del destinatario.

La ricerca, apparsa su Psychology & Marketing, è firmata da Marta Pizzetti, Diletta Acuti, Isabella Soscia e Michael Gibbert. Gli studiosi, appartenenti alle Università di Bath, Emlyon e alle scuole di business SKEMA in Francia e dell’Università della Svizzera italiana (USI) di Lugano hanno condotto quattro studi sperimentali. La sintesi finale di queste osservazioni porta ad una conclusione chiara. “I risultati hanno mostrato che, quando si sceglie un regalo in questa stagione festiva, la personalizzazione può cambiare le carte in tavola – segnala la Acuti in una nota dell’Università di Bath. Ma non si tratta solo di selezionare un’opzione personalizzabile: è anche necessario comunicare tale sforzo al destinatario. Condividere il motivo per cui hai scelto elementi del regalo o il pensiero che ci hai messo dentro farà sì che il destinatario lo apprezzi ancora di più. In effetti, questo sforzo aggiuntivo lo aiuta a entrare in contatto con l’orgoglio che hai provato nelle tue scelte, rendendo il regalo ancora più significativo”.

Il tutto, con una lettura “sociale” importante sul fronte della sostenibilità. I destinatari erano più propensi a prendersi cura dei regali a cui tenevano di più. Quindi, lo spreco si potrebbe ridurre. Semplicemente con un pizzico di attenzione in più.