La “sindrome del cuore in vacanza” che fa aumentare gli infarti tra Natale e Capodanno

Più persone muoiono per attacchi di cuore tra Natale e Capodanno, tanto che negli Usa è nato il termine «sindrome del cuore in vacanza»

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Durante le festività natalizie, che non si limitano ai giorni immediatamente precedenti e successivi al Natale ma comprendono anche i festeggiamenti per il Capodanno, si osserva un aumento significativo degli episodi di infarto rispetto agli altri periodi dell’anno. Questo fenomeno non è da attribuire a uno scherzo o a una strana coincidenza, bensì è supportato da dati che indicano un elevato numero di persone a rischio di morte per attacchi di cuore. Ma qual è la ragione di tale correlazione?

Cos’è la “Sindrome del cuore festivo”

La “Sindrome del cuore festivo”, nota anche come “Holiday Heart Syndrome”, è stata identificata per la prima volta nel 1978 negli Stati Uniti. Tale sindrome è stata associata a un’elevata assunzione di alcol e alle aritmie cardiache. Secondo il professor Michael Chen, direttore medico del Laboratorio di cateterizzazione cardiaca presso l’Adventist HealthCare nel Maryland, durante le festività natalizie, a causa di un aumento dei momenti di celebrazione e degli incontri familiari, si verifica un aumento del consumo di alcol. Questo consumo eccessivo può innescare aritmie cardiache.

Chen ha spiegato a Wtop News che durante le festività, le persone tendono a bere in modo più consistente, il che può portare a un consumo eccessivo di alcol, un fattore noto per contribuire alle aritmie cardiache. Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC), le sbronze sono definite come il consumo di cinque o più bevande alcoliche in una sola occasione per gli uomini e di quattro o più per le donne. Questo aumento del consumo di alcol durante le festività può quindi contribuire alla frequenza più elevata di episodi di “Holiday Heart Syndrome”.

Rischio aumentato tra alcool e cibo

Dai cenoni aziendali all’aperitivo con gli amici, dalla Vigilia di Natale a Capodanno e oltre, è importante considerare l’aumento significativo del consumo di alcol durante le festività. Spesso, il consumo di bevande alcoliche è così integrato nella cultura festiva che si tende a dimenticare che l’alcol è una sostanza tossica per l’organismo, anche in piccole dosi e soprattutto per il cuore.

Il professor Claudio Tondo, Direttore del Dipartimento di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino, IRCCS, sottolinea che dosi eccessive di alcol hanno un effetto eccitante sulle cellule cardiache. Ciò può portare a un aumento della frequenza cardiaca e favorire l’insorgenza di condizioni come la fibrillazione atriale. È importante notare che l’assunzione cronica di alcol in quantità significative può contribuire allo sviluppo di cardiomiopatia dilatativa, causando un aumento dei volumi delle camere cardiache (atri e ventricoli) e una riduzione della loro capacità contrattile, due fattori chiave nell’insorgenza della fibrillazione atriale.

Il professor Tondo mette in guardia anche contro il rischio di anomalie del ritmo cardiaco indotte dall’alcol, spesso verificatesi in concomitanza con un aumento dell’assunzione alimentare. Pertanto, è consigliabile moderare non solo il consumo di alcol ma anche la quantità di cibo durante le festività per preservare la salute del cuore.

Il mix letale

Le festività natalizie e il successivo Capodanno, con le celebrazioni così ravvicinate, possono avere un impatto significativo sulla nostra salute, oltre che sulla bilancia. Uno studio ha evidenziato che persino un solo drink al giorno può aumentare il rischio di fibrillazione atriale fino al 16%. Se in un giorno qualunque la probabilità di sviluppare fibrillazione atriale è di una su 1.000, l’assunzione di un bicchiere di birra o vino può far salire questa probabilità a 3 su 1.000.

La fibrillazione atriale rappresenta dunque un serio pericolo. Il professor Tondo spiega che si tratta di un’irregolarità nel battito cardiaco, uno dei disturbi più diffusi. In presenza di questa condizione, il cuore non batte in modo regolare, compromettendo la sua capacità di pompare sangue in modo efficiente e aumentando il rischio di formazione di coaguli pericolosi. La fibrillazione atriale è associata a un aumento del rischio di ictus ed è stata collegata anche a problemi come la demenza e l’insufficienza cardiaca. Pertanto, è cruciale considerare con attenzione il consumo di alcol durante le festività al fine di preservare la salute cardiaca.

A rischio gli anziani, obesi e persone alte

È importante notare che se il consumo di alcol può essere dannoso per tutti, esistono categorie di persone più a rischio di sviluppare fibrillazione atriale. Ad esempio, a 80 anni, c’è circa il 10% di probabilità di avere questo disturbo. Altri fattori di rischio includono l’obesità, una storia familiare di fibrillazione atriale a esordio precoce e persino l’altezza (uno studio ha rilevato un maggior rischio nelle persone oltre 1 metro e 70 cm).

Per individuare eventuali problemi legati alla fibrillazione atriale, è importante essere consapevoli dei sintomi. Alcune persone potrebbero non presentare alcun sintomo, mentre altre potrebbero sperimentare palpitazioni cardiache, dolore toracico, mancanza di respiro, estrema stanchezza o persino svenimenti. La durata e la frequenza dei sintomi possono variare: la fibrillazione atriale può manifestarsi solo per brevi periodi in alcuni individui, mentre in altri può diventare una condizione permanente.

Attualmente, gli smartwatch con cardiofrequenzimetri stanno diventando sempre più popolari e consentono alle persone di monitorare autonomamente i cambiamenti nel proprio ritmo cardiaco. Questo può essere un modo utile per individuare precocemente eventuali anomalie e consultare poi un cardiologo per una valutazione più approfondita.

I consigli

Affrontare i festeggiamenti con consapevolezza può contribuire a limitare i rischi per la salute. Se si desidera comunque brindare seguendo la tradizione, è possibile adottare alcuni accorgimenti. In primo luogo, è consigliabile bere acqua durante i festeggiamenti, poiché la disidratazione può aumentare il rischio di sviluppare la “sindrome del cuore in vacanza”. Inoltre, è importante non interrompere completamente l’attività fisica durante il periodo festivo. Anche una breve passeggiata può avere benefici per la salute.

È utile tenere a mente le quantità di alcol considerate a “basso rischio”, che sono generalmente stabilite a 1 bicchiere di vino, 1 lattina di birra o 1 bicchierino di superalcolico al giorno per donne e anziani, e 2 per gli uomini. Tuttavia, è importante notare che queste quantità non devono essere considerate salutari, e l’obiettivo migliore sarebbe evitare il consumo eccessivo di alcol. Negli ultimi anni, sono emerse prove sempre più evidenti di relazioni causa-effetto tra il consumo di alcol e vari tipi di tumori e oltre 200 problemi di salute, senza considerare gli incidenti stradali. Pertanto, la regola più sicura rimane il consumo di alcol pari a zero.