Nuovo prodotto ritirato per possibile salmonella

Il ministero della Salute ha disposto il richiamo per rischio di contaminazione di salmonella di un lotto di carne di bovino alla tartata della Fiorani

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Un lotto di tartare di carne di bovino della Fiorani è stato richiamato a scopo precauzionale dal commercio per la possibile presenza di salmonella. Su segnalazione dello stesso produttore, il ministero della Salute ha disposto il ritiro del prodotto dagli scaffali dei supermercati per rischio microbiologico, raccomandando di non consumare l’alimento oggetto di segnalazione e di riportarlo al punto vendita.

Il richiamo

Il richiamo per il rischio di contaminazione da salmonella è stato pubblicato con un avviso di allerta venerdì 22 settembre, sul portale del ministero della Salute dedicato agli avvisi di sicurezza e ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori.

Il lotto della carne a marchio “Le colline della bontà” interessato dal richiamo è il numero 36423TI, venduto in confezioni da due pezzi per un totale 210 grammi, che riporta come data di scadenza o termine minimo di conservazione 23/09/2023.

Il marchio di identificazione del produttore ‘Fiorani & C. S.P.A.’ è IT 592 S CE, con sede dello stabilimento a Piacenza, in via Coppalati 52.

Cos’è la salmonellosi

Con il termine ‘salmonella’ si identifica un genere di batteri presente in natura in oltre 2mila varianti, responsabile della maggior parte delle infezioni contratte attraverso il cibo. La malattia associata alla trasmissione di questo agente patogeno, come spiegato dal Ministero della Salute, è la salmonellosi, una delle più frequenti patologie di origine alimentare nell’uomo. Le salmonellosi colpiscono mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, mentre i carnivori sono poco ricettivi.

I principali mezzi di contagio sono i prodotti di origine avicola, uova e derivati, carni crude o poco cotte, latte e formaggi freschi o non pastorizzati (il rischio di salmonellosi aveva riguardato anche i residenti in alcuni comuni colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna, come avevamo spiegato qui).

I sintomi della salmonellosi

La gravità della malattia è in relazione al sierotipo infettante, al numero di microrganismi ingeriti e a fattori di resistenza del paziente. I rischi derivati dalla presenza di salmonella nei cibi sono diversi rispetto a le conseguenze di una contaminazione da listeria.

Nell’uomo la salmonellosi si manifesta perlopiù come enterocolite (infiammazione del tratto digestivo che coinvolge l’enterite dell’intestino tenue e la colite del colon). Altri sintomi più comuni sono diarrea, vomito, febbre e crampi addominali e possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati, per una durata di circa 4-7 giorni.

I soggetti più a rischio salmonellosi sono in generale gli individui con sistema immunitario più fragile:

  • anziani;
  • bambini;
  • donne in gravidanza;
  • individui affetti da anemia falciforme;
  • individui affetti da Hiv (per questi ultimi l’infezione da salmonella si manifesta anche con ricorrenti episodi di setticemia non tifoidea).