Il Ministero della Salute, nella sua attività di monitoraggio dei prodotti in vendita presso i supermercati italiani, ha emesso una nuova nota di richiamo. Sul proprio sito, infatti, il dicastero guidato da Orazio Schillaci ha avvertito i consumatori sui possibili rischi legati a un lotto di Grana Padano Dop grattugiato in vendita nei supermercati, perché potrebbe contenere dei corpi estranei. Per questo motivo il Ministero ha richiamato il prodotto, con tutte le avvertenze del caso.
Il Grana grattugiato richiamato
A essere protagonista della nota di richiamo pubblicata sul sito del Ministero della Salute è il Grana Padano Dop grattugiato prodotto dalla “Latteria Social Mantova Soc. Agr. Coop.”, con stabilimento a Marmirolo, in provincia di Mantova. Il marchio del prodotto è “Consilia“.
Il formaggio grattugiato è quello in confezione da 100 grammi che è possibile ritrovare nei supermercati italiani in busta. Per riconoscerlo basta fare attenzione ai dettagli del packaging:
- la busta è verde con delle linee in diagonale più chiare;
- è presente il logo “Grana Padano” che certifica l’autorizzazione del consorzio;
- si legge sul fronte “Consilia – Grana Padano Dop grattugiato“;
- è la confezione da 100 grammi;
- un altro logo presente è quello che ne certifica l‘assenza di lattosio con “Naturalmente privo lattosio”;
- sul retro sono riportate tutte le informazioni di produzione e scadenza, col lotto interessato che deve essere “consumato preferibilmente entro il 11/12/24“.
Come si legge nella nota di richiamo del Ministero, il lotto di produzione interessato è il 24256Y.
I rischi per il formaggio grattugiato
Nella nota, come accade in questi casi, sono fornite tutte le spiegazioni del caso e il perché il prodotto è stato oggetto di richiamo. Nello specifico, infatti, se ne richiede il richiamo per “possibile presenza di corpi estranei metallici“.
La richiesta è quella di “non consumare il prodotto e riconsegnarlo al punto vendita dove è stato acquistato” per evitare qualsiasi tipo di problema.
Nella produzione, va sottolineato, spesso accade che corpi estranei finiscano all’interno del prodotto poi imbustato. Da controlli successivi, dopo l’immissione in commercio, emerge l’anomalia che, non potendo essere ristretta a una singola confezione, richiede il richiamo totale del lotto di produzione.
Il monitoraggio del Ministero
Come vi abbiamo spesso riferito, quello della sicurezza alimentare è un aspetto che è messo al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati e ne segnala ritiri o richiami tramite il proprio sito.
Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (Osa) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato nel caso in cui non fosse in linea dal punto di vista qualitativo.
In aggiunta al ritiro o richiamo (come in questo caso), qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’Osa deve provvedere a informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.
Spesso, però, capita che sia l’azienda stessa ad anticipare il Ministero, pubblicando sul proprio sito (nell’apposita sezione) la nota di richiamo ancor prima che il dicastero renda nota ogni anomali sul prodotto interessato.