Biscotti Milka Oreo richiamati, potrebbero contenere pezzi di plastica: i lotti

Richiamo precauzionale per un lotto di biscotti a marchio Milka Oreo, venduti in pezzi singoli da 37 grammi, per la possibile presenza di corpi estranei in plastica

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 15 Marzo 2024 11:42

Pezzi di plastica sono stati scoperti nei biscotti Milka Oreo, portando il Ministero della Salute a ordinare il loro ritiro immediato dai supermercati, a causa del potenziale rischio fisico derivante dalla possibile presenza di corpi estranei. I clienti che hanno acquistato le barrette di cioccolato Milka Oreo con il numero di lotto ben preciso sono invitati a non consumarle e a restituirle al punto vendita in cui sono state acquistate, dove sarà possibile ottenere il rimborso completo.

Qual è il lotto

Nel recente comunicato divulgato dal Ministero della Salute, si è specificato che è stato richiamato un lotto specifico di biscotti, identificato con il codice OSK0934422. Questi biscotti sono stati prodotti nello stabilimento della Mondelez Polska Produktion, situato in Polonia. La data di scadenza per questo particolare lotto è stata fissata per il 1° agosto 2024, mentre il peso delle confezioni coinvolte ammonta a 37 grammi.

Purtroppo può succedere che alcuni prodotti alimentari vengano richiamati dalle autorità sanitarie. Per coloro che hanno acquistato un pacchetto appartenente a questo lotto dei biscotti di cioccolato Milka Oreo, le autorità sanitarie raccomandano vivamente di astenersi dal consumarlo. È di vitale importanza restituire immediatamente il prodotto al punto vendita, dove il personale sarà pronto ad assistervi nella sostituzione o nel rimborso. Per eventuali domande o necessità di chiarimento, i consumatori sono invitati a contattare il numero verde 800-055200, dove saranno fornite ulteriori informazioni e assistenza necessaria.

Cosa fare in caso di inalazione di un corpo estraneo

In caso di inalazione di un corpo estraneo, come un boccone di cibo o un pezzo di plastica, è fondamentale determinare innanzitutto se l’ostruzione sia parziale o completa. Nel primo caso, il soggetto tossisce e respira, mentre nel secondo caso il soggetto non respira affatto. Il primo sintomo è la tosse, un meccanismo di autodifesa dell’organismo attraverso il quale cerca di espellere il corpo. La tosse si alterna alla respirazione difficoltosa della vittima. In caso di ostruzione totale delle vie aeree, invece, la vittima non riesce a respirare e tende a diventare cianotica.

Evita di dare pacche sulle spalle alla vittima o di tentare di estrarre il corpo estraneo con le dita, poiché ciò potrebbe aggravare la situazione, spingendo ulteriormente l’oggetto all’interno delle vie respiratorie.

Se la vittima si trova di fronte a un’ostacolata parziale delle vie respiratorie, è essenziale mantenere la calma e incoraggiarla a tossire per espellere il corpo estraneo in modo naturale. Nel caso di un’ostacolata totale delle vie respiratorie, è imperativo chiamare immediatamente i soccorsi e, mentre si attende il loro arrivo, eseguire la manovra di Heimlich. Tuttavia, è importante notare che questa tecnica non deve essere utilizzata con i bambini al di sotto dell’anno di età. Per i neonati, è consigliabile adagiarli a pancia in giù sull’avambraccio di chi effettua la manovra e colpirli delicatamente 5 volte tra le scapole con il palmo della mano. Se il corpo estraneo non viene espulso, il bambino deve essere girato a pancia in su e, utilizzando l’indice e il medio, deve essere premuto sul torace per 5 volte, al centro della linea tra i capezzoli. Questa procedura deve essere alternata con i colpi interscapolari fino a quando il passaggio dell’aria non torna ad essere possibile.

Indipendentemente dalla situazione, è fondamentale seguire attentamente le istruzioni fornite al telefono dagli operatori sanitari. Inoltre, le indicazioni appena fornite non sono in nessun caso da considerarsi sostitutivi dell’intervento degli operatori di primo soccorso.