Sta per partire una nuova fase dei concorsi pubblici. Dal mese di novembre i bandi non saranno più pubblicabili in Gazzetta ufficiale ma bisognerà passare attraverso la piattaforma InPa voluta da Brunetta, con lo scopo di agevolare l’accesso ai candidati e, quindi, la consultazione. Per la registrazione, saranno necessari lo Spid, la Cns e Cie.
Dopo quasi 30 anni cambiano dunque le regole per l’accesso agli impieghi e le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici nel segno della digitalizzazione, della semplificazione, della parità d’accesso e dell’equilibrio di genere. Ecco tutte le novità.
Indice
Concorsi pubblici diventano digitali: il portale Inpa
Arriva l’obbligo delle Pa di pubblicare i bandi sulla piattaforma del reclutamento InPa, definita dal ministro Brunetta come “il vero architrave della digitalizzazione dei concorsi pubblici”. Il portale ha l’obiettivo di migliorare la qualità del reclutamento della Pubblica amministrazione attraverso un sistema innovativo digitale che semplifica e velocizza l’incontro tra domanda e offerta di lavoro pubblico.
Già dal 1° luglio scorso, le amministrazioni centrali e le autorità indipendenti potevano scegliere di pubblicare i propri bandi di concorso sul nuovo portale di reclutamento InPA, per le assunzioni di personale a tempo indeterminato e determinato. Dal 1° novembre 2022, invece, la pubblicazione sul portale InPA diventa obbligatoria, e viene estesa anche a Regioni ed Enti locali.
Dall’anno prossimo non occorrerà più pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale: il Decreto-legge 36/2022 ha stabilito infatti che dal 2023 “la pubblicazione delle procedure di reclutamento nei siti istituzionali e sul Portale unico del reclutamento esonera le amministrazioni pubbliche, inclusi gli enti locali, dall’obbligo di pubblicazione delle selezioni pubbliche nella Gazzetta Ufficiale”.
Per accedere al portale sono necessari Spid, Cie, Cns: nell’area riservata sarà possibile disporre di tutte le funzioni e gestire avvisi, bandi, candidature, ricerche, procedure concorsuali, selezione professionisti per il PNRR.
Concorsi pubblici aperti agli stranieri extraUE
La cittadinanza italiana (o di uno stato UE) non sarà più requisito indispensabile per la partecipazione al concorso pubblico, al quale potranno partecipare adesso anche:
- familiari di cittadini UE con cittadinanza di un paese extra UE, titolari del diritto di soggiorno in Italia;
- titolari dello status di rifugiato, della protezione sussidiaria;
- stranieri titolari di carta di soggiorno (permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo).
Concorsi pubblici, introdotta la parità di genere
Tutti i nuovi bandi che saranno pubblicati dovranno contenere, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce.
Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al trenta per cento, a parità di titoli e di merito si applica il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato. La norma non si applica se il differenziale di genere è pari o superiore al 30% nelle domande di partecipazione presentate.
Concorsi pubblici, selezioni in sedi decentrate
Il nuovo testo stabilisce che “l’assunzione a tempo determinato e indeterminato nelle amministrazioni pubbliche avviene mediante concorsi pubblici, orientati alla massima partecipazione, che si svolgono con modalità che ne garantiscano l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali.“
Concorsi pubblici, novità nelle Commissioni esaminatrici
Nelle commissioni esaminatrici entrerennao anche specialisti in psicologia e risorse umane. Anche nella composizione delle commissioni dovrà tenersi conto del principio di parità di genere, e gli elenchi dei componenti saranno formanti con pubblicazione di specifici avvisi sul portale InPa e selezionati mediante sorteggio tra coloro che hanno i requisiti richiesti.
Concorsi pubblici, i tempi
Le procedure concorsuali dovranno concludersi entro 120 giorni dalla data di effettuazione delle prove scritte, o dalla prima convocazione se si tratta di concorso per titoli. Accorciato dunque il vecchio termine di 6 mesi. Il termine della procedura andrà comunque comunicato sul portale prima dell’inizio delle prove.