Codice dei contratti pubblici, cosa cambia con la digitalizzazione degli appalti

Dal 2 gennaio 2024 ha preso il via la digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici, come previsto dal nuovo Codice degli Appalti, ma sono anche altre le novità al centro del nuovo sistema.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

La digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti e dei contratti pubblici si applica a tutti i contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali.

L’infrastruttura che rende possibile lo svolgimento delle procedure di affidamento in modalità digitale vede al centro di questo ecosistema la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), gestita da ANAC, che racchiude al proprio interno:

  • la Piattaforma contratti pubblici (PCP), la banca dati dove confluiscono tutti i dati sugli appalti inviati dalle S.A. dalle piattaforme certificate a loro disposizione e che permette l’accesso agli e-service ANAC, tra cui la richiesta del CIG
  • il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE)
  • l’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA), la cui iscrizione è obbligatoria ai fini della qualificazione
  • la Piattaforma per la pubblicità legale
  • il Casellario informatico
  • l’Anagrafe degli Operatori Economici, dove sono censiti gli operatori economici coinvolti nei contratti pubblici.

La banca dati Anac

Al centro del nuovo sistema di appalti digitali, quindi, c’è la Banca Dati Anac che interagisce:

  • sia con le piattaforme certificate utilizzate dalle stazioni appaltanti
  • sia con le banche dati statali che detengono le informazioni necessarie alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti per gestire le varie fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici.

Tutto questo vuol dire che le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione di appalti e concessioni verranno gestite dalle stazioni appaltanti mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, di cui ogni ente pubblico deve avvalersi.

Queste piattaforme devono essere utilizzate:

  • per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle varie procedure di gara
  • per la trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati Anac
  • per l’accesso alla documentazione di gara
  • per la presentazione del Documento di gara unico europeo
  • per la presentazione delle offerte
  • per l’apertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara
  • per il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie.

Il Fascicolo virtuale dell’operatore economico

L’altra novità rilevante introdotta, con impatto sia sulle amministrazioni, che sugli operatori economici che partecipano alle gare è il Fascicolo virtuale dell’operatore economico.

In virtù dell’interoperabilità di tutte le componenti del sistema il Fascicolo virtuale dell’operatore economico, predisposto da Anac, è uno strumento per l’accesso alle informazioni riguardanti un operatore economico per la verifica del possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l’assenza di cause di esclusione, come il casellario giudiziale, i certificati antimafia, la regolarità fiscale e contributiva.

I dati e i documenti contenuti nel fascicolo, che l’operatore economico può inserire attraverso apposite funzionalità, verranno aggiornati automaticamente dagli enti certificatori, per esempio il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, attraverso l’interoperabilità e potranno essere consultati dalle stazioni appaltanti e riutilizzati in tutte le procedure di affidamento a cui uno stesso operatore economico partecipa.

Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico, come da Delibera 262/2023, permette alle Stazioni Appaltanti e agli Enti aggiudicatori l’acquisizione dei documenti a comprova del possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici ed agli Operatori Economici di inserire a sistema i documenti la cui produzione è a proprio carico.

L’Operatore Economico accedendo al fascicolo ha possibilità di creare un repository dove collezionare documenti utili in sede di partecipazione alle procedure per l’affidamento di contratti pubblici.

La componente del fascicolo dedicata alle Stazioni Appaltanti, invece, offre la possibilità, attraverso un’interfaccia web integrata con i servizi di cooperazione applicativa con gli Enti Certificanti, di procedere all’acquisizione della documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici messi a disposizione da diversi enti certificanti, come disciplinato dalla delibera n. 262/2023.

Il funzionamento del Fascicolo è disciplinato dal provvedimento ex articolo 24 del Codice adottato, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), con delibera n. 262 del 20 giugno 2023.

In base a quanto stabilito con Delibera 582/2023 sono presenti due versioni dell’applicazione.

La versione 1 continua ad essere utilizzabile per tutte le procedure indette prima del 31 dicembre 2023, mentre la versione 2 è utilizzabile per la verifica dei requisiti nelle procedure indette a partire dal 1° gennaio 2024 per il tramite della Piattaforma dei Contratti Pubblici (PCP).

Pubblicità degli atti di gara

Un’altra novità riguarda una specifica fase del ciclo di vita dei contratti pubblici, quella della pubblicazione. A garantire la pubblicità degli atti di gara sarà Anac, con la sua Banca Dati, mediante la trasmissione delle informazioni all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione Europea.

Il servizio è pubblico e non richiede l’uso di credenziali di accesso. Le pubblicazioni sono ripartite nelle seguenti tre sezioni:

  • bandi e avvisi di indizione
  • esiti
  • altri avvisi

Ciascuna sezione riporta un filtro che consente la selezione in base ad alcune dimensioni di ricerca (data, parola chiave, ecc.). La piattaforma rende disponibile anche un’apposita funzionalità di ricerca avanzata. La Piattaforma per la pubblicità a valore legale (PVL) garantisce la pubblicazione in ambito nazionale di bandi e avvisi relativi ai contratti pubblici.

La Piattaforma attua le previsioni degli articoli 27, 84 e 85 del d.Lgs. n. 36/2023, secondo le modalità definite dalla delibera ANAC n. 263/2023.
Gli effetti giuridici degli atti pubblicati decorreranno dalla data di pubblicazione nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici. La documentazione di gara sarà resa costantemente disponibile attraverso le piattaforme digitali e i siti istituzionali delle stazioni appaltanti e rimarrà costantemente accessibile attraverso il collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

Per la pubblicità in ambito nazionale, la Piattaforma per la pubblicità legale presso la BDNCP sostituisce la Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, serie speciale relativa ai contratti pubblici. Bandi e avvisi relativi a procedure avviate dopo l’1 Gennaio 2024 sono pubblicati sulla Piattaforma per la pubblicità legale presso la BDNCP e i relativi effetti giuridici decorrono dalla data di pubblicazione su quest’ultima.
La pubblicità legale è gratuita. Non vi sono, quindi, più costi a carico degli operatori economici, né a carico delle stazioni appaltanti e degli enti concedenti.

Digitalizzazione dei contratti pubblici

Dal 1° gennaio 2024 acquista piena efficacia la disciplina del nuovo Codice dei contratti pubblici, approvato con decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, che prevede la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.
La digitalizzazione si applica a tutti i contratti sottoposti alla disciplina del Codice, ossia contratti di appalto o concessione, di qualunque importo, nei settori ordinari e nei settori speciali.
La digitalizzazione dell’intero ciclo di vita di un contratto pubblico comporta che le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione vengano gestite mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate.

Pertanto, una stazione appaltante o un ente concedente che intende affidare un contratto di appalto o concessione, di qualunque importo, deve ricorrere ad una piattaforma di approvvigionamento digitale certificata per provvedere a tale affidamento.

Indicazioni dettagliate relativamente all’avvio del processo digitalizzazione sono fornite nel Comunicato adottato, d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la delibera n. 582 del 13 dicembre 2023.

In caso di problematiche legate all’utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, le stazioni appaltanti, gli enti concedenti e gli OE dovranno rivolgersi ai servizi di assistenza messi a disposizione dal gestore della specifica piattaforma.

Tutti i gestori delle piattaforme certificate hanno già ricevuto specifiche istruzioni in merito alle modalità con cui coinvolgere l’ANAC, qualora la problematica riguardasse l’interazione con i servizi dell’Autorità.

In caso di problematiche legate all’utilizzo dei servizi gestiti da ANAC, quali il FVOE e la Piattaforma per la pubblicità legale, è possibile contattare il Contact Center al numero 06.62289571 oppure procedendo alla compilazione della Richiesta di informazioni o assistenza al Contact Center dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.