È Paolo Zangrillo il nuovo ministro, in quota Forza Italia, della Pubblica Amministrazione del governo Meloni. L’incarico rimane dunque in mano a un fedelissimo di Silvio Berlusconi dopo Renato Brunetta (che però ha lasciato il partito dopo la caduta del governo Draghi). Il senatore azzurro è legato anche per motivi familiari al Cav.
Suo fratello Alberto Zangrillo, rianimatore, è infatti il medico personale del presidente forzista, oltre a essere un volto noto della tv per aver parlato della pandemia di Covid insieme ad altri colleghi ed esperti. Con il fratello condivide la fede calcistica. È infatti un grande tifoso del Genoa.
Chi è Paolo Zangrillo: la carriera da manager in Fiat, Iveco e Acea
Nato a Genova, Paolo Zangrillo si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano nel 1987 e ha alle spalle una lunga carriera di manager nell’ambito di importanti aziende. Tra queste Magneti Marelli, Fiat Powertrain Technologies e Iveco. In tutte ha ricoperto importanti incarichi nell’ambito delle risorse umane (tra cui quello di vicepresidente). È poi diventato direttore del personale e dell’organizzazione di Acea, a Roma, ricoprendo questa carica per oltre 6 anni.
La carriera politica del nuovo ministro della Pubblica Amministrazione
Entra ufficialmente in politica solo nel 2018, come candidato e poi eletto tra le fila di Forza Italia per la Camera dei Deputati. Nell’ottobre dello stesso anno diventa commissionario regionale del partito in Piemonte e in Valle d’Aosta, sostituendo il collega di partito Gilberto Pichetto Fratin, ora diventato ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del governo Meloni.
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 è stato eletto al Senato nel collegio uninominale Piemonte – 04 (Alessandria) per la coalizione del centrodestra. Il 22 ottobre ha prestato giuramento davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella ed è diventato ministro della Pubblica Amministrazione.
L’agenzia Ansa riporta alcune sue posizioni in materia di grandi opere e riforme. Paolo Zangrillo sarebbe infatti a favore della linea Tav per collegare Torino a Lione e si sarebbe già dichiarato a favore di una profonda riforma del Reddito di cittadinanza.
L’imbarazzante scambio di nomi durante la lettura della lista dei ministri
Il giorno prima del giuramento, Paolo Zangrillo è stato al centro di un imbarazzante errore commesso dalla premier incaricata Giorgia Meloni. Dopo aver ricevuto l’incarico da Sergio Mattarella, infatti, la Presidente del Consiglio ha letto la lista dei ministri in conferenza stampa al Quirinale. Dichiarando che Gilberto Pichetto Fratin sarebbe diventato il nuovo ministro della Pubblica Amministrazione e Paolo Zangrillo il nuovo ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Entrambi, assieme all’intera squadra di Governo, hanno quindi giurato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Solo successivamente l’ufficio stampa della presidente di Fratelli d’Italia ha emanato un comunicato ufficiale con la rettifica, spiegando che alla base del lapsus di Giorgia Meloni ci sarebbe stato un errore di trascrizione durante la stesura della lista dei ministri, con i nomi dei due esponenti di Forza Italia invertiti. Con ogni probabilità, sia Zangrillo sia Pichetto Fratin erano ignari del ministero che avrebbero dovuto dirigere. Tant’è vero che Zangrillo aveva già commentato la nomina all’Ambiente e all’Energia: “Si tratta di una delega importante, su un tema, la transizione e la sicurezza energetica, che oggi penso sia la priorità numero uno non solo per l’Italia ma per l’Europa”.