Al Ministero dello Sviluppo economico insieme al titolare cambia anche la denominazione: il dicastero fino a ieri diretto da Giancarlo Giorgetti, andato nel frattempo al Mef, passa all’ex presidente del Copasir Adolfo Urso e diventa ministero delle Imprese e del Made in Italy. Militante di Fratelli d’Italia sin dalla nascita del partito di Giorgia Meloni, con un passato in Alleanza Nazionale e Msi, il senatore e giornalista è stato viceministro per le attività produttive al tempo dei governi Berlusconi.
Chi è il nuovo ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso
Parlamentare di lungo corso, Urso è alla settima legislatura dal suo debutto nel 1994 con Alleanza Nazionale, le ultime due da senatore. In quella appena conclusa era stato indicato da Giorgia Meloni a capo del Comitato parlamentare che controlla le attività dei servizi segreti italiani.
Durante la sua carriera ha ricoperto il ruolo di viceministro alle Attività produttive, con delega al Commercio Estero per otto anni dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2010, nei governi Berlusconi 2 e 3.
Il percorso politico di Adolfo Urso inizia da giovanissimo a partire dalla luna militanza tra le file del Movimento sociale italiano fino all’approdo in Fratelli d’Italia.
La carriera di Adolfo Urso
Nato a Padova 65 anni fa da genitori di Acireale (Catania), Urso si laurea in Sociologia all’Università La Sapienza di Roma e diventa giornalista. Nel 1983 è tra gli autori del libro “Atleti in camicia nera. Lo sport nell’Italia di Mussolini”. Nel 1986 diventa direttore responsabile di “Proposta”, bimestrale d’area. Nel 1988 è uno dei reggenti del Fronte della Gioventù e l’anno dopo entra nella segretaria politica dell’Msi-Dn, dove dirigerà il Dipartimento informazione.
Urso ha fatto parte della corrente interna del Msi, “Proposta Italia” guidata da Domenico Mennitti ed è stato uno dei promotori di Alleanza nazionale tanto da aver introdotto i lavori nel congresso fondativo di Fiuggi del 1995.
Nel 2013 il neo-ministro ha preso una pausa dalla politica per fondare la società Italy World Services, che fornisce consulenza e assistenza per le imprese italiane all’estero. Nel 2015 entra in Fratelli d’Italia e nel 2018 torna alla politica attiva candidandosi al Senato. La sua attività con la Iws gli viene contestata quando durante il Governo guidato da Mario Draghi viene proposto alla guida del Copasir in quanto unico esponente dell’opposizione. Per poter assumere l’incarico passa al figlio la guida della società.
Famiglia e libri, la vita privata di Adolfo Urso
Divorziato e padre di tre figli, è sposato con Olga, ucraina di Lugansk, città dell’Ucraina dell’omonima autoproclamata Repubblica filorussa. “Mia moglie e nostro figlio dialogano in russo”, ha recentemente raccontato il senatore.
Nel 2007 ha dato vita alla Fondazione FareFuturo di cui è attualmente presidente, che si presenta come una sorta di laboratorio culturale della destra italiana con l’obiettivo, da statuto, di “promuovere la cultura delle libertà e dei valori dell’Occidente nel quadro di una rinnovata idea d’Europa, forte delle proprie radici e consapevole del proprio ruolo nei nuovi scenari internazionali”.
Urso ha scritto quattro libri, uno dei quali insieme a Maurizio Gasparri, “L’età dell’intelligenza. La destra, il cambiamento e la rivoluzione informatica” e “Vent’anni e una notte”, (Castelvecchi 2013), una lunga intervista curata dal giornalista Rai, Mauro Mazza, che ripercorre le vicende della destra italiana e della Svolta di Fiuggi.