Sondaggi politici, parte la corsa alle elezioni europee: chi vincerebbe oggi

Le ultime rilevazioni sulle intenzioni di voto degli elettori italiani a 5 mesi dalle europee, tra l'indecisione di candidarsi di Meloni e Schlein

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Primi sondaggi politici dell’anno con vista sulle elezioni europee. Le forze politiche preparano lo scatto verso il voto di giugno con obiettivo Strasburgo, tra le tentazioni di Giorgia Meloni e Elly Schlein di sfidarsi a duello nella competizione elettorale. Nonostante il caso dello sparo di Capodanno che ha coinvolto il deputato di Fdi Emanuele Pozzolo, il partito della premier non sembra aver subito alcuna conseguenza e anzi durante le feste ha fatto registrare un aumento dei consensi. Se il quadro rimane stabile per Lega e Forza Italia, perdono colpi invece i principali partiti di opposizione, Pd e M5s, con la segretaria Dem, che si è detta “impegnata a costruire una squadra che rappresenti la nostra idea dell’Europa”.

L’indecisione sulle europee di Meloni e Schlein

Elly Schlein sarebbe indecisa sulla sua candidatura alle elezioni europee, nonostante i consigli di lasciar perdere arrivati da più parti, a cominciare dal padre nobile del centrosinistra Romano Prodi: “Candidarsi dove tu sai che non andrai, svilisce la democrazia. La destra lo può fare, ma non un partito riformista e democratico” ha affermato il professore.

Ma la segretaria Dem sembra voler tirare dritto per la sua strada e a chi gli chiede se la decisione è legata a quella della presidente del Consiglio, risponde che la sua scelta “prescinde dalle valutazioni di altri leader e di altre forze“.

Se, infatti, Schlein tentenna, Giorgia Meloni ha fatto capire nella conferenza stampa del 4 gennaio di prendere sul serio l’opzione di correre per l’Europarlamento.

Entrambe sono consapevoli che si tratterebbe soltanto di una candidatura di cartello, ricoprendo il ruolo di capolista per attrarre voti e pesarsi in una competizione con sistema proporzionale, salvo poi lasciare il seggio europeo e tornare alle loro rispettive funzioni in Italia. Un scenario nel quale la segretaria del Partito democratico sarebbe sfavorita dalle caratteristiche del proprio elettorato, mentre sarebbe Giorgia Meloni a trarre i vantaggi maggiori.

Secondo uno studio di LaPolis (Laboratorio di Studi Politici e Sociali dell’Università di Urbino Carlo Bo) realizzato con Demos, l’istituto diretto da Ilvo Diamanti, per Repubblica, soltanto il 35 per cento dei cittadini che votano il Pd sono per un leader forte alla guida del Paese, a fronte dell’85 per cento dei favorevoli tra gli elettori di Fratelli d’Italia e il 58 per cento in generale tra gli italiani.

Le decisioni dei leader italiani

A parte Matteo Renzi che ha annunciato la sua candidatura all’Europarlamento, i leader degli altri partiti hanno invece deciso di sfilarsi dalla corsa elettorale per Strasburgo. “Non mi candido alle elezioni europee. Continuerò a fare il ministro” ha annunciato Matteo Salvini, forse spiazzando anche la stessa Meloni, pronta a sbaragliare gli alleati del centrodestra. La stessa decisione presa da Antonio Tajani, che del Parlamento europeo è stato presidente dal 2017 al 2019, e nelle file dell’opposizione anche da Giuseppe Conte.

“Non possiamo continuare ad ingannare i cittadini con i nostri comportamenti – ha detto il presidente del M5s – Non puoi chiedere ai cittadini datemi il voto quando so già che in Europa non ci potrò andare. Così si rompe il meccanismo di fiducia con gli elettori. Gli altri leader dovrebbero fare altrettanto. La politica non può continuare a prendere in giro i cittadini. Io in quelle liste non ci sarò”.

I sondaggi

In attesa delle liste che nei prossimi mesi sveleranno i candidati alle elezioni europee, secondo il primo sondaggio di Swg del 2024 per La7, Fratelli d’Italia rimane in testa alle preferenze degli italiani guadagnando qualche punto, seguito da Pd e M5s in calo. Qui tutte le percentuali dei consensi dei partiti italiani nella rilevazione del centro studi tra il 18 dicembre e l’8 gennaio, con le variazioni tra parentesi:

  • FdI 29,2% (+0,7)
  • Pd 19,1% (-0,3)
  • M5S 16,4% (-0,4)
  • Lega 9,1% (=)
  • Forza Italia 7,3% (+0,1)
  • Azione 4% (+0,23)
  • Italia Viva 3,5% (+0,1)
  • Verdi/Sinistra 3,2% (-0,2)
  • +Europa 2,4% (-0,2)
  • Per l’Italia 1,4% (-0,3)
  • Noi Moderati 1,2% (-0,1)
  • Unione Popolare 1,2% (+0,5)