Von der Leyen, settimana di fuoco per la riconferma a presidente della Commissione Ue

Settimana decisiva per le nomine Ue: Metsola verso la riconferma al Parlamento, mentre Von der Leyen cerca il supporto per la Commissione tra incertezze e trattative

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

A partire da oggi, lunedì 15 luglio, inizia una settimana bollente per le nomine ai vertici dell’Unione Europea. Tra le decisioni importanti, la riconferma di Roberta Metsola come presidente del Parlamento europeo sembra ormai certa, grazie al sostegno unanime delle delegazioni italiane, inclusi Lega, Fratelli d’Italia, Pd e Movimento 5 Stelle.

La settimana è determinante soprattutto per Ursula Von der Leyen, mentre ci si avvicina alla votazione segreta del 18 luglio al Parlamento europeo per confermare la sua presidenza della Commissione europea. La presidente si è impegnata nelle ultime settimane a consolidare il supporto tra le forze europeiste, e talvolta anche singoli deputati, con i partiti popolari, socialisti, liberali e i verdi pronti a rinnovare la loro fiducia.

Gli elementi di incertezza e le incognite

All’inizio della settimana, Von der Leyen incontrerà i rappresentanti di The Left e i conservatori legati a Giorgia Meloni per discutere il percorso politico futuro. Questo confronto definirà le ultime strategie prima del voto finale.

I 53 eurodeputati dei Verdi potrebbero fornire un sostegno decisivo, a patto di ottenere garanzie scritte di partecipazione alla maggioranza.

La presidente uscente dovrà confrontarsi anche con i conservatori, con il premier ceco Petr Fiala che potrebbe contribuire con tre deputati. Gli incontri previsti martedì saranno cruciali per definire l’orientamento di Fratelli d’Italia, con Nicola Procaccini che ha dichiarato che le decisioni saranno prese dopo questi colloqui.

Un ulteriore elemento di incertezza deriva dal verdetto imminente della Corte di giustizia Ue riguardo i ricorsi contro Von der Leyen e il suo esecutivo per presunta mancanza di trasparenza nei contratti sui vaccini anti-Covid. Un giudizio che senza ombra di dubbio potrebbe influenzare il risultato del voto.

Gli interessi dell’Italia sulla nomina dei commissari europei

Palazzo Chigi guarda con interesse a deleghe chiave come Concorrenza, Mercato interno, Affari economici e Bilancio, oltre all’Agricoltura. La competizione per i posti più ambiti coinvolge anche altri grandi Paesi, con Francia e Polonia che avanzano pretese simili. Von der Leyen dovrà gestire abilmente il processo di selezione dei commissari, garantendo un equilibrio tra le diverse richieste.

Uno degli aspetti della strategia di Von der Leyen per acquisire anche i voti italiani è stato il rinvio del rapporto annuale sullo stato di diritto dell’Ue, che include valutazioni critiche sulla libertà dei media in Italia. Questo rinvio è stato interpretato come un tentativo di non compromettere il supporto di Meloni e di altri conservatori in un momento delicato come questo. Nonostante queste aperture, Giorgia Meloni sta mantenendo una posizione cauta.

Di cosa ha bisogno Ursula Von der Leyen per essere rieletta

Von der Leyen punta a ottenere il sostegno di circa 400 deputati appartenenti a Ppe, S&D e Renew, superando così la soglia necessaria di 361 voti. Questo è un obiettivo difficile da raggiungere a causa di criticità interne, con i popolari francesi e sloveni, e alcuni liberali irlandesi che hanno già espresso riserve. Un socialista sloveno ha già dichiarato il suo voto contrario, mentre i 21 europarlamentari del Pd, pur chiedendo maggior chiarezza su alcune tematiche, sembrano orientati a supportarla.

Apertura della plenaria e riconferma di Metsola

Martedì 16 luglio la plenaria inizierà con la quasi certa riconferma di Roberta Metsola alla guida dell’Eurocamera. Tutte le delegazioni italiane, dalla Lega al Movimento 5 Stelle, la sosterranno. La scelta dei 14 vice presidenti dell’Eurocamera rappresenterà un primo test importante per valutare la capacità delle forze europeiste di mantenere l’esclusione delle estreme destre dai ruoli istituzionali.

Ma non solo. Questo passaggio rappresenterà un test per l’efficacia del cordone sanitario volto a escludere dalle posizioni istituzionali le frange estreme come i Patrioti di Viktor Orban e la neonata Europa delle nazioni sovrane guidata da Afd.

Cosa succede se giovedì non verrà rieletta la Von der Leyen

La suspense culminerà giovedì alle 13 con la conta dei voti per Von der Leyen. Un’eventuale bocciatura sarebbe storica e costringerebbe i leader Ue a proporre un nuovo candidato entro un mese, durante il periodo estivo.