Era nell’aria da tempo, e ora le immense difficoltà incontrate nella guerra contro la Russia l’hanno reso non più rinviabile. La Verkhovna Rada, il Parlamento dell’Ucraina, ha approvato in seconda lettura il disegno di legge sulla mobilitazione, col voto favorevole di 283 deputati su 450. Ora il testo deve essere promulgato dal presidente Zelensky. Con un emendamento ad hoc, è stata esclusa la smobilitazione dei militari dopo 36 mesi di servizio, misura che aveva causato forti proteste tra la popolazione. Una decisione sostenuta da 227 parlamentari.
Il provvedimento punta all’ambizioso obiettivo dei 500mila reclutamenti nel corso del 2024, in un Paese devastato dall’invasione russa e dai combattimenti per respingerla e in cui i giovani scappano all’estero e pagano mazzette per evitare l’arruolamento e in molti vengono praticamente “rapiti” per strada per essere inviati al fronte. L’iter della legge è stato infatti molto controverso, come il suo contenuto, ed è ancora oggetto di un veemente dibattito in patria.
L’Ucraina vuole mobilitare mezzo milione di soldati
Già a febbraio Volodymyr Zelensky aveva firmato le leggi che prorogano il periodo di legge marziale e mobilitazione generale in Ucraina di ulteriori 90 giorni, fino al 13 maggio 2024. La forte pressione russa sul fronte orientale e i continui attacchi su Odessa e Kharkiv, la cui caduta cementerebbe il vantaggio tattico di Mosca, hanno spinto Kiev a tentare il tutto per tutto per sfruttare ogni risorsa militare. Nell’attesa della venuta degli Usa, che però continua a bloccare al Congresso i 60 miliardi di dollari di aiuti.
La realtà del terreno evidenzia tutte le carenze dello schieramento ucraino. Secondo gli analisti, occorrono circa mezzo milione di nuovi soldati per compensare le perdite. Per non parlare dei disertori e degli sbandati fuggiti oltre confine, con tutto un mondo di compagnie illegali e un sistema di corruzione che facilitano l’espatrio o la possibilità di evitare il fronte a prezzi esorbitanti. La tensione sociale è alle stelle nei centri a ridosso del fronte caldo della guerra, con reclutatori che “accalappiano” giovani anche in strada. Come in Russia, anche nel Paese invaso alcuni uffici di reclutamento arruolano con la forza chi non può o non vuole combattere. Ci sono testimonianze della fuga di uomini attraverso i fiumi e i valichi di confine verso l’Ue. I rapporti e i filmati delle guardie di frontiera ucraine hanno segnalato un aumento del numero di tentativi di sfuggire alla mobilitazione, aggirando i posti di blocco o affrontando i controlli al checkpoint utilizzando documenti falsi. Da qui la direttiva per un rafforzamento dei controlli alle frontiere con gli Stati europei.
Cosa prevede la nuova legge di mobilitazione ucraina
Il via libera alla legge, che regolerà le modalità di reclutamento dei nuovi soldati di leva, giunge dopo mesi di ritardi e dopo migliaia di emendamenti presentati per indebolire la discussa bozza iniziale. I parlamentari si sono trascinati per mesi sul testo, destinato a inasprire ancora di più la reazione popolare. Il provvedimento è stato discusso su richiesta del comando militare sotto l’ex comandante dell’esercito Valery Zaluzhny, il quale disse che l’Ucraina aveva bisogno di 500mila nuove reclute. Da quasi un anno l’Ucraina ha avuto essenzialmente due strade per ribaltare le sorti della guerra: dotarsi di armi migliori e in quantità enormi oppure mobilitare più truppe. Gira e rigira, si è sempre tornati sul discorso della mobilitazione totale, che appare sempre più come il naturale approdo delle misure in gran parte estreme intraprese dalla Difesa di Kiev.
Negli scorsi mesi lo Stato maggiore ha infatti esteso la mobilitazione a categorie di cittadini precedentemente esentati come i “parzialmente disabili”. Le truppe ucraine stanno perdendo i loro migliori soldati, mentre la Russia riesce agevolmente a rinnovare le proprie linee. Per non parlare del fatto che i nuovi droni sviluppati da Mosca, tra cui i Geran, si sono rivelati letali e temibilissimi, in quanto più difficili da rilevare, mentre i Lancet hanno aumentato la potenza di fuoco. Documenti del Cremlino indicano infatti che la spesa per la Difesa aumenterà a circa il 30% del bilancio statale nel 2024. Si tratta di una somma assurda: 10,8 trilioni di rubli, pari a circa 112 miliardi di dollari e al 6% del Pil (+68% rispetto al 2023). Pur nel vortice delle proteste, Kiev punta forte anche sul senso patriottico dei suoi cittadini. L’Ucraina anti-russa è tenuta insieme dal fatto che fa la guerra alla Russia. Come abbiamo anticipato mesi fa, fonti interne al governo Zelensky ci avevano già rivelato i dettagli del nuovo progetto di mobilitazione militare:
- i poteri di mobilitazione vengono assegnati agli enti locali e alle imprese;
- tutte le persone obbligate al servizio militare devono presentarsi autonomamente agli uffici di registrazione e arruolamento militare, indipendentemente dalla ricezione di una convocazione;
- viene tolto il differimento per alcune categorie disabili e per gli ex deputati;
- viene introdotto il servizio militare di base per 5 mesi per tutti i cittadini di età inferiore a 25 anni;
- l’età minima per la mobilitazione viene ridotta da 27 a 25 anni;
- a coloro che prestano servizio militare all’estero verrà rilasciato il passaporto solo dietro presentazione dei documenti di registrazione militare;
- è previsto l’invio di mandati di comparizione elettronici;
- viene introdotta una serie di sanzioni per la renitenza alla leva, compreso il divieto di transazioni con beni immobili e oggetti di valore e l’ottenimento della patente di guida, prestiti e benefici.
La Russia ha pronto un piano di tregua?
Alcune fonti russe hanno poi fatto un’altra rivelazione importante: la Federazione avrebbe concordato in anticipo una tregua per il conflitto ucraino. Il piano includerebbe tutti i dossier centrali del conflitto, dal Donbass alla Crimea. Il punto fermo del Cremlino è, però, sempre lo stesso: operare un’offensiva vincente che obblighi l’Occidente a negoziare davvero la pace. Offensiva che, secondo le intelligence occidentali, potrebbe avvenire entro giugno.
Uno scenario che sembra confermato anche dagli analisti della Difesa russa, secondo i quali gli Stati Uniti “saranno costretti a offrire una tregua nell’estate 2024”. Il fatto è che, stando a una statistica, l’83% degli americani ritiene che esista il rischio che il conflitto ucraino tra Stati Uniti e Russia si trasformi in una guerra nucleare. Un rischio collegato principalmente alla gestione del conflitto da parte della presidenza Biden. Le presidenziali americane potrebbero, insomma, cambiare del tutto la prospettiva sul conflitto, sullo sfondo della stanchezza imperiale degli Usa e delle tensioni interne alla nazione.