La guerra tra Israele e Hamas, scoppiata il 7 ottobre dopo il raid missilistico da parte dell’organizzazione palestinese, tiene tutto il mondo col fiato sospeso. Quanto sta accadendo tra le forze israeliane e quelle palestinesi, con la Striscia di Gaza vittima ogni giorno di numerosi bombardamenti, preoccupa per i suoi risvolti economici col rischio di una recessione mondiale, ma non solo.
Tutti gli occhi, infatti, sono puntati su Hezbollah, l’organizzazione tornata al centro della scena politica internazionale per il suo possibile appoggio ad Hamas, e sul suo arsenale da guerra che, secondo le stime, è tra le entità più armate al mondo fra quelle che non sono uno Stato.
La pericolosità di Hezbollah
Hezbollah non è solo tra le organizzazioni terroristiche più temute al mondo, ma è anche quella che, stando ai dati raccolti da INSS – Alma Research and Education Center, ha la potenza d’arsenale più elevata al mondo. Rispetto alla Wagner, gruppo che negli ultimi anni abbiamo conosciuto bene per lo scoppio della guerra in Ucraina e per il ruolo giocato dal suo compianto leader Prigozhin, Hezbollah è ancor più pericoloso.
Si stima, infatti, che a disposizione dell’organizzazione ci siano decine di migliaia di razzi a corto raggio, circa 40.000 capaci di colpire obiettivi a oltre 40 km di distanza, oltre 80.000 a medio raggio (fino a 70 km) e 30mila circa a lungo raggio, capace di centrare target a oltre 300 km di distanza.
Insomma, nessuno può dormire sonni tranquilli, soprattutto se la potenza di Hezbollah si spinge anche più in là, con droni di ultima generazione pronti a colpire in silenzio e indisturbati.
I dati non sorridono, perché secondo quanto raccolto da INSS – Alma Research and Education Center, Hezbollah ha rinforzato (e non di poco) il proprio arsenale rispetto alla guerra del Libano del 2006 in cui era in grado di lanciare verso Israele 200 razzi o missili al giorno. Oggi quei numeri sarebbero ottuplicati, con una capacità di lancio di 1.500 missili o razzi al giorno che potrebbero essere messi a disposizione di Hamas.
La risposta di Israele
Ma mentre Hezbollah si aggiornava e portava nuove armi dalla sua per rendere ancor più letali i propri attacchi, Israele non è stata di certo a guardare. Nelle ultime settimane, da quando è ripreso il conflitto con maggior durezza, infatti, l’esercito israeliano ha saputo rispondere colpo su colpo, difendendosi in maniera precisa ed efficace anche grazie agli aiuti arrivati dai Paesi alleati.
La difesa dell’esercito israeliano è affidata a un sistema di neutralizzazione razzi come Iron Dome, capace di vanificare diversi attacchi piovuti dal cielo nelle ultime settimane e negli anni. Iron Dome, infatti, è un sistema quasi infallibile.
Quasi, sì, perché su 1.469 razzi lanciati da Gaza “solo” 437 sono stati intercettati e distrutti prima di arrivare all’obiettivo prefissato, mentre 330 non sono arrivati a destinazione. Mancherebbero all’appello 702 missili che in gran parte sono stati considerati non pericolosi (682) e in altri clamorosamente mancanti (20).
Questa parte, seppur piccola, è quella che potrebbe diventare pericolosa per Israele, perché se la potenza di fuoco dall’altra parte fosse di migliaia di ordigni – come nel caso delle stime che riguardano Hezbollah – si rischierebbe la saturazione della capacità di contrasto da parte di Iron Dome.