Guerra Ucraina Russia, continua l’avanzata nel Belgorod e nel Kursk, Zelensky: “Vogliamo difenderci”

La regione di Belgorod dichiara lo stato d'emergenza dopo i bombardamenti ucraini, mentre Kiev avanza nella regione di Kursk, scatenando evacuazioni di massa

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La regione di Belgorod, al confine tra Russia e Ucraina, è sprofondata in una nuova fase di tensione, con la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale a causa dei bombardamenti incessanti.

Il conflitto, che si estende ormai oltre i confini tradizionali, vede ora le forze ucraine avanzare in modo deciso nella vicina regione di Kursk, conquistando vaste aree di territorio e mettendo in crisi la difesa russa. L’operazione militare ucraina, che ha già portato al controllo di decine di comunità, ha scatenato un’evacuazione di massa nelle zone più colpite. Mentre Kiev si afferma come una forza determinata, la Russia è costretta a rivedere le sue strategie in una guerra che continua a mutare e a coinvolgere sempre più attori e territori.

Stato di emergenza dichiarato nella regione di Belgorod

Si sono invertite le situazioni nel conflitto che dura ormai da due anni. La regione russa di Belgorod è stata travolta da una nuova ondata di violenze che ha costretto le autorità locali a proclamare lo stato d’emergenza. I bombardamenti delle forze armate ucraine si sono intensificati, seminando morte e devastazione tra la popolazione civile, che si trova ora a fare i conti con una situazione sempre più drammatica. Ancora non è stato chiarito chi è stato l’artefice dell’esplosione di parte della centrale di Zaporizhzhia.

Il governatore Vyacheslav Gladkov ha comunicato tramite Telegram che la situazione è fuori controllo, con case distrutte e vite spezzate. La popolazione vive nel terrore, mentre le esplosioni continuano a scuotere la regione.

Avanzata ucraina nella regione di Kursk: territori conquistati e operazioni in corso

Parallelamente, nella vicina regione di Kursk, l’Ucraina, forte delle nuove armi, ha lanciato un’offensiva su vasta scala che ha portato alla conquista di oltre 800 chilometri quadrati di territorio russo. Le forze ucraine non mostrano segni di rallentamento, continuando a guadagnare terreno nonostante la resistenza delle truppe russe. Secondo fonti vicine al think tank americano Institute for the Study of War (Isw), le truppe ucraine stanno consolidando il controllo su numerose comunità della regione.

Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che 74 comunità sono già sotto il controllo delle forze ucraine, dove sono in corso operazioni per stabilizzare la situazione e garantire l’assistenza umanitaria ai residenti. Questi territori, da poco conquistati, sono ora al centro di uno sforzo organizzativo volto a mantenere l’ordine e a sostenere la popolazione.

Perché l’Ucraina sta attaccando la Russia: non cerca annessioni, ma difesa

Perché l’Ucraina sta avanzando così tanto in territorio russo? Dove vogliono arrivare? Nonostante la superiorità numerica delle truppe russe, l’Ucraina spera che questa incursione possa indebolire il nemico e migliorare il morale delle proprie forze armate. Nel frattempo, l’attacco potrebbe anche influenzare il sostegno internazionale, convincendo i Paesi alleati a mantenere, o addirittura intensificare, l’invio di aiuti militari a Kiev. Per questo motivo Putin parla di “guerra per procura“.

In merito all’espansione del conflitto nella regione di Kursk, il portavoce del Ministero degli Esteri ucraino, Georgi Tykhiï, ha chiarito la posizione di Kiev: l’Ucraina non è interessata ad annettere territori russi, ma è determinata a difendere i propri cittadini dalle minacce che provengono oltre confine. Tykhiï ha ribadito l’impegno di Kiev a rispettare le leggi internazionali, sottolineando che gli obiettivi delle operazioni ucraine sono esclusivamente militari, con l’intento di prevenire ulteriori attacchi contro l’Ucraina.

L’operazione in corso nella regione di Kursk, ha spiegato Tykhiï, è mirata a destabilizzare le forze russe e impedire il loro rafforzamento su altri fronti, come quello di Donetsk, dove il conflitto rimane intenso. Una guerra fratricida che ora si combatte anche in Africa.