Anche Bezos e Zuckerberg sostengono Trump, donazioni milionarie per il suo insediamento

Il fondo è utilizzato per finanziare i festeggiamenti che accompagnano le celebrazioni del giorno dell’insediamento del presidente eletto

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 13 Dicembre 2024 10:54

Dopo Mark Zuckerberg con la sua Meta Platforms, anche Jeff Bezos si unisce alla lista dei grandi donatori per la cerimonia di insediamento di Donald Trump. Il fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post contribuirà con un milione di dollari, seguendo l’esempio del Ceo di Meta nei giorni scorsi, secondo quanto riportato dalla Cnn.

Ma perchè molte aziende tech si stanno avvicinano a Trump? Con i Repubblicani pronti a prendere il controllo della Casa Bianca e di entrambe le camere del Congresso, accompagnati da richieste di una nuova regolamentazione del settore tecnologico, alcuni leader dell’industria stanno cercando di costruire rapporti più distesi con Donald Trump.

La donazione di Bezos

Bezos incontrerà il presidente eletto degli Stati Uniti la prossima settimana a Mar-a-Lago, come annunciato dallo stesso Trump il 12 dicembre a Wall Street: “Verrà la prossima settimana in Florida”, ha dichiarato il tycoon. Inoltre, Amazon ha ottenuto i diritti per trasmettere l’evento del 20 gennaio 2025 sul proprio servizio Prime Video, secondo un portavoce dell’azienda.

Da tempo critico del presidente eletto, Bezos da qualche mese sembra che si sia avvicinato sempre di più a Trump; prima con la scelta tramite il Washington Post di non appoggiare alcun candidato alle elezioni presidenziali di novembre, una decisione che, secondo la National Public Radio, ha impedito un sostegno ufficiale alla candidata democratica Kamala Harris, e poi elogiando il neo-presidente su X dopo le elezioni, definendo il suo successo “un ritorno politico straordinario e una vittoria decisiva”. Questo mese, Bezos ha ulteriormente dichiarato di essere “effettivamente molto ottimista” riguardo alla seconda presidenza Trump.

Intanto, sempre secondo la Cnn, il presidente cinese Xi Jinping non parteciperà alla cerimonia. L’invito, inoltrato nei giorni scorsi dall’entourage di Trump, non avrebbe ricevuto una conferma positiva, stando a quanto riferito dai media statunitensi.

Anche Zuckerberg si avvicina a Trump

Amazon si unisce così a Meta e Google come finanziatori della cerimonia di insediamento di Donald Trump. Anche Mark Zuckerberg avrebbe donato un milione di dollari, con molti che vedono questo come un ultimo tentativo della società di social media di migliorare i rapporti con il Presidente in arrivo.

Stephen Miller, recentemente nominato vice capo dello staff per il secondo mandato di Donald Trump, ha affermato che Mark Zuckerberg, insieme ad altri leader aziendali, intende sostenere i piani economici del nuovo governo. L’amministratore delegato di Meta sta cercando di migliorare l’immagine della sua azienda tra i conservatori, dopo anni di rapporti tesi con Trump; quest’ultimo era stato bannato da Facebook in seguito all’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021, ma l’azienda ha riattivato il suo account all’inizio del 2023.

Durante la campagna elettorale del 2024, Zuckerberg ha evitato di sostenere esplicitamente un candidato alla presidenza, pur adottando un atteggiamento più conciliatorio nei confronti di Trump. Ad inizio anno, ha persino elogiato la reazione del presidente al tentativo di assassinio subito durante la campagna elettorale, descrivendo la sua reazione a quell’attacco come “tosta” e fonte di ispirazione.

Quanto sono importanti le aziende per le donazioni

Le aziende hanno storicamente rappresentato una parte significativa dei donatori per le cerimonie di insediamento presidenziale, con l’eccezione del 2009, quando Barack Obama decise di non accettare donazioni aziendali per il suo primo mandato, salvo cambiare posizione per il secondo insediamento nel 2013.

Facebook si è distinta per non aver contribuito né all’inaugurazione di Biden nel 2021 né a quella di Trump nel 2017. Google, invece, ha donato 285.000 dollari sia per il primo insediamento di Trump sia per quello di Biden, come riportano i registri della Federal Election Commission. Sebbene i comitati inaugurali debbano rendere nota la provenienza delle donazioni, non sono obbligati a rivelare come questi fondi vengano spesi.

Microsoft ha sostenuto con 1 milione di dollari il secondo insediamento di Obama, mentre ha ridotto la cifra a 500.000 dollari per Trump nel 2017 e Biden nel 2021. Amazon, che nel 2017 aveva donato circa 58.000 dollari per l’insediamento di Trump, ha ora deciso di incrementare significativamente il suo contributo a 1 milione di dollari. Inoltre, l’azienda ha trasmesso in streaming l’inaugurazione di Biden su Prime Video nel 2021.