Ballottaggi elezioni comunali, chiuso lo spoglio dei 105 comuni al voto: chi è in testa

Chiusi i seggi per i ballottaggi delle elezioni comunali 2024: dove si è votato e quanto è stata l'affluenza

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

AGGIORNAMENTO: Guarda tutti i risultati definitivi delle elezioni comunali 2024.

Chiusi i seggi per i ballottaggi delle elezioni comunali del 2024, dopo il primo turno svoltosi insieme alle elezioni europee. Diverse le grandi città coinvolte, da Firenze a Bari fino a Potenza e a Campobasso.

Sono stati 105 i comuni, tra cui 14 capoluoghi, chiamati alle urne per il secondo turno delle Amministrative.  L’affluenza è stata alla fine del 47,71%. Il primo turno ha visto una prevalenza netta del centrosinistra.

Ballottaggio delle elezioni comunali 2024: dove e come si vota

In 105 comuni italiani si è votato per i ballottaggi delle elezioni comunali. Si tratta delle città e dei paesi che contano più di 15mila abitanti e nei quali, al primo turno, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Tra le decine di amministrazioni coinvolte, ne spiccano 14, cinque capoluoghi di regione (Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso) e 9 capoluoghi di provincia (Lecce, Avellino, Cremona, Urbino, Caltanissetta, Vibo Valentia, Rovigo, Verbania, Vercelli).

Si è potuto votare soltanto uno dei due candidati che sono stati ammessi al ballottaggio, arrivando rispettivamente primo e secondo durante il primo turno di elezioni. In buona parte dei comuni, specialmente nelle grandi città, a questo ballottaggio si scontreranno un candidato sostenuto dai partiti di maggioranza di governo nazionale del centrodestra e uno delle opposizioni.

Le sfide nei capoluoghi di Regione

Firenze

La città più importante e popolosa teatro del ballottaggio per le elezioni comunali 2024 è Firenze, il capoluogo regionale della Toscana. Roccaforte storica della sinistra, la città è contesa tra Sara Funaro, sostenuta dal Partito democratico e dalle altre forze progressiste, e Eike Schmidt, ex direttore del museo degli Uffizi e candidato del centrodestra.

Funaro è forte di un ampio vantaggio al primo turno, più di 10 punti percentuali, e del sostegno del Movimento 5 Stelle acquisito dopo la pessima performance del partito al primo turno (3,3%), anche se tra la candidata e il M5S non ci sono apparentamenti ufficiali. La candidata Sara Funaro, che ha ottenuto al primo turno il 43%, può contare sul campo largo con il sostegno anche di Idv. Dal canto suo, il candidato del centrodestra Eike Schmidt, arrivato al 32,86%, ha incassato l’appoggio della ‘ricostituita’ Dc fiorentina e Toscana.

Allo stesso modo, nessuna alleanza con Italia Viva, la cui candidata ha però espresso la sua personale preferenza per Funaro. La lista civica RiBella Firenze e la Dc fiorentina sostengono invece ufficialmente Schmidt, che però parte da una situazione di grande svantaggio.

Campobasso

Situazione invertita a Campobasso, dove il candidato del centrodestra Aldo De Benedittis ha staccato Marialuisa Forte, sostenuta dal centrosinistra, di 16 punti percentuali, mancando l’elezione al primo turno di pochi voti. A spostare gli equilibri però potrebbe essere Pino Ruta, candidato civico che ha ottenuto il 20% dei voti e che si è alleato con il centrosinistra.

Il problema è che al primo turno le liste di centrodestra hanno ottenuto molti più voti del loro candidato sindaco. Se al ballottaggio vincesse Forte, quindi, Campobasso potrebbe essere amministrata da un sindaco di minoranza.

Potenza

Apertissima la partita a Potenza, dove Francesco Fanelli, del centrodestra, ha vinto il primo turno fermandosi però al 40%, contro il 32 di Vincenzo Telesca, sostenuto dal Pd e da altre liste di centrosinistra. In questo caso il candidato civico sostenuto anche dal M5S, Pierluigi Smaldone, ha preso il 17% ma non ha espresso nessuna preferenza per i due candidati al ballottaggio.

Allo stesso modo Francesco Giuzio, di Basilicata Possibile, potrebbe avere un impatto significativo dato che i suoi elettori hanno rappresentato l’8% dei voti al primo turno.

Perugia

La situazione più in bilico è quella di Perugia, che vede scontrarsi Vittoria Ferdinandi, di centrosinistra, e Margherita Scoccia, di centrodestra. Entrambe sono arrivate a un passo dal 50% al primo turno, separate da appena 598 voti a favore della candidata di sinistra. Il Comune era governato da Andrea Romizi, di Forza Italia, che dopo decenni era riuscito a strappare Perugia alle giunte di centrosinistra.

Lo scontro su Bari e gli scandali della politica pugliese

Ma la città più contesa, nonostante il pronostico, è Bari. La sfida al Ballottaggio vede Vito Leccese, centrosinistra, e Fabio Romito, centrodestra, scontrarsi in un voto che sembra essere tutto a favore del primo. 48% al primo turno contro il 29 dell’avversario, il sostegno di Michele Laforgia, candidato del Movimento 5 Stelle, sottrattosi alle primarie del centrosinistra ma rientrato nella coalizione dopo la sconfitta al primo turno, e l’eredita del sindaco uscente Antonio Decaro, diventato molto popolare dopo alcune vicende che hanno preceduto il voto e hanno scosso la politica non solo della città, ma di tutta la regione Puglia.

Proprio questi scandali, che hanno visto l’arresto di diversi politici di entrambi gli schieramenti, fanno sperare il centrodestra in quella che sarebbe una clamorosa rimonta. Nelle due settimane che hanno separato il voto dei ballottaggi dal primo turno, sono confluite sulla città pugliese diverse personalità di spicco della maggioranza per sostenere la corsa di Romito. I ministri Gennaro Sangiuliano, Paolo Zangrillo, Giuseppe Valditara e Raffaele Fitto hanno presenziato durante vari eventi della campagna elettorale.

Il centrosinistra ha risposto mettendo in campo sia il governatore della Puglia Michele Emiliano, la segretaria del Pd Elly Schlein e anche il sindaco uscente, eletto al Parlamento europeo, Antonio Decaro. Proprio Decaro nei mesi scorsi è finito nel mezzo di una polemica con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Dopo un’inchiesta che aveva portato a oltre 100 arresti e che aveva toccato alcune società partecipate dal Comune di Bari, il ministero aveva comunicato telefonicamente alla fine di marzo a Decaro l’invio di una commissione per valutare il possibile scioglimento dell’amministrazione, a un mese dal voto. Un’azione che l’allora sindaco aveva definito “un atto di guerra nei confronti della città di Bari”, accusando Piantedosi di utilizzare il suo ruolo con scopi politici.

A Lecce, invece, la candidata del centrodestra, l’ex ministra Adriana Poli Bortone, ha sfiorato la vittoria al primo turno, e ora se la vede con il sindaco uscente Carlo Salvemini, candidato del centrosinistra.