Cos’è l’endorsement e quali sono i più famosi

Cosa significa endorsement e quando viene utilizzato. Il termine proviene dal linguaggio bancario ed è largamente utilizzato in politica

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 4 Marzo 2024 13:54

Endorsement è un vocabolo della lingua inglese, utilizzato comunemente anche in Italia. Originariamente endorsement significava – almeno nel linguaggio bancario – girata, firma a tergo. Un termine sostanzialmente pratico che ha una finalità ben precisa. Si è iniziato a dargli un significato leggermente più ampio di approvazione, sostegno o adesione.

Accolto ben presto nella lingua italiana, Anche da noi, almeno in un primo momento, veniva utilizzato quasi esclusivamente nel linguaggio bancario. In seguito è stato utilizzato anche dalle compagnie aeree. In questo caso endorsement ha iniziato ad indicare l’autorizzazione da parte delle compagnie aeree ad utilizzare in un determinato luogo un biglietto rilasciato da un’altra compagnia aerea.

A partire da questi significati, in Italia, dal 2012 se ne aggiunto uno nuovo ed è diventato di particolare importanza soprattutto nel linguaggio politico, soprattutto quando ci sono le elezioni. Ma cerchiamo di capire meglio.

In cosa consiste l’endorsement

Il significato di endorsement potrebbe essere tradotto letteralmente con il termine sostegno, infatti nel mondo politico indica l’appoggio di un politico da parte di qualche personaggio pubblico. Proveniente dal linguaggio bancario, a partire dal 2012 ha conosciuto una larga diffusione e viene usato soprattutto a ridosso delle elezioni. In ogni caso, si tratta di un termine inglese non necessario per la nostra lingua perché esistono molti termini in grado di sostituirlo, eppure sono molti i dizionari che iniziano a registrarla dopo il largo uso da parte dei giornalisti.

Fra i vari casi di endorsement, uno dei più recenti e che sta conquistando le prime pagine dei giornali è quello che riguarda D’Alema. In particolare il politico romano sembra abbia dichiarato di essere pronto a votare Virginia Raggi al ballottaggio per il sindaco della capitale pur di allontanare Matteo Renzi. Questo ha aperto, come era facile immaginare, un caso all’interno della maggioranza che sta facendo parlare molto di sè nonostante D’Alema abbia smentito le voci.

Non c’è solo l’endorsement politico

Quando si parla di endorsement politico però non sono solo i candidati e i parlamentari ad esserne coinvolti ma anche scienziati, cantanti, attori, premi nobel, ecc. Proprio come sta accadendo in vista del referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Brexit ha coinvolto nomi del calibro di Jude Law, Stephen Hawking, Paul McCartney ma anche l’imprenditore Richard Branson che ha pubblicamente manifestato la sua posizione contro l’uscita del paese. Ad ogni modo, per quello che è forse il caso recente più famoso dobbiamo volare oltreoceano dove si sono appena concluse le primarie per l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Entrambi i candidati (Hilary Clinton e Dondald Trump) hanno raccolto endorsement dai più svariati personaggi pubblici. Proprio come sta succedendo nel Regno Unito si sono schierati da una parte o dall’altra, ma il più famoso è forse il sostegno di Barack Obama che ha dato il suo appoggio alla prima donna candidata alla Casa Bianca . Si tratta quindi di un termine semplice ma che è entrato a far parte della campagna politica e, bisogna considerare che non sempre l’effetto di un endorsement è positivo, come è capitato quando Paul Ryan ha ammesso di sostenere Donald Trump solo a causa della pressione degli altri deputati.