Aumentano i prezzi delle case: cosa costa di più acquistare oggi

Secondo le stime ISTAT, nel primo trimestre 2023 il prezzo delle case in Italia è aumentato, chi acquista quindi spende di più: ma quanto? Vediamo i dati

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Secondo le stime ISTAT, preliminari e relative al primo trimestre 2023, il costo delle case acquistate dalle famiglie in Italia, per fini abitativi o per investimento, è aumentato rispetto al trimestre precedente ma anche rispetto allo stesso periodo nel 2022.

Vediamo cosa dicono i dati.

Di quanto sono aumentati i prezzi delle case in Italia nel 2023

Secondo le stime preliminari ISTAT, rese note il 23 giugno, nel primo trimestre 2023 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,1% nei confronti dello stesso periodo del 2022 (era +2,7% nel quarto trimestre 2022).

Questi andamenti, è stato spiegato, si manifestano in un contesto di rallentamento dei volumi di compravendita (-8,3% la flessione tendenziale registrata nel primo trimestre 2023 dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate per il settore residenziale, dopo il -2,1% del trimestre precedente). L’aumento dei prezzi delle case, quindi, non è attribuibile ad una domanda crescente o a una richiesta particolarmente sostenuta.

Appartamento o casa di nuova costruzione? Cosa conviene di più?

Secondo l’indagine ISTAT, l’aumento tendenziale dell’IPAB è da attribuire soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove che aumentano del 5,4% (in accelerazione rispetto al +4,5% del trimestre precedente) e in misura minore ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui crescita decelera, passando da +2,3% del quarto trimestre 2022 a +0,4%.

Su base congiunturale, il leggero aumento dell’IPAB (+0,1%) è imputabile ai prezzi delle abitazioni nuove che sono cresciute dell’1,6% mentre quelli delle abitazioni esistenti sono diminuiti dello 0,2%.

Gli atti notarili di compravendita immobiliare costituiscono la fonte informativa su cui l’ISTAT basa la costruzione degli indici dei prezzi delle abitazioni. I dati dei rogiti hanno acquisito una rilevanza statistica ai fini del calcolo dei nuovi indicatori grazie agli effetti di importanti innovazioni normative che determinano una maggiore coerenza tra il prezzo dichiarato e quello effettivamente pagato. Inoltre, la possibilità data ai notai di eseguire i diversi adempimenti relativi allo stesso atto immobiliare con la trasmissione online del Modello Unico Informatico (MUI), entro trenta giorni dalla data dell’atto, valorizza ulteriormente la fonte in quanto assicura la disponibilità di una base dati aggiornata tempestivamente.

La fonte informativa utilizzata è la cosiddetta “Base dati compravendite immobiliari” costruita incrociando gli archivi delle note di trascrizione degli atti di compravendita e gli archivi censuari del Catasto Edilizio urbano. L’informazione sul prezzo (desunto dalla banca dati del Registro, insieme ad altre variabili come l’agevolazione fiscale) e la zona OMI (proveniente dalla banca dati dell’OMI) completano l’informazione sugli immobili compravenduti per i quali sono noti anche i soggetti acquirenti e venditori. La possibilità di identificare i contraenti consente sia di definire esattamente il campo di osservazione sia di calcolare l’indice IPAB separatamente per le abitazioni nuove e le abitazioni esistenti.

I dati utilizzati per la stima dell’IPAB riguardano un sottoinsieme delle transazioni presenti nel database che riguardano la totalità delle unità immobiliari urbane compravendute ad eccezione di quelle verificatesi nei comuni delle province autonome di Trento e Bolzano e in alcuni comuni del Veneto (4 comuni), della Lombardia (2 comuni) e del Friuli Venezia Giulia (43 comuni) dove vige un sistema catastale diverso dal resto d’Italia.

Quando abbassano i prezzi delle case?

Chi è interessato a monitorare l’andamento dei prezzi delle case in vendita in Italia può monitorare gli indici, sia provvisori sia definitivi, diffusi trimestralmente dall’ISTAT (qui gli ultimi report disponibili). Potrebbe tornare utile, inoltre, il ricorso ai cd. bonus casa, confermati e attivi nel 2023, che in alcuni casi permettono di abbattere il prezzo o i costi di ristrutturazione.

La sezione “Prezzi delle abitazioni” disponibile sul sito web dell’Istituto è costantemente aggiornata, con il calendario delle diffusioni e gli ultimi rilevamenti. In generale, giusto per avere un quadro della situazione e dei tempi, in adempimento al Regolamento europeo n. 792/2016, i dati dell’indagine sui prezzi delle abitazioni sono trasmessi a Eurostat entro 85 giorni dalla fine del trimestre di riferimento.