I tassi dei mutui a maggio si confermano in calo per il sesto mese consecutivo. Lo scorso mese la percentuale si è assestata al 3,61%, un calo evidente se si pensa che a novembre 2023 si è raggiunto il picco del 4,50%.
Un’inversione di rotta significativa rispetto agli ultimi due anni, quando i tassi di mutui e prestiti alle stelle minavano qualsiasi desiderio di nuovi acquisti immobiliari.
A pesare sono soprattutto le decisioni della Banca centrale europea, che per la prima volta da dal 2019 ha ridotto di un quarto di punto percentuale il tasso sui depositi dal 4 al 3,75%.
Calano i tassi di interesse a maggio
Dopo due anni difficili a causa della crisi economica legata alla pandemia e alla situazione geopolitica, il 2024 si può considerare un anno di svolta.
Come certifica il rapporto dell’Abi (Associazione bancaria italiana), da dicembre 2023 è iniziata una diminuzione progressiva che ha portato il tasso attuale dei mutui dal 4,42% al 3,61% del mese scorso. Il picco è stato raggiunto a novembre scorso, quando il tasso si attestava al 4,50%.
Se a beneficiare di questa situazione sono soprattutto i mutui per i privati, cioè tutte quelle famiglie che cercano un’operazione di finanziamento per l’acquisto di un immobile, per le aziende si parla di un calo meno marcato da inizio anno ma più significativo rispetto a quello dei mutui su base mensile.
Se infatti a maggio di quest’anno il tasso si attesta al 5,21%, con un calo rispetto al 5,30% di aprile, la percentuale non è troppo distante dal picco di 5,45% di dicembre 2023.
Le decisioni della Banca Centrale Europea
A pesare sul tasso dei mutui e dei prestiti sono le decisioni della Banca Europea, che a giugno ha tagliato i tassi per la prima volta dal 2019, con una riduzione di un quarto di punto percentuale.
Il tasso sui depositi è passato dal 4 al 3,75%, quello di riferimento dal 4,50 al 4,25 % e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,50 %.
Tuttavia, la discesa dei tassi sarà relativamente lenta, visto che le previsioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025.
Quale tasso scegliere?
Con il carico delle rate che sta diminuendo sia per le soluzioni a tasso fisso, sia per quelle a tasso variabile, il primo continua a essere la soluzione più stabile e conveniente.
Il variabile, infatti, non registra significativi rientri nelle rate mensili: in due anni l’aumento della loro quota ha toccato punte del 119%.
Un rapporto di Experian, che ha segnalato per lo scorso mese una crescita delle richieste di mutui per l’acquisto di una casa, con un incremento del 14,9% rispetto al mese precedente, ha evidenziato come il tasso fisso sia la soluzione migliore con una rata più bassa di circa il 9% rispetto al 2023.
Il tasso variabile non offrirebbe ancora le giuste garanzie, considerando che la Banca Centrale Europea non ha in programma ulteriori tagli dei tassi nel breve periodo rispetto a quello appena eseguito a inizio giugno.