Doppio rialzo dei tassi di interesse dalla Bce, mutui a rischio impennata

La Bce spaventata dall'inflazione sarebbe pronta a un doppio rialzo dei tassi dal 2027, prospettiva che mette a rischio i mutui e sfavorisce l'economia italiana

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Un’analisi della società di consulenza finanziaria Schroders ha previsto che la Bce alzerà per due volte il costo del denaro nel 2027. La stessa Banca centrale europea, per voce del membro del comitato esecutivo Isabel Schnabel, ha confermato che si attende un lungo periodo di stabilità dei tassi, seguito da una stretta sulla politica monetaria.

Le ragioni sono per lo più economiche. Nonostante le difficoltà della Germania, l’economia dell’Eurozona sta andando meglio del previsto, ma l’inflazione è prevista in rialzo proprio a causa della crescita. Non è una buona notizia per l’Italia, che invece stenta a crescere, e per chi vuole fare un mutuo, visto che gli interessi sui prestiti per acquistare casa potrebbero crescere.

La Bce vuole alzare i tassi di interesse

La politica monetaria espansiva della Banca centrale europea può dirsi conclusa e, in futuro, c’è da aspettarsi al contrario un aumento dei tassi di interesse. In pochi giorni sono arrivate due importanti conferme di questa visione del prossimo futuro monetario dell’Eurozona.

La società di analisi finanziaria Schroders ha pubblicato un rapporto, con il quale sottolinea non solo che per tutto il 2026 non ci dovrebbero essere tagli del costo del denaro da parte della Bce, ma che l’anno successivo, nel 2027, dovrebbero verificarsi due aumenti che porteranno il tasso di interesse base al 2,5%.

Ipotesi sostanzialmente confermate da un’intervista di Isabel Schnabel a Bloomberg. La consigliera della Bce, candidata alla successione di Christine Lagarde, ha confermato che Francoforte non prevede di abbassare i tassi di interesse nel 2026 e che la prossima mossa sarà un aumento del costo del denaro.

Le conseguenze sui mutui

Queste notizie sono particolarmente negative per chi vuole aprire un mutuo nei prossimi due anni o per chi ha puntato su un calo degli interessi attraverso un prestito per la casa a tasso variabile. I tassi di interesse della Bce sono infatti il principale riferimento per:

  • l’Euribor, indice da cui dipendono i mutui a tasso variabile;
  • l’Eurirs/Irs, indice da cui dipendono i mutui a tasso fisso.

Una futura stretta della politica monetaria della Bce porterà questi indici ad alzarsi e quindi a un aumento del costo dei mutui. Un problema per il mercato italiano, che secondo gli ultimi dati dell’Abi, che hanno immortalato la situazione a ottobre 2025, già vive un periodo di crescita dei tassi di interesse sui prestiti per l’acquisto delle case.

L’Italia avrà problemi con i tassi alti

I tassi di interesse più alti saranno però un problema anche in generale per l’economia italiana. La decisione della Bce di smettere di ridurre il costo del denaro si basa su due dati a livello dell’Eruozona (l’insieme dei Paesi che utilizzano l’euro come moneta):

  • la crescita del Pil è oltre le aspettative (+2,1% entro il 2027);
  • l’inflazione è in accelerazione (2,1% nel 2027).

L’Italia, però, vive sostanzialmente una situazione del tutto opposta:

  • la crescita del Pil è molto debole e sotto le aspettative (+0,7% nel 2027);
  • l’inflazione è prevista stabile (+2% nel 2027).

Il nostro Paese beneficerebbe quindi più di una politica espansiva, soprattutto per quanto riguarda la crescita economica. La Germania si trova in una situazione simile, ma in quel caso la mancanza di riduzione dei tassi è compensata da un grande piano di investimenti pubblici, che l’Italia non può permettersi di attuare a causa del suo debito pubblico.