Mutuo prima casa ai giovani pronti al matrimonio, Forza Italia taglia la garanzia del governo

Un emendamento del partito di Tajani genera polemiche: per l'esecutivo esistono giovani di classe A e classe B

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 15 Novembre 2024 21:08

La visione che la destra italiana ha dei cittadini è ben chiara. Esiste una suddivisione netta tra chi lavora per il futuro del Paese e chi invece non contribuisce. Si parla ovviamente di famiglia (tradizionale), che si traduce nel far figli.

Non stupisce, dunque, la proposta di modifica alla Manovra, a firma dei deputati Roberto Pella e Francesco Cannizzaro di Forza Italia: si richiede una “corsia preferenziale” per i mutui sulla prima casa. Si strizza l’occhio agli under 30 che progettano il matrimonio.

Mutui a chi si sposa

Il governo di Giorgia Meloni va in soccorso dei giovani italiani con un’agevolazione sul mutuo per la prima casa. Una garanzia al 50% della quota capitale, allo stato attuale, riconosciuta ai richiedenti under 36. Spazio alle giovani coppie conviventi da almeno due anni, così come alle famiglie monogenitoriali e con figli minorenni.

Stando a quanto indicato dalla legge di Bilancio 2024, nel novero si aggiungono anche i nuclei con tre figli d’età inferiore a 21 anni. Ciò a patto di vantare un Isee non superiore a 40mila euro annui. Qualcosa però potrebbe cambiare.

Il riferimento va proprio al tema dei beneficiari del Fondo di garanzia. L’emendamento alla Manovra presentato da Forza Italia conferma la necessità di aiutare le coppie giovani, ma quelle di un certo tipo. Corsia preferenziale a quelle con un “progetto di vita finalizzato al matrimonio”. Chi pensa alla convivenza come soluzione a lungo termine o magari non crede nel matrimonio, non dà all’esecutivo le giuste garanzie. Al tempo stesso, poi, si pensa di abbassare l’età, tagliando di netto le richieste con un under 30 risibile.

Altri emendamenti e ammissibilità

Tutto questo ha ovviamente generato un dibattito politico. Esiste però un percorso ben preciso, con dei tempi non propriamente brevi. Si pensi infatti che questo è uno dei 4.511 emendamenti depositati alla Camera.

Per il momento la Commissione Bilancio lo ha ritenuto ammissibile, ma ciò non ha di certo valore definitivo, anzi. Ogni proposta dovrà infatti superare altre due scremature. Nella giornata di mercoledì si scenderà a quota 600 emendamenti, con una seconda tagliola che porterà il totale a 250.

Tenendo lo sguardo rivolto sul partito di Tajani, è da segnalare un altro emendamento che sta generando polemiche. Prevede che dal 2025 le famiglie con Isee non superiore a 40mila euro annui ricevano un voucher. Quest’ultimo sarà di 1.500 euro, spendibili però esclusivamente presso scuole paritarie.

Di seguito riportiamo altri emendamenti:

  • contributo di 500 euro annui per ogni figlio a carico, fino a 14 anni. Ciò vale come rimborso per le spese dovute a servizi extrascolastici di sostegno all’apprendimento, così come percorsi didattici culturali, turistici, d’educazione musicale, sport o corsi di lingua. Il limite economico è di 35mila euro annui di Isee (nessun limite per chi segue percorsi di protezione per l’uscita da situazioni di violenza);
  • garantiti tre giorni di assenza giustificata da scuola, con interrogazioni e compiti in classe adattati a un preciso calendario per gli studenti atleti. Previsto inoltre l’esonero dalle ore relative al programma alternanza scuola-lavoro;
  • incremento delle pensioni minime nel 2025, passando dal 2,2% previsto al 2,7%.