Mutui, come cambiano le rate con il taglio dei tassi della Bce

La Bce si avvia a un ulteriore taglio dei tassi d’interesse, con i mutui che potranno tornare a essere più accessibili e le rate più basse: come potrebbe cambiare lo scenario

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 12 Dicembre 2024 07:30

È attesa per oggi, giovedì 12 dicembre 2024, la riunione della Bce che potrebbe portare a un ulteriore taglio dei tassi d’interesse. La decisione influenzerebbe non poco i mutui, con i contraenti che finalmente dopo un lungo periodo di sofferenza potrebbero tornare a contare su delle rate economicamente più vantaggiose. Secondo diverse letture, la sforbiciata da parte della Banca centrale europea di 25 punti base sul tasso dei depositi (da 3,25% a 3%) sarebbe da definirsi certa, mentre secondo opinioni più ottimistiche il taglio potrebbe essere addirittura di mezzo punto. Qualunque sia la decisione odierna della Bce, la strada intrapresa dall’Istituto nell’ultimo anno sta lentamente abbassato i tassi, portando a una crescita delle richieste dei mutui e a un maggiore ricorso alla surroga.

Rate dei mutui con il taglio dei tassi Bce

Il potenziale taglio dei tassi della Bce porta i mutuatari nella condizione di poter contare su rate più favorevoli. Partendo dall’ipotesi di una sforbiciata di 25 punti base, MutuiOnline.it ha stimato che i mutuatari potrebbero avere un risparmio mensile sulla rata di circa 20 euro. Tale condizione è propria di chi ha un mutuo a 20 anni a tasso variabile del valore di 150mila euro. Il TAN medio è del 4,04% e la rata odierna di 912 euro. Attualmente, la migliore tipologia di mutuo offerta per queste situazioni prevede un TAN al 3,64% e una rata pari a 880 euro.

Con la discesa di 25 punti base dei tassi d’interesse, il TAN medio passerebbe a 3,79% (al 3,39% nel migliore degli scenari oggi possibili), con la rata media che scenderebbe a 861 euro rispetto agli attuali 892 euro. Il risparmio complessivo sugli interessi del mutuo rispetto a oggi sarebbe di 4.722 euro nel caso in cui il mutuo sia stato appena aperto e di 4.628 euro per chi accenderà un mutuo a tasso variabile nel prossimo futuro.

Il calcolo prospettico di MutuiOnline.it trova conferma anche nel piano delineato da Facile.it che, sempre considerando un taglio di 25 punti base dei tassi, stima una riduzione delle rate dei mutui a tasso variabile standard di circa 18 euro. Lo stesso portale ha anche ricordato come, nell’arco di tutto il 2024, le rate dei mutui standard siano scese di 66 euro, passando da 748 euro a 682 euro. Cifre in discesa, senza dubbio, ma comunque molto lontane dall’inizio del 2022, quando cioè la rata media era di “soli” 456 euro.

Il riequilibrio tra tasso fisso e variabile

Secondo Matteo Favaro, COO & Managing Director Financial Products di MutuiOnline.it, l’inflazione nell’Eurozona si sta avvicinando all’obiettivo di medio termine del 2% pur avendo registrato un aumento a novembre 2024.

“Le operazioni della Banca centrale europea – ha detto Favaro – nel 2024 hanno stimolato il mercato dei mutui, che sta mostrando segni di ripresa grazie a tassi di interesse più favorevoli per i consumatori. In attesa della conferma di un ulteriore taglio nella riunione di giovedì (12 dicembre 2024, ndr), le previsioni indicano un possibile riequilibrio tra mutui a tasso variabile e fisso entro la fine del 2025. Attualmente, il tasso fisso, che si mantiene su livelli storicamente accettabili, è la scelta più comune per i clienti MutuiOnline.it in ragione della grande convenienza rispetto al tasso variabile. La normalizzazione tra i due tipi di finanziamento offrirebbe ai consumatori una gamma più ampia di opzioni, consentendo un confronto più efficace tra le diverse offerte”.