Costi di mantenimento della casa, +3,9% nel 2023

Sono cresciuti meno dell’inflazione, ma solo grazie al calo delle bollette di luce e gas. Pulire la propria abitazione, invece, è diventato più caro del 7,1%

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Gianni Balduzzi

Data journalist

Di formazione economica, da più di 10 anni utilizza numeri e statistiche per interpretare e cercare di raccontare la realtà come data journalist.

Nel 2023 i costi di mantenimento di una casa sono saliti meno dell’inflazione. I numeri dell’Istat, che ogni mese rileva l’andamento generale dei prezzi di un paniere di prodotti e servizi, mostrano anche i dati medi dell’anno appena terminato a confronto con i numeri di quello precedente. Tra le voci esaminate vi sono quelle che riguardano le spese che deve affrontare chiunque possieda o sia affittuario di un’abitazione. Parliamo, per esempio, della bolletta del gas e dell’elettricità, delle parcelle degli elettricisti, degli idraulici e dei carpentieri, di quanto paghiamo per la fornitura d’acqua e la raccolta dei rifiuti, nonché per la manutenzione dei sistemi di riscaldamento.

Il risultato è che l’anno scorso il costo per mantenere una casa sono saliti del 3,9%, a fronte di un’inflazione del 5,7%. Si tratta naturalmente di una media, che in questo caso mette insieme dati molto diversi. Unisce quelli dei primi sette mesi dell’anno, quando i costi di mantenimento di una casa crescevano rispetto a 12 mesi prima più del carovita, e quelli del periodo successivo, quando gli incrementi sono diminuiti fino a diventare negativi, grazie al crollo delle tariffe del gas e dell’elettricità

Da cosa è dipeso l’aumento dei costi di mantenimento della casa

Sono proprio queste che due voci di spesa che hanno determinato i numeri del 2023 con le bollette della luce scese mediamente dell’8,3% dopo delle vere e proprie montagne russe dei prezzi che hanno vissuto in questi 12 mesi incrementi tendenziali in doppia cifra in inverno e riduzioni, anch’esse in doppia cifra in autunno. Il calo dei prezzi internazionali dell’energia rispetto ai picchi senza precedenti del 2022 ha interessato anche la bolletta del gas, che nel 2023 è diminuita del 5,2%, con un andamento simile, anche se meno accentuato, a quello dei costi dell’elettricità.

Nonostante questi cali i prezzi di gas e luce rimangono più alti del periodo immediatamente precedente o successivo all’emergenza Covid e con tutta probabilità non scenderanno mai al di sotto di tale livello. Anzi, la fine del regime di mercato tutelato per molte famiglie nel corso di quest’anno rappresenta un’incognita e potrebbe significare un nuovo incremento dei prezzi e con essi dei costi di mantenimento della casa.

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Come sono cambiati i costi di mantenimento della casa nel 2023

La bolletta dell’acqua è aumentata del 5,2%

Quasi tutti con il segno più i prezzi delle altre voci di costo per il mantenimento di una casa con la bolletta dell’acqua che è diventata più cara del 5,2% e i servizi di raccolta rifiuti che sono saliti dell’1,8%. In crescita anche i servizi indispensabili per mantenere abitabile un immobile: quelli degli elettricisti, che hanno visto un aumento del 3,5%, molto simile a quello delle parcelle degli idraulici, +3,6% nel 2023, mentre i carpentieri hanno chiesto l’1,8% in più rispetto al 2022. La manutenzione dei sistemi di riscaldamento, poi, ha richiesto un esborso di denaro maggiore del 3,5%.

Anche se non sono formalmente inseriti dall’Istat nella categoria dei costi di mantenimento della casa, ne fanno parte di diritto anche altre spese, come quelle per l’acquisto di elettrodomestici. Frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie hanno subito una crescita dei prezzi del 4,1% nel 2023, anche se, c’è da sottolineare, negli ultimi tre mesi dell’anno il loro costo è diminuito rispetto a quelli corrispondenti del 2022.

Si tratta di incrementi inferiori all’inflazione, come si vede, il rincaro di questi beni e servizi ha pesato sul portafoglio degli italiani meno di quello degli alimentari, per esempio, che hanno visto aumenti ben più sostanziosi.

Gli incrementi dei servizi di pulizia

A fare eccezione rispetto agli altri beni e servizi connessi con il mantenimento dell’abitazione ci sono i servizi di pulizia. Includono quelli di lavanderia per articoli tessili della casa e la pulitura dei tappeti, ma anche il salario dei collaboratori domestici regolarmente assunti. Ebbene, il loro costo è cresciuto più dell’inflazione, del 7,1%. Si tratta di un incremento che si è mantenuto piuttosto costante nel corso dell’anno e, a differenza di quanto è accaduto per altre voci, non ha dato segno di discesa neanche negli ultimi mesi. Che si tratti del segno della carenza di personale?