Il 25 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Pasta Day. Piatto simbolo del Made in Italy nel mondo, la pasta sulla tavola degli italiani non manca praticamente mai.
Con performance particolarmente brillanti, soprattutto nei mercati esteri, l’industria pastaria italiana ha prodotto nel 2020 qualcosa come 3.890.467 tonnellate di pasta, facendo registrare un incremento straordinario dell’11% sul già positivo 2019.
Il fatturato è aumentato del +12,8% il fatturato, che nel 2020, nell’anno della pandemia con gli italiani a casa, è schizzato addirittura a 5.680 milioni di euro.
L’analisi dell’Unione Italiana Food
I numeri sono stati raccolti dall’Unione Italiana Food, realtà nata dall’unione di due delle più rappresentative associazioni di categoria dell’alimentare italiano, oovero Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari), fortemente voluta e guidata da Marco Lavazza e Paolo Barilla.
Da un’indagine effettuata da Doxa, dall’Unione Italiana Food e da Ice è emerso che durante il lockdown i consumi globali di pasta sono cresciuti del 24%. Specie in Italia, che precede con oltre 23 kg di consumi pro-capite annui la Tunisia (17 kg) e il Venezuela (12 kg), sul podio dei principali Paesi consumatori di pasta.
Come si valuta una buona pasta
Ma qual è la migliore pasta in Italia? Come sempre è difficile dirlo, ma a questo servono le analisi e le valutazioni degli esperti, pur sempre con una certa dose di discrezionalità che accettiamo volentieri. L’ultima classifica pubblicata da Altroconsumo, basata sull’analisi di 25 campioni di penne, restituisce un risultato particolarmente interessante, e niente affatto scontato.
In laboratorio sono stati valutati parametri come la presenza di grano tenero, il contenuto di proteine e fibre e le eventuali tracce di impurità. In cucina, invece, sono stati presi in considerazione sia l’aspetto a crudo sia il risultato dopo la cottura, valutando aspetti come la tenuta, la collosità e l’assorbimento del sugo.
Altroconsumo ha anche fornito alcune indicazioni per identificare una pasta di buona qualità. Il colore, per esempio, deve essere giallo intenso e, quando si spezza, la pasta deve fare un rumore secco. Attenzione, poi, alla presenza di piccoli punti neri, indice di impurità, o punti bianchi, parti farinose della semola dovute a una lavorazione imperfetta.
Le migliori 10 marche di pasta
Ma vediamo la classifica delle migliori 10 paste secondo Altroconsumo, con non poche sorprese:
- 10 – Carrefour (punteggio 57/100)
- 9 – Viviverde di Coop (punteggio 63/100)
- 8 – Rummo (punteggio 64/100)
- 7 – La Molisana (punteggio 65/100)
- 5 – De Cecco (punteggio 66/100)
- 5 – Barilla (punteggio 66/100)
- 4 – Voiello (punteggio 69/100)
- 3 – Sgambaro (punteggio 72/100)
- 2 – Linea Equilibrio di Esselunga (punteggio 74/100)
- 1 – Libera Terra (punteggio 79/100).