Scoppia il caso vaccino per i cantanti in gara: cosa succede

Nessun obbligo di vaccinazione per molti cantanti in gara a Sanremo: chi può salire sul palco senza il vaccino e perché

Anche la 72^ edizione del Festival di Sanremo porta già in dote una doppia polemica, suggerita dalla situazione pandemia. In primis la scelta di aprire il Teatro Ariston nella sua interezza, concedendo il 100% della capienza. In secondo luogo, la concessione ai cantanti in gara di salire sul palco più importante d’Italia senza per forza dover essere vaccinati. Un obbligo che però non tutti possono evitare: ecco cosa succede.

Scoppia il caso vaccino per i cantanti in gara: cosa succede

Il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, nella conferenza stampa alla vigilia della prima serata del Festival di Sanremo 2022 ha spiegato che non è possibile tenere fuori i non vaccinati dall’Ariston per ciò che riguarda i cantanti. Questo perché, come sottolineato dal direttore, in Italia non c’è obbligo vaccinale per chi non è over 50. In sostanza, l’essere non vaccinati non può essere motivo di esclusione dalla gara. Parole che hanno acceso la polemica a poche ore dall’inizio del Festival.

Di conseguenza è facile dedurre chi siano i cantanti in gara a Sanremo sicuramente vaccinati. Si tratta di coloro che hanno almeno 50 anni, ovvero:

  • Donatella Rettore;
  • Gianni Morandi;
  • Iva Zanicchi;
  • Massimo Ranieri.

Sanremo 2022, cosa succede se un cantante è positivo

Ma cosa succede se un cantante in gara risulta positivo durante Sanremo? Lo ha spiegato direttamente il direttore artistico del Festival, nonché conduttore, Amadeus (a proposito, ecco il suo cachet): tutti gli artisti sono consapevoli che le prove vengono filmate e che in caso di impossibilità a esibirsi sarà utilizzata la registrazione, come successo a Irama nell’edizione scorsa.

Sanremo 2022, cosa prevede il protocollo: tamponi ogni 48 ore

La capienza del Teatro Ariston è stata estesa al 100%, ma durante il Festival di Sanremo si dovrà comunque osservare un protocollo sanitario ad hoc, per garantire la massima tutela di tutti i lavoratori, dei collaboratori, dei fornitori e degli artisti. Si tratta, ha spiegato la Rai, di misure da rispettare indipendentemente dal colore della regione, la Liguria, e insieme alle prescrizioni delle autorità locali in base ai dati epidemiologici.

Cosa prevede il protocollo Rai:

  • obbligo di indossare sempre la mascherina FFP2;
  • obbligo di igienizzazione delle mani;
  • obbligo di distanziamento di almeno 1,5 metri;
  • obbligo di distanziamento di almeno 2 metri nelle aree per fumatori;
  • divieto di autografi, foto e selfie con gli artisti per evitare assembramenti;
  • obbligo di monitorare il proprio stato di salute, rimanendo nel proprio alloggio in caso di malessere e di sintomi riconducibili al Covid, segnalando la cosa tempestivamente;
  • rispetto degli affollamenti massimi consentiti nei locali all’interno e all’esterno del complesso produttivo;
  • Green pass base e un tampone antigenico o molecolare effettuato entro le 48 ore precedenti per accedere all’Ariston (ecco quanto costano i biglietti).

Per quel che riguarda gli obblighi degli artisti:

  • tampone rapido all’arrivo e ogni 48 ore;
  • durante le prove è consentito l’accesso a un solo discografico, a un solo accompagnatore e un solo fonico;
  • mascherina FFP2, da indossare sempre: la chirurgica è consentita per il tragitto dal camerino al palco, al fine di non danneggiare il trucco;
  • interviste fuori dall’Ariston da svolgere preferibilmente da remoto;
  • consumazione di cibi, bevande e trasferimenti devono avvenire in sicurezza;
  • la casa discografica dovrà fornire alla Rai, ogni giorno, il tracciamento dei movimenti (tragitto, orari, targa del veicolo, presenze al suo interno e nome dell’autista);
  • in hotel vanno seguite le procedure anti-contagio (quindi, evitare di attirare la curiosità dei passanti e invito a pranzare da soli, anche in camera, evitando locali affollati).