Primark apre il suo terzo negozio in Italia: ecco dove

Il nuovo store del colosso irlandese dello shopping punta forte su green, gender e inclusione. E lo fa in un palazzo "maledetto" completamente ristrutturato

Dopo mesi di attesa, mercoledì 6 aprile nel cuore di Milano apre finalmente al pubblico il nuovo attesissimo punto vendita di Primark. Lo store del colosso irlandese dell’abbigliamento low cost sorge in via Torino 45 e si sviluppa su sette piani. Sarà aperto 7 giorni su 7 dalle 9 alle 22.

Dopo i punti vendita di Arese e Rozzano (esattamente un anno fa avevamo illustrato le otto aperture di Primark in Italia), Primark lancia il suo progetto anche nel centro dello shopping milanese. E coniuga la missione originaria dei prezzi bassi con nuovi obiettivi che riguardano la sostenibilità green, il gender e l’inclusione. Per molti si tratta di un successo annunciato, con decine di persone che hanno provato a varcare le porte del negozio ben prima dell’inaugurazione.

Non solo vestiti: cosa si può comprare da Primark

I numeri e le dotazioni del nuovo store parlano da soli: 50 casse, 32 camerini e varie zone relax. All’interno del negozio si potranno trovare prodotti che vanno dall’abbigliamento per uomo, donna e bambino a tutte le merci che riguardano il settore “beauty”, non testati su animali. Le persone potranno inoltre acquistare oggetti per la casa e persino giocattoli e accessori per animali.

I locali commerciali, dedicati alla vendita, si sviluppano sui primi cinque piani, mentre gli ultimi due, con vista panoramica su Milano, ospitano il quartiere generale italiano dell’azienda.

 

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Green, inclusione e posti di lavoro: i segreti del nuovo Primark

Il nuovo store di Primark nel cuore della città della moda non punta soltanto sul low cost. La prima sfida accettata dal marchio irlandese è stata quella dell’ecosostenibilità. A rivelare i dettagli di questa scelta è stato Luca Ciuffreda, head of Primark per l’Italia: “Abbiamo ridotto il packaging al minino, le grucce sono in cartone riciclato e abbiamo un controllo, anche etico, sulla catena di produzione”. Un prodotto su quattro è inoltre etichettato come eco-sostenibile perché confezionato con cotone organico o con fibre riciclate.

La politica green va di pari passo con quella sulle tematiche gender e di inclusività. In tutto il palazzo non ci sono barriere architettoniche e i bagni sono “all gender toilet”. Inoltre con il Comune di Milano è già in atto la prima partnership a sostegno dell’Associazione contro la violenza sulle donne, che permetterà a 30 aspiranti lavoratrici di seguire corsi di formazione e ottenere un impiego che le renda autonome.

Infine c’è il discorso dei nuovi posti di lavoro creati dall’apertura del nuovo punto vendita (qui abbiamo parlato dei posti di lavoro nello store di Genova). Ciuffreda ha parlato di 250 dipendenti, di cui 68 al primo impiego, di tutte le nazionalità. “Sarà un centro multilingue”, ha spiegato. Al momento Primark conta otto store in Italia ed entro fine anno ne aprirà altri cinque, dando lavoro complessivamente a 3.500 persone.

Un palazzo considerato “maledetto”: ecco perché

Il negozio di via Torino è situato all’interno del palazzo un tempo occupato da Fnac. Primark ha varato un piano di ristrutturazione durato quasi due anni (90 settimane) in quello che è considerato nell’immaginario popolare come un edificio “maledetto”. Il perché è legato all’avvicendarsi dei marchi all’interno dello stabile – oltre a Fnac anche Standa, Trony e Billa – che alla fine hanno tutti chiuso i battenti.