Tassa da 100 euro per i turisti a Venezia: le polemiche

Proposta una tassa di 100 euro per i turisti a Venezia. Assoutenti: misura irrealistica, servono soluzioni più equilibrate

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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A Venezia torna al centro del dibattito il tema dell’overtourism, un fenomeno che mette sotto pressione la città lagunare e che, secondo alcuni operatori locali, sta cambiando anche la natura del turismo. Milioni di visitatori ogni anno attraversano le calli della città, spesso in gruppi organizzati, senza fermarsi nei negozi o nei ristoranti, incidendo così poco sull’economia locale. A fronte di questa situazione, alcuni commercianti veneziani hanno avanzato l’ipotesi di introdurre una tassa giornaliera di 100 euro per i turisti.

La proposta dei commercianti

La proposta, emersa nei giorni scorsi, nasce dal crescente malcontento tra i commercianti e i residenti di Venezia, colpiti da un turismo sempre più mordi e fuggi. Il presidente dell’Associazione Piazza San Marco, Setrak Tokatzian, ha espresso pubblicamente il suo punto di vista, definendo lo stato attuale della città come “una calamita’”. Tokatzian è anche titolare di una storica gioielleria e osserva come il commercio locale sia in sofferenza, anche nei segmenti di fascia alta.

Nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che la città è piena di visitatori che spesso non acquistano nei negozi, non consumano nei ristoranti e utilizzano i servizi pubblici senza contribuire in modo significativo all’economia veneziana. Ha riferito episodi di famiglie che dividono un piatto di pasta o una bevanda e ha segnalato file alle fontanelle per evitare l’acquisto di bottiglie d’acqua.

La proposta prevede di limitare l’accesso dei grandi autobus turistici e di introdurre una tassa di 100 euro per i visitatori giornalieri. Secondo i sostenitori dell’iniziativa, questo contributo avrebbe lo scopo di scoraggiare il turismo giornaliero più economico, promuovendo un turismo più sostenibile e più rispettoso della città e delle sue risorse.

Tokatzian ha anche evidenziato la presenza di venditori abusivi, che attraggono i turisti con prodotti irregolari come grano per piccioni o rose, sottraendo risorse al commercio legale: “Noi in regola non vendiamo nulla e dobbiamo vedere gli ambulanti fuori legge che fanno centinaia di euro al giorno in nero?”

La risposta di Assoutenti

Alla proposta dei commercianti ha risposto con fermezza Assoutenti, che ha definito l’idea di una tassa da 100 euro “folle e irrealizzabile”. L’associazione dei consumatori sottolinea come una misura di questo tipo rischi di danneggiare l’immagine dell’Italia all’estero, trasformando le bellezze del paese in beni di lusso riservati a pochi.

Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha dichiarato che il problema non risiede nella presenza di turisti, ma nei prezzi troppo elevati praticati in città: “A Venezia si spende più che nel resto d’Italia, soprattutto nei luoghi più turistici”. Secondo Melluso, i listini eccessivi di ristoranti e negozi spingerebbero i visitatori verso comportamenti più frugali, come evitare pranzi al ristorante o l’acquisto di souvenir.

Assoutenti propone soluzioni alternative per affrontare il problema dell’overtourism, giudicando inutili le tasse irrealistiche. Tra le misure considerate più efficaci vengono citati gli ingressi contingentati, i sistemi di prenotazione per accedere ai centri storici e la promozione di mete turistiche meno conosciute. Secondo l’associazione queste iniziative permetterebbero di distribuire meglio i flussi turistici e di preservare il patrimonio culturale italiano senza penalizzare l’accesso al pubblico.