Dimenticatevi lo smoking per come l’avete conosciuto finora

Immergiamoci nella sua storia poco conosciuta, nelle sue regole e tradizioni e poi facciamoci sorprendere dal suo lato trasformista

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Dacché ce ne sia memoria qualsiasi uomo ricorre alla scelta dello smoking in occasione di una serata speciale, un gala prestigioso, una prima a teatro. È semplicemente un must riconosciuto da chiunque, il vestito elegantissimo per antonomasia, ma forse non tutti sanno che la storia di questo capo nasce per soddisfare altre esigenze. Vediamo quali.

Lo smoking è stato commissionato dalla Casa Reale Inglese intorno al 1865 ad una sartoria prestigiosa: la Henry Poole & Co di Savile Rovw. L’arduo compito era quello di creare per il Principe di Galles, e futuro Re Edoardo VII, una giacca corta da fumo. Questo geniale laboratorio sartoriale sapeva molto bene che nella nobiltà anglosassone l’unico abito da sera consentito agli uomini era il classico Frac. Quindi, con magistrale intuizione, decise saggiamente di portare innovazione senza stravolgere le regole sociali legate alla moda del momento, tagliando le code della giacca e facendo qualche leggera modifica. Ed ecco a voi lo smoking! Il suo nome si deve all’espressione inglese “smoking jacket” la cui traduzione naturalmente è: giacca da fumo. Infatti, nel XIX secolo durante le grandi feste dell’aristocrazia e gli eventi mondani, venivano predisposte apposite stanze dove gli uomini potevano riunirsi a fumare. La giacca li proteggeva dagli odori.

Fonte: Ufficio Stampa
Fendi fall 2022 Menswear

Lo smoking, inteso nella sua versione originale, è un capo d’abbigliamento piuttosto complesso nel suo insieme, in quanto è composto da 6 elementi distinti tra loro: giacca, camicia, papillon, panciotto, pantaloni e scarpe (che per tradizione devono essere in pelle e vernice). Come tutti i look, anche lo smoking nel tempo ha subito interessanti variazioni di stile. Tanto per cominciare gli stilisti hanno introdotto colori diversi, che inizialmente era rigorosamente nero, o addirittura stampe. Per rendersi conto di cosa si stia parlando basti vedere i modelli di Dolce&Gabbana ispirati alla Sicilia, oppure quelli di Gucci e Dsquared2 che propongono giacche lontanissime dalla tradizione anglosassone. Solitamente lo smoking è un monopetto con un unico bottone, che di regola deve essere tenuto chiuso, ma vediamo che alcuni stilisti ci propongono delle varianti a doppiopetto con due bottoni, come il modello di Vitale Barberis Canonico.

I revers possono essere classici oppure a lancia, normalmente in satin. Gli unici segni distintivi a non aver subito varianti si trovano nella struttura della giacca, che deve essere rigorosamente senza spacchi, né pattine o tasche sportive, o in quella del pantalone, che non deve avere passanti e deve avere il gallone sui fianchi, o della camicia, che deve avere il colletto ribattuto verso il basso e i polsini adatti per i gemelli. Ermenegildo Zegna è lo stilista che più è riuscito a creare un pieno equilibrio tra la visione classica e quella contemporanea di questo bellissimo capo d’abbigliamento.

Alexander McQueen Fall 2022 Menswear
Alexander McQueen Fall 2022 Menswear

La moda non si è certo risparmiata nell’interpretare creativamente questo abito. La scelta dei tessuti è diventata più vasta e meno rigida, abbiamo visto comparire sulle passerelle più prestigiose modelli in velluto liscio, oppure versioni con applicazioni in strass. L’esempio più eclatante è Alexander McQueen, che è stato un pioniere nel proporci svariati e interessanti modelli dal profumo super glamour.

Tuttavia, la variazione più rivoluzionaria dello smoking è stata la sua adattabilità all’universo femminile. Il cinema in questo senso ha avuto una grande intuizione quando nel 1930 per il film “Marocco” il grande regista Josef Von Sternberg decise di far indossare uno smoking all’attrice tedesca Marlene Dietrich, scalfendo in modo irreversibile tutti i codici che sino a quel momento erano stati mantenuti. Anche la moda infine ha ceduto sdoganando l’uso di questo capo d’abbigliamento anche per le donne. Nel 1966 il grande stilista Yves Saint Laurent, infatti, porta per la prima volta lo smoking sulle passerelle femminili di Parigi, sottolineando il suo spirito libero e anticonformista. Da quel momento, sui red carpet, hanno sfilato molte celebrità femminili in smoking, così come ai Golden Globes.

Oggi non importa che tu sia uomo o donna, se decidi d’indossare lo smoking per la tua serata glamour, di gala oppure a teatro, il risultato sarà un successo acclamato da tutti. Si potrà scegliere il modello che più vi rappresenta, quello più adatto al vostro modo di essere e alla vostra personalità. Non si deve strafare però, perché il confine tra cattivo gusto e originalità è davvero sottile. La generazione Z ama indossare lo smoking con le sneakers, altri con mocassini scamosciati, alcuni sostituiscono il panciotto con il gilet e molti uomini sono tornati a sceglierlo come abito per il loro matrimonio tornando alla versione classica. Per il vostro cenone natalizio o per la notte di San Silvestro non vi rimane che sfoggiare il vostro miglior smoking qualunque esso sia, sartoriale o confezionato non ha importanza. E ricordatevi sempre che se ricevete un invito in “Black Tiè” significa che il dress code è rigorosamente in smoking.