La Milano Fashion Week vale 239 milioni tra shopping, hotel e viaggi

La settimana della moda di settembre 2025 genera da sola il 56% dell'indotto turistico delle due Milano Fashion Week tra eventi e passerelle

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web dal 2005, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

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Milano torna a essere il centro del mondo della moda. Dal 23 al 29 settembre, con la Milano Fashion Week dedicata alle collezioni primavera/estate 2026, il capoluogo lombardo si trasforma in una passerella diffusa, tra sfilate, eventi culturali e appuntamenti esclusivi. Un fenomeno che non è solo spettacolo, ma anche economia: secondo il Centro Studi Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, solo l’edizione di settembre vale da sola 238,9 milioni di euro di indotto turistico, in crescita del +12,3% rispetto al 2024.

La settimana della moda in numeri

Sono attesi oltre 149mila visitatori nel capoluogo lombardo, il 15% in più rispetto allo scorso anno, di cui il 54% italiani e il 46% stranieri. La spesa media pro capite stimata è di 1.600 euro:

  • i turisti dall’estero spenderanno in media 1.664 euro;
  • gli italiani si fermeranno a 1.535 euro.

L’edizione autunnale della Fashion Week si conferma più rilevante di quella invernale: da sola rappresenta il 56,4% dell’indotto complessivo annuo di 423,6 milioni. A febbraio l’impatto era stato di 184,7 milioni, con quasi 113mila visitatori.

Nel 2025, sommando le due settimane, si registra un incremento del 7,1% rispetto al 2024, per un totale di quasi 262mila visitatori.

Shopping, ristoranti e trasporti: i dati

Il giro d’affari di settembre si distribuisce in tre voci principali:

  • 109,9 milioni di euro per lo shopping (46% del totale);
  • 93,2 milioni per ristorazione e alloggio (39%);
  • 35,8 milioni per i trasporti (15%).

Non stupisce che la voce più consistente sia quella dello shopping, spinta soprattutto dagli acquisti tax free per i non residenti nell’Ue, che confermano Milano come città dei ricchi e del lusso.

Milano in festa tra passerelle e grandi eventi

Accanto ai numeri, c’è la dimensione culturale ed esperienziale. Il calendario di questa settimana è fitto: Prada, Dolce&Gabbana, Versace, Bottega Veneta, Moschino, Armani e molti altri big presenteranno le nuove collezioni in location simbolo della moda e dell’arte.

Non solo sfilate alle Fashion Week, dunque, ma tanti eventi aperti al pubblico e mostre di richiamo internazionale:

  • alla Pinacoteca di Brera l’esposizione Giorgio Armani: Milano, per amore, un omaggio al maestro recentemente scomparso;
  • a Palazzo Reale la retrospettiva su Man Ray;
  • performance e proiezioni con il Cinemoda Club e il festival MilanOltre;
  • i Cnmi Sustainable Fashion Awards al Teatro alla Scala, che premiano i progetti più innovativi su inclusione e sostenibilità.

Le vie dello shopping, da via Montenapoleone a corso Vittorio Emanuele, si trasformano in un palcoscenico a cielo aperto, con installazioni, cocktail esclusivi e presentazioni riservate. Per una settimana, Milano non è solo la capitale italiana della moda, ma crocevia globale di creatività, turismo, lusso e business.

L’importanza della Fashion Week per Milano

Lo conferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano:

Milano si conferma punto internazionale della moda (…) capace di attrarre visitatori, talenti e investimenti da tutto il mondo. La maggiore spesa degli stranieri testimonia come l’indotto turistico continui a generare valore per il nostro territorio. La città si prepara a vivere un’edizione particolarmente simbolica, la prima senza Giorgio Armani, che ha contribuito in maniera indelebile a costruirne l’identità.

Un’edizione che quindi unisce memoria e futuro: l’omaggio a Giorgio Armani si accompagna alla spinta dei giovani stilisti e dei brand emergenti, sempre più presenti in calendario e importanti per la sostenibilità di un comparto irrinunciabile per il Made in Italy.