L’ex moglie di Bezos ha donato 7 miliardi nel 2025, chi è MacKenzie Scott

L’ex moglie di Bezos chiude il 2025 con nuove donazioni miliardarie e un modello di filantropia fuori dagli schemi. Dal 2019 ha donato 26 miliardi

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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La fine dell’anno si avvicina e sono in molti a fare i conti sulle azioni intraprese, i rimpianti, le conquiste e i fallimenti del 2025. Non perde quest’occasione nemmeno MacKenzie Scott, ex moglie di Jeff Bezos e terza donna più ricca al mondo. Scrittrice, filantropa e non da meno co-fondatrice di Amazon, con una missione: investire e donare sull’educazione.

Così, a fine 2025, MacKenzie Scott si fa i conti in tasca: è ancora miliardaria, ma ha donato la bellezza di 7,1 miliardi di dollari in cause benefiche. Dal 2019, cioè dal momento del divorzio storico tra lei e Bezos, la donna ha donato quasi 30 miliardi di dollari in progetti sociali dal forte impatto positivo, dall’educazione all’edilizia sociale, dall’inclusione al contrasto delle discriminazioni.

La donazione miliardaria

MacKenzie Scott ha donato nel 2025 la cifra di 7,1 miliardi di dollari. Lo ha scritto lei stessa, scrittrice ed ex moglie di Jeff Bezos, raccontando di come questa somma verrà riportata dai media, ma che qualsiasi cifra in dollari non rappresenta “che una frazione minuscola dei segni di solidarietà condivisi all’interno della comunità quest’anno”.

Si tratta della cifra più alta donata dalla donna, che si somma ai 2,6 miliardi di dollari del 2024 e ai 2,1 miliardi di dollari del 2023. Con questi, il totale donato dalla scrittrice sale a 26,3 miliardi di dollari dal 2019.

La decisione in merito alle donazioni spetta solamente a lei. MacKenzie Scott non ha un ufficio stampa né una fondazione aperta al pubblico. Nel 2023 aveva però lanciato un invito per presentare candidature per ricevere le donazioni.

Dalla Cnn si apprende che il suo metodo per decidere a chi donare si basa su una selezione delle istituzioni, delle organizzazioni e delle cause che decide di sostenere, il tutto nel segno della massima discrezione.

A chi ha donato?

E quest’anno a chi ha donato MacKenzie Scott? Sono molte le realtà alle quali ha destinato una parte dei 7,1 miliardi totali del 2025.

Si tratta di una dozzina tra università e college. Nello specifico, un organismo che assegna borse di studio a studenti delle minoranze ha ricevuto 70 milioni di dollari e un altro fondo, il Native Forward Scholars Fund, che finanzia le borse di studio post-laurea per studenti nativi americani, ha ricevuto 50 milioni di dollari.

La sua attenzione è rivolta al fronte dell’istruzione e da tempo, infatti, promuove equità e sostegno attraverso le borse di studio.

Nel 2024, quando donò 2 miliardi di dollari a 199 organizzazioni, lo fece concentrandosi su sicurezza economica, alloggi accessibili, stabilità lavorativa, sviluppo infantile e istruzione post-secondaria. Elon Musk, che non poteva evitare un attacco personale, ha etichettato le sue donazioni come “cause liberal”. Nel 2024, tra le organizzazioni beneficiarie, ci sono state anche alcune direttamente collegate alla comunità LGBT. Da qui la polemica della stampa conservatrice e dello stesso Elon Musk, che hanno accusato MacKenzie Scott di sostenere “cause estreme”.

Di questo, però, Scott non si interessa e prosegue con il proprio modello di donazione attraverso investimenti allineati alla missione, ovvero a metà tra filantropia tradizionale e investimenti di impatto.

Chi è MacKenzie Scott

Non si può parlare di MacKenzie Scott senza parlare della figura ingombrante di Jeff Bezos. I due erano sposati e il loro primo incontro risale al 1992, quando lavoravano presso l’hedge fund D. E. Shaw di New York.

Fu proprio Scott a rendere possibile Amazon. Lei e Bezos si divisero i ruoli più importanti: MacKenzie fu la penna dietro l’ideazione del nome, gestì la contabilità e addirittura la spedizione dei primi ordini. Insomma, non una partecipazione marginale o simbolica, ma una vera e propria co-fondatrice dell’azienda.

Ma chi è davvero, dietro la grande “A” di Amazon e la figura di Bezos? MacKenzie Scott nasce il 7 aprile 1970 a San Francisco. La sua era già una famiglia benestante, ma non è mai stata legata alla ricchezza. Nel 1987 il padre va in bancarotta e lei si ritrova a fare la cameriera, poi la cassiera e la lavapiatti per potersi pagare gli studi. Era una studentessa brillante che frequentava l’Università di Princeton con un obiettivo.

Che fosse una studentessa brillante lo racconta anche la premio Nobel Toni Morrison, che la ebbe come studentessa e fu sua mentor. “Una delle migliori studentesse che abbia mai avuto”, diceva di lei. Poi il colloquio di lavoro nel 1992 e l’incontro con Bezos. Nel 1993 si sposarono e, con il tempo, diedero vita al famoso e-commerce.

Anche il loro divorzio ha fatto la storia. Nel 2019 è stato il divorzio più costoso di sempre, con una divisione delle azioni di Amazon che le ha attribuito il 4%, valutato inizialmente in 38 miliardi di dollari. Fin da subito, però, il suo approccio è stato quello della filantropia, da praticare in vita o attraverso il testamento al momento della morte.

A quanto ammonta il patrimonio di MacKenzie Scott

Negli ultimi anni MacKenzie Scott, co-fondatrice di Amazon, ha iniziato a ridurre le sue partecipazioni nella società. Il motivo sarebbe proprio la volontà di utilizzare queste cifre per donazioni benefiche. Negli ultimi anni ha ridotto del 42% le sue partecipazioni e nell’ultimo anno, con 58 milioni di azioni per un valore di circa 12,6 miliardi di dollari, ha destinato buona parte di questi ricavi a progetti umanitari.

Anche così, secondo i dati raccolti da Bloomberg, aggiornati al 30 settembre 2025, Scott continua a detenere 81,1 milioni di azioni e conta su un patrimonio netto stimato di 32,4 miliardi di dollari.

Un patrimonio tale che le permette di essere nella classifica dei più ricchi al mondo, posizionandosi al 66º posto.