Quarantena, attenzione alle nuove regole su malattia e lavoro: stipendio a rischio

Quarantena in caso di contatto con un positivo? L'Inps conferma: non sarà più riconosciuta come periodo di malattia (retribuita) del lavoratore

Foto di Claudio Garau

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Il periodo di quarantena non sarà riconosciuto come malattia – né retribuito come tale – per i lavoratori che si sono assentati dal lavoro nel 2021 per disposizioni mediche, per via di una concreta esposizione al Coronavirus o di un contatto stretto/diretto con un positivo. Lo ha disposto l’Inps con il messaggio n. 2842 del 06-08-2021, dettando la nuova tutela per la quarantena – per il 2021 e fino a indicazioni contrarie –  per i lavoratori “fragili” e per la malattia conclamata da Covid-19.

Quarantena e malattia per Covid: le istruzioni Inps e le novità per il 2021

Di fatto, con il messaggio n. 1667/2021 l’Inps ha illustrato le novità normative introdotte dal decreto-legge n. 41 del 22 marzo 2021 (il cd. decreto Sostegni), successivamente convertito in legge. L’Istituto, nell’indicare la nuova disciplina, ha inoltre tenuto conto degli indirizzi operativi forniti dai Ministeri vigilanti in merito alle tutele (di cui all’articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020, il cd. decreto Cura Italia, anch’esso convertito in legge).

Come stabilito dal legislatore l’anno scorso, con il già citato decreto Cura Italia, il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare da parte dei lavoratori del settore privato, è equiparato a malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e non è computabile ai fini del periodo di comporto.

A tal proposito, considerato l’obbligo per l’Istituto di non superare lo stanziamento dei fondi previsto e di eseguire un costante monitoraggio degli oneri, l’Inps nel suo ultimo messaggio ha però precisato che procederà al riconoscimento ma solo per l’anno 2020, delle tutele di cui al citato articolo 26 entro i limiti di spesa richiamati. In questo caso, faranno fede le certificazioni attestanti la quarantena con isolamento fiduciario redatte dai medici curanti, anche nei casi in cui non sia stato possibile reperire alcuna indicazione riguardo al provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica.

Se per le indennità di malattia relative al 2020 però i fondi sono stati erogati e sono risultati sufficienti a coprire i relativi periodi e/o lavoratori che ne hanno fatto richiesta, lo stesso non può dirsi per il 2021. Per insufficienza di risorse, infatti, la quarantena del lavoratore – che è rimasto o dovrà rimanere a casa per contatto con un positivo o perché esposto al virus – non sarà riconosciuta dall’Inps come malattia (né tantomeno retribuita in quanto tale).

Inps, la quarantena per Covid non sarà più considerata malattia: cosa cambia per i lavoratori e i loro stipendi

L’Inps con il messaggio n. 1667/2021 non ha fatto altro che rifarsi a quanto stabilito dal legislatore, che – attualmente e salvo interventi futuri – non ha previsto, per l’anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela della quarantena per Covid. Questo vuol dire, in pratica, l’Istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all’anno in corso.

Per il 2020, va ricordato, è stata prevista l’equiparazione a malattia dei periodi di assenza dal lavoro dovuti a quarantena con sorveglianza attiva o permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva o di quarantena precauzionale, disposti dall’operatore di sanità pubblica (messaggio 24 giugno 2020, n. 2584). A questo trattamento hanno diritto tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, mentre non sono compresi i lavoratori iscritti alla Gestione Separata.

A livello economico, questo si traduce nel riconoscimento di un trattamento equiparato a quanto previsto in caso di malattia comune sulla base della normativa di riferimento. Ai lavoratori aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia Inps viene quindi erogata l’indennità previdenziale e la relativa contribuzione figurativa . In aggiunta, il datore di lavoro erogherà quanto contrattualmente previsto.

Quarantena e tutele malattia Inps per Covid: le eccezioni che riguardano i lavoratori fragili

Relativamente ai lavoratori in quarantena nel 2021, per l’anno in corso sono state previste ulteriori proroghe, considerato che – come ha ricordato l’Inps: “Il recente decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, all’articolo 9, ha apportato modifiche al solo comma 2-bis dell’articolo 26, prevedendo la proroga fino al 31 ottobre 2021 delle misure previste per i lavoratori ‘fragili’ ai fini dello svolgimento di norma della prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto”.

Nello specifico, con riguardo alla tutela per i lavoratori cosiddetti “fragili” – di cui al comma 2 dell’articolo 26 del decreto-legge n. 18/2020 – si procederà ugualmente a riconoscere la prestazione nel limite degli importi stanziati e, per l’anno 2021, visto lo specifico stanziamento disposto per tale tutela (pari a 282,1 milioni di euro), la prestazione verrà riconosciuta per gli eventi fino al 30 giugno 2021, come previsto dall’articolo 15, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 41/2021.