Dopo oltre un anno di negoziati e mesi di trattativa, che andavano avanti da novembre 2019 tra Federmeccanica, Assistal, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, si è chiuso positivamente a Roma, all’Auditorium della Tecnica, il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Sarà in vigore da gennaio 2021 al giugno 2024.
Durante l’arco del triennio è distribuito un aumento e alcuni bonus in busta paga. Il nuovo contratto non riguarda solo la retribuzione media, ma prevede un rafforzamento di tutta la prima parte, in riferimento ai diritti dei lavoratori e la loro partecipazione alla vita aziendale.
I sindacati richiedevano alle imprese un aumento di 146 euro sui minimi, giudicato insostenibile. Lo scorso ottobre la rottura, con le trattative finite in uno scioperto generale lo scorso 5 novembre. Solo con la piattaforma datoriale dello scorso 26 novembre si è tornati a scambi proficui, che hanno portato alla stesura del nuovo contratto.
I dipendenti che lavorano in questo settore e che verranno consultati dai sindacati per firmare l’accordo sono oltre un milione e 600 mila.
Nuovo contratto per i metalmeccanici: cosa prevede la prima parte sui diritti
Nel nuovo Ccnl è sottolineato per i metalmeccanici il diritto di informazione, confronto e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, e viene introdotta una clausola sociale che riguarda gli appalti pubblici (scopri le novità in tema di Codice degli appalti e digitalizzazione). Il testo contempla anche dei passaggi sulla violenza di genere e una nuova parte che riguarda lo smart working (differente dal telelavoro).
La grande riforma arriva per l’inquadramento professionale, finora fermo al 1973, con un nuovo sistema di classificazione e di valutazione della professionalità dei lavoratori del settore. Viene eliminato il primo livello.
Nuovo contratto nazionale per i metalmeccanici: a quanto ammonta l’aumento
L’incremento medio in busta paga per il quinto livello è di 112 euro, erogati in tranche che prevedono 25 euro nel 2021, 25 euro nel 2022, 27 euro nel 2023 e 35 euro nel 2024. Per il terzo livello si parla invece di 100 euro. Oltre a queste somme si aggiungono 12 euro di adeguamento all’Ipca sui minimi contrattuali a partire da giugno 2020, per effetto dell’ultrattività dovuta alla struttura del precedente contratto collettivo nazionale.
Sono inoltre confermati per i metalmeccanici 200 euro all’anno di flexible benefit. Il Fondo di previdenza integrativa Cometa viene innalzato al 2,2% a partire dal 2022 per i lavoratori con meno di 35 anni di età.