Debito pubblico – Nel 2020 toccati i 2.569 miliardi euro in Italia

Tra le principali economie del mondo solo Grecia e Giappone fanno peggio nel rapporto tra debito/PIL. Nel 2020 il debito italiano cresciuto di 160 miliardi

Pubblicato: 25 Luglio 2022 12:36

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Redazione

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Dagli anni Ottanta in poi del ventesimo secolo il debito pubblico è diventato un “tema” in Italia. Se, infatti, fino agli anni ’70 la spesa dello Stato era stata tutto sommato contenuta rispetto alle effettive entrate, da allora in poi il nostro Paese ha iniziato a spendere, anno dopo anno, più di quanto potesse ricavare. Il problema del debito italiano è diventato argomento di discussione sia nel dibattito pubblico che nei palazzi del Governo, soprattutto negli anni in cui il nostro Paese, così come la Grecia, stava rischiando il fallimento a causa della crisi prima finanziaria e poi economica. Negli ultimi anni la situazione macro-economica sembrava in ripresa in Italia ma, a causa della pandemia e dei conseguenti interventi statali, il debito pubblico è tornato a crescere con forza nell’ultimo periodo. Ma qual è la nazione – tra le principali economie a livello mondiale – che ha il debito più alto? E com’è messa l’Italia?

Giappone, Grecia e Italia: il podio del debito pubblico più alto

Secondo le stime dell’OECD – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – l’Italia ha un debito pubblico rispetto al PIL pari al 183% nel 2020. A causa di questo dato, decisamente alto, il nostro Paese è in terza posizione tra le nazioni con il debito più alto in relazione al prodotto interno lordo. Fanno peggio di noi solo la Grecia, dove il rapporto debito/PIL è del 222%, e il Giappone dove si supera il 258%. Giappone, Grecia e Italia sono quindi le tre nazioni, tra le economie avanzate, con il più alto debito pubblico. Seguono gli Stati Uniti, con il 150% del PIL nel 2020, e il Portogallo con il 145%. La media dei Paesi OECD si attesta al 95%: quasi la metà del dato italiano. Guardando ai nostri “vicini”, la Germania registra un valore del 79% mentre la Francia del 145%.
Viceversa tra le nazioni OECD quelle che hanno il rapporto debito/PIL più basso sono ad oggi Estonia, Russia, Lussemburgo, Svizzera e Turchia. Il dato estone è decisamente più basso rispetto a quello italiano visto che si ferma al 25%.

La crescita dagli anni Settanta e poi l’effetto Covid

Ma quando si è accumulato il debito pubblico italiano? A dicembre del 2020 il nostro Paese aveva un debito di 2,569 miliardi euro. Dal 2015 al 2019 l’aumento è stato di circa 170 miliardi, ma solo con la pandemia e la forte spesa necessaria per il sostegno a cittadine e cittadini, imprese, lavoratrici e lavoratori, il debito è aumentato in un solo anno di 160 miliardi.
In generale, è dagli anni ’70 che in Italia si registra una forte crescita del debito pubblico. Nel 1970 questo era pari a 13 milioni circa (fonte Banca d’Italia). Dieci anni dopo, nel 1980, il valore si era quasi decuplicato arrivando a 114 milioni. L’incremento è proseguito negli anni ’90 toccando i 667 milioni per poi continuare a crescere fino al 2020 quando il debito pubblico italiano ha raggiunto i 2.569 miliardi di euro.

La crescita dagli anni ‘70 in poi è stata quindi costante e nell’ultimo periodo a peggiorare la situazione ci hanno pensato anche la pandemia e la bassa crescita del nostro Paese.

Come viene calcolato il dato?

Il rapporto debito pubblico/PIL misura il debito lordo delle amministrazioni pubbliche in percentuale del PIL. È un indicatore chiave per la sostenibilità della finanza pubblica. Il debito è calcolato come somma delle seguenti categorie di passività (a seconda dei casi): valuta e depositi; titoli di debito, prestiti; assicurazioni, pensioni e regimi di garanzia standardizzati e altri debiti. Le variazioni nel tempo del debito pubblico riflettono principalmente l’impatto dei disavanzi pubblici passati.