Difficoltà a trovare lavoro? Sì, ma per le imprese. A differenza della narrazione prevalente che lamenta l’impossibilità da parte degli italiani di avere un lavoro, o di cambiarlo, i dati dimostrano una realtà ben diversa: ci sono tantissimi posti vacanti, da Nord a Sud, e le imprese faticano a trovare personale.
Negli ultimi 15 anni abbiamo assistito a un aumento dell’inefficienza del mercato del lavoro: a tassi di disoccupazione superiori non è infatti corrisposta una minor disponibilità delle posizioni vacanti. Il punto è che, spesso, servono figure specializzate, disposte a formarsi, riformulare le proprie skill e a mettersi in gioco. La mancanza di competenze viene confermata proprio come una delle cause principali di questo fenomeno. Esiste un’evidente correlazione tra i risultati delle prove Invalsi a scuola e il tasso di disoccupati e scoraggiati. All’aumento di risultati negativi ai test nei diversi contesti territoriali del Paese, corrisponde infatti un maggiore tasso di disoccupazione e di scoraggiamento.
Come spiega bene la ricerca condotta dal Centro Studi di “Distretto Italia”, il progetto del Consorzio ELIS, promosso nell’ambito della presidenza di Autostrade per l’Italia che vede la partecipazione di 29 grandi aziende, mancano soprattutto tecnici specializzati. E il problema è che, alle difficoltà di reperimento di tecnici specializzati, contribuisce anche un pregiudizio diffuso tra giovani e famiglie nei confronti delle professioni pratiche. Le aspirazioni si concentrano piuttosto su liceo e università, ma le cose spesso non vanno come si vorrebbe: tra i Paesi dell’Unione Europea, l’Italia è penultima per tasso di laureati tra i 25 e i 34 anni, 27% contro 41% della media europea.
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Cos’è “Distretto Italia”: gli obiettivi
“Distretto Italia” è un progetto portato avanti da Autostrade per l’Italia, BNL BNP Paribas, Cdp, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Poste Italiane, Open Fiber, Gruppo FNM e Trenord e Bain & Company. In totale, le 29 aziende che hanno aderito al progetto contano circa 400mila dipendenti sul territorio italiano.
Lo studio appena pubblicato è il primo step del programma, che prevede la raccolta dei fabbisogni di figure tecniche specializzate, per poi dare il via a una serie di azioni di orientamento e formazione in collaborazione con università e istituti tecnici superiori.
“Vogliamo innanzitutto dialogare con i giovani e le famiglie, per riscoprire il valore delle professioni pratiche – spiega Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS – È il valore del saper fare, che apre la strada a realizzarsi come professionisti e crea le condizioni per costruire il proprio progetto di vita attraverso il lavoro. Non c’è una vocazione professionale uguale per tutti e non c’è un percorso che preveda necessariamente il passaggio dal liceo e dall’università. C’è piuttosto bisogno di una fase di orientamento alla scoperta del proprio progetto personale, di una formazione adeguata ai profili di cui le aziende hanno realmente bisogno e di un’offerta di lavoro ‘buono’, che renda le persone orgogliose di sentirsi parte dei grandi progetti di transizione che il nostro Paese sta realizzando”.
Quali figure cercano le aziende italiane e dove
Mentre sono previste più di 500mila assunzioni entro l’estate, oggi in Italia servono oltre 10mila figure tecniche specializzate da formare e inserire nel mercato del lavoro. Sono oltre 5mila le posizioni che richiedono di essere occupate nelle 12 grandi aziende che hanno partecipato alla prima analisi di fabbisogno. Altre 4.800 posizioni vacanti si registrano nell’indotto.
Il maggior fabbisogno delle aziende mappate è nel nord del Paese (31%), a seguire le Isole (12%), il Centro (6%) e il Sud (4%). Il 47%, invece, è la domanda di fabbisogno proveniente dall’indotto in tutto il territorio nazionale.
La ricerca di figure esperte si concentra nei settori Telecomunicazioni, Costruzioni, Energy e utilities, Metalmeccanica e ICT. Vediamo nel dettaglio di quali figure si parla:
- addetto attività di posa dei cavi di fibra ottica: è il profilo più richiesto, che oggi rappresenta il 35% delle posizioni aperte. Solo nel settore TLC rappresenta circa l’85% dei profili ricercati.
- responsabile di cantiere: il profilo più richiesto nel settore delle Costruzioni, con 761 posizioni aperte
- tecnici operativi e operatori referenti di linea: terzo lavoro più richiesto, primo nel campo delle Energy e Utilities, dove circa l’80% dei profili ricercati dalle aziende riguarda queste figure
- tecnici programmatori software e consulenti nel settore dell’ICT (rispettivamente 466 e 224 unità): per il settore Meccanica, Elettronica, Meccatronica e Metallurgia. Il 70% delle posizioni aperte interessa l’indotto, con richieste registrate principalmente nel Nord Italia
- conducente/autista: il profilo più ricercato nel settore Trasporti, che interessa principalmente l’indotto con 140 unità posizioni aperte
- commessi delle vendite al minuto: 150 posizioni aperte nel comparto Sales/Retail
- tecnici specializzati nel comparto della produzione petrolifera, petrolchimica, power e ambientale: la domanda nasce direttamente dalle aziende mappate e interessa soprattutto il Nord Italia (134 unità)
- tecnici specializzati nel settore Logistica: con oltre il 75% delle posizioni aperte nel Nord Italia, pari a 116 unità.
La proposta di intervento di “Distretto Italia” si articola in 3 linee di azione. A breve partiranno le prime “Scuole dei Mestieri”, che rispondono al fabbisogno di competenze del comparto produttivo e industriale nazionale con corsi di formazione e inserimento lavorativo.
Inoltre è in corso un confronto con le istituzioni per attivare una rete di programmi di orientamento diffusi su base territoriale, in collaborazione con scuole, università e aziende. Sempre sul fronte dell’orientamento, verrà anche avviata una campagna di informazione rivolta ai giovani studenti e alle loro famiglie e un programma di formazione degli orientatori che lavorano nelle scuole.