Tredicesima in arrivo: a chi spetta e a chi no

Entro metà mese di dicembre sarà pagata agli statali, mentre per i lavoratori del settore privato arriverà entro Natale

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

È tempo di tredicesima per i lavoratori dipendenti. Il pagamento della gratifica natalizia avviene ogni anno nel mese di dicembre: generalmente viene erogata in un’unica soluzione in prossimità del Natale, spesso in forma di busta paga aggiuntiva. Per i lavoratori del settore pubblico, la legge dispone che la gratifica natalizia venga corrisposta entro i primi 15 giorni del mese, mentre per i lavoratori del settore privato – per i quali la data di pagamento è indicata dal CCNL di riferimento – la gratifica natalizia arriverà entro Natale.

Per i pensionati che ricevono l’assegno tramite Poste Italiane o via conto corrente bancario, la tredicesima arriva il primo dicembre. Anche chi percepisce una prestazione assistenziale – e non previdenziale – dall’Inps (come la pensione di inabilità o invalidità) ha diritto alla tredicesima.

Chi non ne ha diritto

Non hanno diritto alla tredicesima i disoccupati, neppure se percettori dell’indennità Naspi sulla quale non è prevista alcuna tredicesima.
Non hanno diritto alla tredicesima a dicembre neppure coloro che hanno perso il lavoro nel 2018. Per loro, infatti, la parte di tredicesima maturata nel corso dell’anno dovrebbe essere stata pagata al momento della cessazione del rapporto di lavoro. La tredicesima mensilità non spetta neppure agli autonomi e ai professionisti, iscritti alle varie casse, così pure come ai lavoratori parasubordinati che hanno siglato un contratto Co.co.co.

La tredicesima, inoltre, non matura nei periodi in cui i lavoratori sono posti in cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria. Non spetta a chi ha sottoscritto un contratto a progetto. Ne hanno diritto, invece, i lavoratori dipendenti assunti da meno di un anno. In tal caso, però, l’importo della gratifica viene riproporzionato in base al numero di mesi lavorati.

Come si calcola

Nonostante si tratti, anche nella pratica, di una mensilità aggiuntiva calcolata sulla base di quanto percepito durante l’anno in busta paga, l’importo della tredicesima non corrisponde allo stipendio mensile ricevuto dal lavoratore.

Il motivo è che la tredicesima mensilità viene tassata in maniera diversa rispetto allo stipendio: all’importo vanno sottratti i contributi previdenziali e fiscali, e non vengono applicate le detrazioni per lavoro dipendente spettanti per l’anno precedente. Quindi la tredicesima è più bassa dello stipendio poiché è più tassata rispetto a una busta paga.

Il calcolo è piuttosto semplice, basta moltiplicare la retribuzione lorda mensile (inclusi eventuali scatti di anzianità) per il numero dei mesi lavorati e dividere il risultato per 12. Ad esempio:

  • un lavoratore che percepisce 1200 euro al mese e che ha prestato servizio per dodici mesi, avrà una tredicesima pari a “1200×12:12”, ovvero 1.200 euro. Questa è la cifra lorda, perché come abbiamo visto anche la tredicesima è soggetta alla tassazione e dunque andranno detratte ritenute fiscali, contributi sociali e anticipazioni di ratei.
  • un lavoratore che al mese ha una retribuzione lorda di 1.400 euro ed è stato assunto a giugno: 1.400 x 7 = 9.800 / 12 = 816,6 euro. La tredicesima lorda sarà pari a 816 euro circa.

Usa il nostro strumento e calcola la tua tredicesima.