Stipendio docenti in aumento: cosa cambia da dicembre

Nuovi aumenti e boccata d'ossigeno per il comparto scolastico che a dicembre potrà contare su una maggiorazione degli stipendi: ecco a quanto ammonteranno

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Importanti novità in arrivo per il corpo docenti, con nuovi aumenti che faranno passare un Natale un po’ più sereno (e anche un po’ più ricco) ai professori italiani. Grazie alla manovra e non solo, infatti, gli stipendi dei lavoratori della scuola segna un piccolo aumento a partire da dicembre, con la busta paga in arrivo che farà sorridere gli oltre 1,2 milioni di impiegati nel comparto scolastico che potranno contare su oltre 200 euro lordi di aumento che faranno sfregare le mani a tanti lavoratori.

Ma perché questo aumento in arrivo a fine 2023? La spiegazione è stata data da Il Sole 24 Ore, che parlando dello “sprint” alla busta paga dei lavoratori scolastici, ha svelato cosa c’è dietro l’aumento degli stipendi.

Stipendi scuola in aumento di oltre 200 euro

Secondo quanto riferito dal quotidiano economico, per gli oltre 1,2 milioni di lavoratori della scuola sono previsti mesi col sorriso. Questo perché sono in arrivo aumenti da 200 euro al mese, frutto di vari movimenti che faranno piacere ai docenti e non solo che incassano tra gli stipendi più bassi in Europa.

Si va dagli aumenti previsti dal rinnovo contrattuale 2019-21 al taglio del cuneo fiscale già esistente e confermato in manovra. Qualcosina è poi racimolato anche dall’accorpamento delle prime due aliquote Irpef atteso per gennaio all’anticipo sul prossimo Ccnl 2022/24 approvato in Cdm.

Gli aumenti arriveranno tra novembre e dicembre anche grazie all’arrivo della seconda tranche del contratto 2019-21 sottoscritto a luglio, che andrà ratificato probabilmente a novembre. E dopo i 101 euro di incremento medi dello scorso anno, si aggiungerà ora anche la parte residua di circa 20 euro che porterà l’aumento complessivo a circa 124 euro.

Ma non è finita qui, perché entro fine anno è atteso l’anticipo del nuovo Ccnl con il 40% destinato alla scuola. Degli 800 milioni, i docenti avranno circa 800-900 euro in media, quindi all’incirca 70 euro al mese. Col taglio del cuneo e la contemporanea nuova aliquota Irpef, le buste paga poi si arricchiranno di circa 110 euro al mese.

Novità col decreto Anticipi

Lo scorso 18 ottobre, poi, è stato pubblicato in Gazzetta il decreto legge Anticipi che ha introdotto una novità per quanto riguarda i compensi dei dipendenti pubblici e che, dunque, interessa anche il personale scolastico. Da dicembre 2023, infatti, è previsto un aumento dell’indennità vacanza contrattuale, quale anticipo degli incrementi stipulati nei contratti collettivi nazionali del triennio 2022-2024, attualmente in fase di rinnovo.

Nello specifico il provvedimento propone una rilevante revisione dell’indennità vacanza contrattuale, con un aumento che ammonta a 6,7 volte l’importo annotato sulla busta paga di novembre. L’intento è quello di fornire un riconoscimento economico anticipato ai lavoratori, in previsione del rinnovo contrattuale.

In cifre, per andare sul concreto, possono esserci vari scaglioni. Un arretrato netto per un docente della scuola dell’infanzia e primaria potrebbe andare tra i 500 e i 630 euro, per un docente della scuola media tra i 500 e i 710 euro, mentre per un insegnante della scuola superiore tra i 550 e 740 euro.

Tuttavia, questa agevolazione non sarà estesa a tutti i dipendenti. Il decreto esclude, infatti, esplicitamente il personale a tempo determinato. Con la sottoscrizione del nuovo contratto, gli aumenti programmati saranno riassorbiti, senza tradursi in alcun importo aggiuntivo per i dipendenti pubblici.