Sindacati uniti contro il Governo: nuovi scioperi in arrivo?

I tre principali sindacati italiani hanno annunciato una mobilitazione contro le decisione del Governo che potrebbe portare a scioperi generalizzati

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Cgil, Cisl e Uil, i principali sindacati italiani, hanno avviato una mobilitazione unitaria contro le decisioni del governo Meloni, in particolare riguardo alla riforma fiscale. I segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri si sono incontrati per discutere le azioni comuni e decidere come procedere. La fase di mobilitazione inizierà con assemblee nei luoghi di lavoro e confronti con i lavoratori. Per ora non è previsto uno sciopero, ma il percorso potrebbe portare a manifestazioni su scala nazionale. La settimana prossima saranno rese note tutte le informazioni riguardanti le modalità, la struttura e l’intensità delle iniziative.

Le richieste e le critiche dei sindacati al Governo

I sindacati chiedono di essere ascoltati dall’Esecutivo e di avviare un confronto autentico sulle decisioni prese finora. Tra le priorità figurano il contrasto all’inflazione, l’aumento dei salari e del potere d’acquisto, il rinnovo dei contratti pubblici e privati, e interventi su pensioni, salute e sicurezza sul lavoro.

Le critiche riguardano principalmente la flat tax, ritenuta in contrasto con il principio costituzionale di progressività, e il taglio delle aliquote Irpef, che dovrebbe toccare soprattutto i lavoratori dipendenti e pensionati, dai quali proviene il 94% dell’imposta. Qua gli scenari con i nuovi scaglioni Irpef e chi ci guadagnerebbe.

I sindacati richiedono una lotta più efficace all’evasione fiscale, il cambiamento della legge Fornero sulle pensioni (molto simile a quella approvata in Francia, come spiegato qua), che continua a essere valida nonostante le varie misure che vengono rinnovate di anno in anno, e la creazione di una pensione di garanzia per i giovani, di cui vi abbiamo parlato già qua, in riferimento a una proposta della Cgil.

Le posizioni dei tre sindacati uniti nella mobilitazione

Luigi Sbarra ha sottolineato l’urgenza di iniziare un processo di mobilitazione congiunta, comunicando con la popolazione e spiegando le motivazioni e le richieste sindacali. La Cisl, ha affermato, starebbe lavorando senza sosta per aprire un dialogo con il Governo sui vari temi cruciali per lo sviluppo e la crescita della comunità nazionale, sperando che Palazzo Chigi comprenda le istanze dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i contribuenti in generale.

Pierpaolo Bombardieri ha evidenziato come una mobilitazione unitaria sia una buona notizia, a fronte del fatto che l’Esecutivo non starebbe fornendo risposte chiare alle parti sociali. E per questo, per la Uil, si starebbero creando le condizioni positive per unire tutto il mondo del lavoro, e i tempi sarebbero finalmente maturi per una mobilitazione generale.

Infine Maurizio Landini, annunciando le nuove misure dei sindacati, ha denunciato la mancanza di provvedimenti per combattere in maniera sistematica l’evasione fiscale. Attraverso le risorse recuperate dal sommerso, si potrebbe ridurre il cuneo fiscale di 5 punti istantaneamente, invece di farlo nel corso della legislatura come promesso da Palazzo Chigi.

Il numero uno della Cgil ha esortato i lavoratori a mobilitarsi di fronte alle politiche governative e ai provvedimenti ritenuti sbagliati, per richiedere un vero e proprio cambiamento nelle politiche economiche e sociali e dare vita a quella che ha definito una vera “primavera dei diritti e del lavoro”.