Salvini ha firmato la precettazione dello sciopero del 29 novembre, insorgono i sindacati

Dopo richieste di riduzione dell'orario per lo sciopero generale del 29 novembre e secchi dinieghi all’opzione da parte dei sindacati, il ministro dei Trasporti Salvini ha firmato la precettazione

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 26 Novembre 2024 19:37

Ennesimo colpo di teatro, non del tutto inatteso va detto, riguardo allo sciopero generale del 29 novembre che è stato indetto da Cgil e Uil e al quale si sono unite tante altre sigle sindacali per andare contro la Manovra 2025. Dopo la decisione dei sindacati di non uniformarsi alle prescrizioni avanzate nella giornata di ieri, 25 novembre 2024, dal Garante, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha deciso di firmare la precettazione dello sciopero. La presa di posizione del governo è stata giudicata gravissima dalle sigle sindacali che, infatti, hanno annunciato la loro intenzione di rivolgersi alla magistratura.

Come si è arrivati alla precettazione dello sciopero

Alla precettazione dello sciopero del 29 novembre da parte del ministro Matteo Salvini si è arrivati dopo una serie di botta e risposta che, evidentemente, non hanno trovato concorde il segretario della Lega. Lo stesso aveva chiesto alle sigle sindacali promotrici, Cgil e Uil, di tagliare lo sciopero di venerdì 29 da 8 a 4 ore, così come indicato dal Garante per non aggravare eccessivamente la condizione dei cittadini, soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico locale.

Pronta, però, era arrivata la risposta dei segretari delle due sigle sindacali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri che, in una nota congiunta, avevano ribadito che la mobilitazione resterà di 8 ore nel rispetto delle fasce di garanzia. “Nonostante gli incontri formali e informali che si sono svolti nei giorni scorsi – si legge nella nota congiunta – e nonostante l’apertura al dialogo manifestata da Cgil e Uil che hanno già rispettato la legge, esonerando dallo sciopero la categoria del trasporto ferroviario, la Commissione di Garanzia ha obbedito ai diktat del ministro Salvini, pubblicati sistematicamente sui social e attraverso la stampa, continuando ad avanzare ulteriori richieste per la limitazione del diritto di sciopero”.

Salvini precetta e fa infuriare i sindacati

A questa presa di posizione delle sigle sindacali, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha risposto con la precettazione. In un video pubblicato sui social dopo la firma del documento sullo sciopero di venerdì 29 novembre, il leghista ha detto: “Per evitare agli italiani l’ennesimo venerdì di caos ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati per venerdì. Landini dice che sto limitando il diritto di sciopero? In due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia. Quindi diritto allo sciopero sì, ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani. È l’impegno che mi sono preso”.

La palla ripassa ora ai sindacati che, fin dalle prime note di agenzia sulla notizia della precettazione, hanno dichiarato il loro intento di non volersi fermare. Così Grazia Gabrielli, esponente della segreteria generale della Cgil: “Prendiamo atto che nel tentativo di conciliazione per cui siamo stati convocati il ministro non era interessato a conoscere le ragioni per cui abbiamo deciso di confermare lo sciopero nelle modalità in cui lo abbiamo proclamato. Valuteremo un ricorso al tar in virtù di come sarà argomentata la precettazione, ma non escludiamo neanche di approfondire tutte le vie necessarie alla tutela in primis dello sciopero generale e dei lavoratori a cui viene leso questo diritto”.

Il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, già nelle scorse ore aveva annunciato che il suo sindacato si sarebbe rivolto alla magistratura in caso di precettazione da parte del governo.