Una mail che sembra una presa in giro è arrivata agli operai di Stellantis impegnati sulla linea Maserati, inclusi quelli in cassa integrazione. I lavoratori dello stabilimento Mirafiori hanno ricevuto una comunicazione dall’azienda che offre l’opportunità di acquistare diversi modelli Maserati a prezzi scontati che variano però tra gli 80 e oltre 200mila euro.
Una Maserati per gli operai in cassa integrazione
La mail inizia così: “Caro/a collega, siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta!”.
La mail promozionale inviata da Stellantis è arrivata anche a migliaia di operai degli stabilimenti italiani che sono in cassa integrazione o con contratti di solidarietà e che da tempo non percepiscono uno stipendio pieno. “Non so se ridere o se piangere – afferma Giacomo Zulianiello, delegato Fiom e operaio delle Carrozzerie di Mirafiori – io in cassa integrazione guadagno 1.180 euro al mese, e queste vetture costano tra 80 e 200 mila euro. Neanche se accetto l’invito dell’azienda di andare a lavorare come trasfertista in Polonia potrei permetterle”.
Gli operai torinesi, a causa della crisi di volumi, hanno visto i loro salari restringersi. Nel primo trimestre dell’anno, gli operai erano in cassa integrazione, mentre ora sono passati ai contratti di solidarietà con una riduzione dell’orario dell’80%. E in questi primi sei mesi la fabbrica piemontese di Mirafiori ha prodotto solo 1.850 unità Maserati e nei prossimi mesi non è prevista una ripresa significativa: al rientro dalle ferie, la linea Maserati opera solo un giorno alla settimana, e i sindacati temono che si possa assistere a una nuova ondata di cassa integrazione.
La produzione sempre più scarsa ha innescato un nuovo duro scontro con i sindacati. Secondo la Fiom-Cgil, Stellantis sta “distruggendo i siti italiani in favore di impianti esteri”. Rispetto allo stesso periodo del 2023, la produzione nell’impianto è calata dell’83%.
Produzione a Mirafiori ormai ferma: cosa succede
Il governo critica da tempo Stellantis per le sue scelte industriali, in particolare per la riduzione della produzione negli stabilimenti italiani nonostante continui a ricevere aiuti pubblici, come incentivi al settore automobilistico e cassa integrazione per i dipendenti.
All’inizio dell’anno, Stellantis aveva promesso di aumentare la produzione negli stabilimenti italiani a un milione di veicoli all’anno, obiettivo ora considerato abbastanza irrealistico. Nel 2023, il gruppo ha prodotto in Italia 752 mila veicoli, di cui 521 mila auto, e le stime preliminari indicano una riduzione di almeno il 30% per il 2024.
Nonostante lo scetticismo dei sindacati, Stellantis ha comunque promesso di raggiungere l’obiettivo, puntando sul rilancio di stabilimenti storici come Mirafiori e sulla costruzione di nuovi impianti, tra cui una grande gigafactory per la produzione di batterie per veicoli elettrici a Termoli, in Molise.