Il gruppo La Perla evita la frammentazione degli asset, ma ora dovrà individuare un acquirente capace di rilanciare e valorizzare il marchio. Tutti gli asset, attualmente in stato di insolvenza, compresi il marchio e lo stabilimento di Bologna, saranno ceduti unitariamente a un unico acquirente.
Questo è quanto stabilito dall’accordo raggiunto tra i commissari di La Perla Manufacturing (in amministrazione straordinaria), i curatori di La Perla Italia e La Perla Global Management Uk (in liquidazione giudiziale), insieme ai liquidatori inglesi dell’azienda.
L’accordo raggiunto
L’accordo è stato reso noto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al termine dell’incontro che si è svolto oggi a Roma, con la partecipazione dei sindacati. A breve sarà pubblicato un avviso per avviare la ricerca di un acquirente interessato alla reindustrializzazione del gruppo.
Con grande sollievo, soprattutto per le quasi 300 lavoratrici che finalmente intravedono una svolta positiva. L’azienda è stata portata vicino al fallimento dalla precedente proprietà. Si tratta del fondo anglo-olandese Tennor Holding, controllato dal discusso finanziere tedesco Lars Windhorst.
I diversi rami della società, divisi tra Italia e Inghilterra, sono stati messi in liquidazione o in amministrazione straordinaria. Fino a oggi, tuttavia, ogni parte dell’azienda (il marchio in Inghilterra, lo stabilimento in Italia e i negozi) è stata gestita separatamente, con procedure distinte a causa dei confini tra il diritto italiano e quello inglese, aspetto che è stato ulteriormente complicato dalla Brexit.
La prossima fase consisterà nella pubblicazione di un bando di gara per individuare un acquirente disposto alla reindustrializzazione. Si prevede che tra i candidati ci sarà una decina di imprenditori, sia italiani che internazionali.
La soddisfazione di governo e sindacati
“Grande soddisfazione per questo significativo accordo — ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha presieduto a Palazzo Piacentini l’incontro con le parti — per il quale desidero ringraziare i commissari italiani e i liquidatori italianie britannici, che ci permetterà di tenere uniti il marchio con le competenze dei lavoratori. Siamo riusciti a conseguire un risultato tutt’altro che scontato, destinato a diventare un caso che farà scuola — sottolinea il ministro —, questa è la strada giusta per salvare l’azienda e rilanciare un simbolo del Made in Italy”. Con lui, la sottosegretaria con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto che ricorda “i mesi di intenso e complesso lavoro”.
“Si delinea la possibilità di un bando di gara per trovare un nuovo acquirente industriale che garantisca la continuità produttiva nonché il mantenimento dei livelli occupazionali e di tutti gli asset – commentano infine Filctem Cgil e Uiltec Uil – Il merito di questo importante passo avanti va attribuito alle lavoratrici e ai lavoratori de La Perla che con la loro lotta e la loro determinazione hanno sostenuto questa battaglia per impedire lo spezzettamento di tutte le attività e per dare futuro alla loro azienda. Ora riteniamo indispensabile procedere in tempi celeri all’emissione di un bando di gara che tuteli tutte le maestranze, vero punto di forza di questa azienda determinato dal loro alto grado di professionalità”.