È arrivata la conferma della chiusura definitiva di Eataly Verona. Il negozio sorge all’interno della stazione frigorifera degli ex Magazzini Generali a Verona Sud, nel cuore della Zai storica. Non è bastato il riconoscimento da parte del pubblico perché i costi erano troppo elevati.
Inutili le trattative, sia con i proprietari dello stabile per abbassare il canone d’affitto, sia con una grossa azienda che si era detta interessata a entrare nel progetto. Alla fine, il 3 agosto arriverà la chiusura e decine di persone resteranno disoccupate.
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Eataly Verona chiude
Parcheggi e scaffali vuoti salutano gli ultimi giorni di Eataly Verona. Il negozio è destinato alla chiusura, prevista per il 3 agosto. I pochi clienti ancora in circolazione chiedono direttamente ai dipendenti che fine farà l’attività all’ex ghiacciaia dei Magazzini Generali.
Da alcuni mesi erano noti i problemi di gestione dell’attività, e nulla sono serviti i vari incontri per provare ad abbassare il prezzo del canone d’affitto o per inserire nuove realtà nel progetto. Così, nell’ultimo periodo, si è cercato di svendere il più possibile.
Dall’8 luglio al 3 agosto è infatti possibile acquistare vino, birra, alcolici, casalinghi, cosmetici e prodotti secchi, dolci e salati con uno sconto del 50%. La promozione non è valida, invece, su altri reparti come ortofrutta, panetteria, salumi e formaggi. A oggi gli scaffali sono già vuoti perché molti hanno approfittato del “fuori tutto”.
Il destino dei lavoratori: circa 40 disoccupati
In queste ore sono proprio le voci dei dipendenti a chiarire cosa sia accaduto a Eataly Verona. La notizia della chiusura è stata uno shock: i lavoratori sapevano delle difficoltà del punto vendita, ma non pensavano che potesse arrivare a chiudere.
Da circa un anno erano iniziati gli incontri con la proprietà per rinegoziare al ribasso il canone d’affitto, troppo alto, ma non si immaginava la chiusura perché il negozio funzionava. Un dipendente spiega che ogni settimana veniva raggiunto il budget richiesto e talvolta superato. “Avevamo una clientela affezionata, c’era gente che veniva persino da Trento per fare la spesa da noi”, raccontano. Tanto andava bene che a maggio 2025 i dipendenti avevano ricevuto una mensilità aggiuntiva come premio per aver raggiunto tutti gli obiettivi del piano industriale 2024.
In apparenza non una realtà destinata a chiudere, quindi. Ma negli ultimi tempi qualcosa non andava. Ora a pagare le conseguenze sono i circa 40 dipendenti che restano senza impiego. Alcuni saranno spostati in altri negozi, altri cercheranno un nuovo lavoro.
Qual è il motivo della chiusura?
Il motivo sembra essere un connubio di fattori. Da una parte le perdite importanti:
- nel 2023, perdite per 2,5 milioni di euro;
- nel 2024, perdite per 2 milioni di euro.
Dall’altra parte c’è la questione del canone d’affitto, troppo caro. La spesa richiesta dalla struttura era di 96.000 euro al mese, più spese accessorie. Un costo che non scompare e che, come fa notare Bruno Giordano, presidente di Fondazione Cariverona, dovrà essere pagato fino al 2031. Il contratto d’affitto per l’ex ghiacciaia è infatti vincolante e impegnava Eataly al pagamento per almeno 10 anni.
L’edificio resta quindi a disposizione esclusiva di Eataly fino al 2031 e spetta all’azienda proporre eventuali destinazioni alternative dello stabile. Considerando che l’immobile ha destinazione commerciale e un costo di quasi 100.000 euro al mese più spese di gestione, bisognerà pensare a soluzioni capaci di sostenere simili oneri. Come spiega Giordano, altre attività simili a Eataly rischiano di fare la stessa fine.