Come si diventa insegnante di sostegno

Scopri come diventare un insegnante di sostegno, quali sono i requisiti richiesti e le sue mansioni

L’insegnante di sostegno è una figura molto importante nel sistema scolastico italiano perché rappresenta un punto di riferimento per l’alunno che ha una disabilità e per l’intera sua classe. Chi desidera ricoprire tale ruolo in Italia può intraprendere diverse strade. Nonostante, come appena detto, ci siano diverse possibilità per diventare un insegnante di sostegno, non è certo facile riuscire in questo intento.

Per questo motivo, al fine di togliersi ogni dubbio su come diventare un insegnante di sostegno e massimizzare così le proprie chance di ricoprire tale ruolo, è necessario conoscere con esattezza tutti i passaggi che bisogna seguire, così come gli specifici requisiti che sono richiesti. Prima di tutto questo, però, è opportuno fare chiarezza su un altro aspetto: chi è un insegnante di sostegno e cosa fa esattamente.

Chi è e cosa fa un insegnante di sostegno

Un insegnante di sostegno, o meglio, come da definizione del Miur (ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), l’insegnante per le attività di sostegno è un docente specializzato assegnato a una classe dove è presente un alunno con disabilità allo scopo di favorirne il processo di integrazione. Non si tratta quindi, come spesso erroneamente invece si crede, dell’insegnante dell’alunno con disabilità, bensì di una risorsa professionale che è assegnata all’intera classe, in modo da rispondere in maniera più efficace alle maggiori necessità educative collegate alla sua presenza in aula.

L’insegnante di sostegno, nello specifico, ha il compito di rispondere ai bisogni educativi dell’alunno con disabilità con interventi calibrati sulle sue condizioni personali e di creare le condizioni per la piena espressione della sua identità e delle sue capacità, promuovendo la sua integrazione all’interno della classe. Questo tipo di insegnante, a livello normativo, è stata introdotta ufficialmente nella scuola dell’obbligo italiana con la Legge 4 agosto 1977.

Come si diventa un insegnante di sostegno

Ora che sono più chiare definizione e compiti di questa importante figura, è giunto il momento di entrare nel vivo della questione e soffermarsi, nello specifico, su cosa fare per diventare un insegnante di sostegno. Abbiamo già accennato al fatto che esistono diverse strade per intraprendere questa particolare professione.

Il requisito indispensabile è essere in possesso della specializzazione per le attività di sostegno (TFA Sostegno, anche chiamata Tirocinio Formativo Attivo). Si tratta di un percorso di specializzazione dalla durata annuale organizzato dalle Università, rivolto sia a laureati che a diplomati, a cui è possibile accedere attraverso un concorso per titoli ed esami.

Il TFA per l’insegnante di sostegno si articola in una serie di prove (una prova preselettiva con quesiti a risposta multipla, una eventuale prova scritta a discrezione dell’università e una prova orale con quesiti a risposta aperta) e varia in base al grado di scuola scelto (Infanzia e Primaria oppure Scuola Secondaria di Primo o Secondo Grado). In linea generale però, tutte le prove del TFA Sostegno sono finalizzare a verificare le competenze nei seguenti ambiti:

  • linguistico e della comprensione del testo;
  • socio-psico-pedagogico;
  • riconoscimento e comprensione delle emozioni, degli stati d’animo e dei sentimenti nell’alunno;
  • aiuto all’alunno per la sua espressione e per una più adeguata regolazione dei principali stati affettivi;
  • capacità di autoanalisi delle proprie personali dimensioni emotive nella relazione educativa e didattica;
  • creazione di strategie innovative e originali in ambito verbale e linguistico, logico-matematico e attraverso i linguaggi visivo, motorio e non verbale;
  • organizzazione scolastica e aspetti giuridici riguardanti l’autonomia scolastica.

Una volta che si è ottenuta la specializzazione è possibile diventare un insegnante di sostegno in vari modi e cioè:

  • ottenendo incarichi di supplenza con l’inserimento nelle graduatorie;
  • inoltrando la propria messa a disposizione;
  • partecipando al concorso a cattedra.

Come ottenere incarichi di supplenza come insegnante di sostegno

Come detto, è possibile diventare un insegnante di sostegno ottenendo inizialmente incarichi di supplenza attraverso l’inserimento in graduatoria oppure inoltrando la cosiddetta MAD (messa a disposizione).

La MAD consiste in un’istanza informale, legalmente riconosciuta e prevista dal MIUR, attraverso la quale l’aspirante supplente presenta la propria candidatura spontanea e dichiara la propria disponibilità a effettuare supplenze per medi o lunghi periodi. Attraverso di essa, è possibile essere chiamati direttamente da un Dirigente Scolastico per un incarico di supplenza.

La messa a disposizione per la docenza di sostegno è chiamata MAD per il sostegno. Per poter presentare la propria messa a disposizione per la docenza di sostegno è necessario avere una laurea magistrale oppure una laurea triennale. La domanda di messa a disposizione può essere spedita in qualsiasi periodo dell’anno.

Come diventare un insegnante di sostegno di ruolo

Per poter diventare un insegnante di sostegno di ruolo è necessario avere, oltre alla specializzazione per l’attività di sostegno, anche l’abilitazione all’insegnamento e bisogna superare il concorso. In alternativa all’abilitazione di sostegno è possibile presentare 24 CFU (crediti formativi universitari) e un titolo di studio valido per l’accesso ad almeno una classe di concorso.

Le classi di concorso sono codici usati allo scopo di ottenere una classificazione uniformata delle materie e dei titoli di studio, necessari per l’accesso all’insegnamento di una specifica materia. Ciascun titolo di studio abilita all’insegnamento per alcune determinate classi di concorso.

Le modalità del concorso per insegnanti di sostegno variano in base al grado scelto (infanzia e primaria o scuola secondaria). Per maggiore chiarezza, è possibile fare riferimento, innanzitutto, al Concorso Scuola Infanzia e Primaria 2021. Per poter partecipare a esso, è richiesto uno dei seguenti requisiti:

  • laurea in Scienze della formazione primaria;
  • diploma magistrale con valore di abilitazione oppure diploma sperimentale a indirizzo linguistico o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia;
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal MIUR.

Per i posti di sostegno sono richiesti i medesimi requisiti, ma bisogna anche aggiungere il titolo di specializzazione sul sostegno. Il Concorso Scuola Infanzia e Primaria prevede:

  • un’unica prova scritta;
  • una prova orale;
  • la valutazione dei titoli;
  • la formazione della graduatoria finale.

La prova unica scritta per la docenza di sostegno consiste in 50 domande, di cui 40 quesiti riguardanti la pedagogia speciale, la psicologia dell’età evolutiva e dell’apprendimento, le metodologie didattiche da applicare alle differenti tipologie di disabilità e gli aspetti normativi-organizzativi e finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione degli alunni con disabilità, 5 quesiti di inglese e 5 quesiti di informatica.

Ogni risposta corretta vale 2 punti, mentre le risposte sbagliate o non date valgono 0 punti. Ne deriva che la prova è valutata al massimo 100 punti, ma si considera superata al conseguimento di un punteggio minimo pari a 70 punti.

La prova orale del Concorso Scuola Infanzia e Primaria consiste in un colloquio dalla durata massima di 30 minuti volto alla valutazione delle competenze nell’ambito delle attività di comprensione e conversazione in lingua inglese di livello B2, della padronanza delle discipline e delle capacità di progettazione didattica efficace in riferimento anche a informatica e comunicazione.

Esistono sul mercato dei manuali ad hoc dedicati alla preparazione del Concorso per Insegnante di sostegno Infanzia e Primaria, articolati in diverse parti, tra cui “Legislazione e normativa scolastica”, “Ambito normativo, organizzativo e della governance”, “Ambito psicopedagogico e didattico”, “Ambito della conoscenza della disabilità e degli altri bisogni educativi speciali in una logica bio-psico-sociale” e “Strumenti operativi”. Altri manuali si concentrano in materia specifica sulla prova scritta, con focus dedicati anche alla lingua inglese e alla legislazione e normativa scolastica.

Il Concorso Scuola Secondaria, invece, prevede:

  • un’unica prova scritta;
  • una prova orale;
  • la valutazione dei titoli;
  • la formazione della graduatoria finale.

La prova scritta del Concorso Scuola Secondaria consiste in diversi quesiti a risposta multipla volti ad accertare le conoscenze e le competenze del candidato in relazione alla tipologia di posto scelto, nonché su argomenti di informatica e lingua inglese.

Al candidato per i posti per le attività di sostegno sono richieste, nello specifico, conoscenze e competenze che consentano di favorire un sistema inclusivo in cui l’alunno disabile è protagonista dell’apprendimento relativamente alle capacità e alle potenzialità possedute. A questo scopo, il candidato deve possedere competenze finalizzate a una progettazione educativa individualizzata che, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento e delle esigenze di ciascun alunno, individui interventi equilibrati tra apprendimento e socializzazione.

Le competenze e le conoscenze, più precisamente, sono richieste in relazione a diversi ambiti: normativo, psicopedagogico e didattico, della conoscenza della disabilità e degli altri bisogni educativi speciali in una logica biopsico-sociale, organizzativo e della governance.

La prova orale per la docenza di sostegno prevede un colloquio incentrato sulla capacità di progettazione didattica, sulla definizione dell’ambiente di apprendimento per una didattica inclusiva, sulla competenza nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, sull’interlocuzione con la commissione sui contenuti dell’argomento assegnato e sull’abilità di comprensione scritta e produzione orale in lingua inglese.

Anche nel caso del Concorso Scuola Secondaria sono previsti dei manuali ad hoc dedicati alla preparazione per il percorso relativo alla docenza di sostegno. In particolare, generalmente, ci si concentra sull’ambito psicopedagogico, sull’ambito relativo alle metodologie e alle tecnologie didattiche inclusive, sull’ambito della conoscenza della disabilità e degli altri bisogni educativi speciali e sull’ambito normativo, organizzativo e della governance.

A ogni modo, come precisato, le modalità dei concorsi dedicati alla scuola possono variare di selezione in selezione, anche all’interno della stessa tipologia: per questo motivo, per sapere con precisione come diventare un insegnante di sostegno, è necessario leggere attentamente il bando del concorso a cui si vuole partecipare.