Cassa integrazione e Naspi, i nuovi importi 2022

Ammortizzatori sociali, sono stati aggiornati al rialzo gli importi 2022 per CIG, NASpI e Dis-Coll: tutte le cifre

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Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

Come ogni anno, sono stati aggiornati i massimali degli ammortizzatori sociali. Gli adeguamenti si sono resi necessari dopo la riforma della cassa integrazione che dal 1° gennaio 2022 ha introdotto un unico massimale, quello più alto, a prescindere dalla retribuzione mensile di riferimento dei lavoratori. Non solo: per effetto dell’aumento dell’indice Istata, quest’anno tutti i valori sono stati rivisti al rialzo (+1,9%).

Ammortizzatori sociali, aggiornati gli importi

Con la circolare n. 26 del 16.2.2022, l’Inps ha aggiornato gli importi  massimi, rivalutati con l’indice Istat, degli ammortizzatori sociali in costanza di lavoro e non , ovvero:

  • le indennità di disoccupazione NAPSI , DIS COLL, ISCRO, ALAS, Disoccupazione agricola;
  •  i trattamenti di integrazione salariale  (Cigo, Cisoa, Cigs, assegno di integrazione salariale del Fis, e dei Fondi bilaterali del settore del credito e del credito cooperativo;
  • gli assegni per i lavori socialmente utili.

Cassa integrazione, i nuovi importi

È stato aggiornato l’importo della cassa integrazione guadagni (CIGO, CIGS, CISOA) e l’AIS (il nuovo assegno di integrazione salariale corrisposto dal FIS).

Tutti i lavoratori dipendenti (ora anche le aziende con un solo dipendente) in presenza di una sospensione o riduzione dell’attività lavorativa dal 1° gennaio 2022 per le causali previste dalla legge possono godere di una integrazione del reddito sino all’80% dell’ultimo stipendio sino ad un massimo di 1.222,51€ al mese (1.151,12€ considerando la trattenuta del 5,84% prevista dall’articolo 26 della legge 41/1986).

La riforma degli ammortizzatori sociali premia così i lavoratori con retribuzioni mensili inferiori a 2.200 euro che sino allo scorso anno ottenevano 998,18€ al mese.

Naspi, i nuovi importi

Il nuovo importo massimo mensile dell’indennità di disoccupazione Naspi è pari a 1.360,77 euro. L’ammontare della Naspi si ottiene sommando gli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni, dividendo il risultato per le settimane di contribuzione e moltiplicando il tutto per 4,33.
La retribuzione da prendere come riferimento per il calcolo dell’indennità di disoccupazione Naspi 2022 è pari a 1.250,87 euro. Se l’importo che si ottiene è pari o inferiore a 1.250,87 euro (cd. importo soglia), l’indennità sarà il 75% di questo importo; se è superiore si aggiunge anche il 25% della differenza tra 1.250,87 e il massimale di 1.360,77€.

Dal documento dell’Inps emerge un aumento sia del massimale sia della retribuzione di riferimento ai fini del calcolo per chi presenta domanda di disoccupazione Naspi nel 2022, rispetto al 2021. Il massimale lo scorso anno era pari a 1.335,40 euro, a fronte di una retribuzione di riferimento di 1.227,55 euro.

Dis-Coll, i nuovi importi

Per quanto riguarda la Dis-Coll, l’indennità mensile di disoccupazione per lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata, l’importo massimo mensile per il 2022 è pari a 1.360,77 euro. La retribuzione da prendere a riferimento per il calcolo dell’indennità di disoccupazione ammonta a 1.250,87 euro. Il calcolo è analogo a quella della Naspi.

Iscro, i nuobi importi

Invece l’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa per le partite Iva iscritte alla gestione separata, è pari ad un minimo di 254,75 ed un massimo di 815,2€ al mese e può essere riconosciuta se il reddito dichiarato nell’anno precedente la domanda non superi 8.299,76€. Può essere richiesto una sola volta nel triennio 2021-2023 (periodo di sperimentazione della misura) ed è erogato per sei mensilità ed è pari al 25% della metà dell’ultimo reddito annuo certificato dall’Agenzia delle Entrate purché entro i predetti minimali e massimali.