Caldo estremo, come cambia il lavoro in fabbrica: orari ridotti e non solo

Le ondate di calore hanno un impatto notevole su molti ambienti lavorativi: ecco come intervengono le aziende più attente

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Le ondate di calore stanno condizionando il mondo del lavoro in maniera netta. Le imprese italiane, infatti, stanno sempre più attuando dei provvedimenti per migliorare le condizioni dei dipendenti. Interventi chiave sul fronte welfare ma anche improntati alla tutela della produzione. Si evitano così delle interruzioni gravose sul bilancio. In cima alla lista, in questo particolare ambito, troviamo Reggio Emilia.

Industria e caldo record

Cosa accade all’interno delle imprese quando il caldo rende la vita dei dipendenti un vero inferno? Generalmente le aziende più attente, così come quelle che prevedono lavori ad alte temperature, rimodulano gli orari. Il programma muta per non interrompere la produzione, garantendo agli addetti di lavorare nelle ore più fresche.

Questo è però soltanto un tipo di intervento. A seconda dei casi, si riducono i turni, oltre a rimodularli. Un ricambio più frequente, infatti, evita che i singoli soggetti raggiungano livelli estremi di sopportazione delle temperature. Le pause risultano allungate e, al tempo stesso, vengono aumentate le forniture d’acqua e sali minerali. Va da sé, inoltre, che molte realtà intervengano sulla climatizzazione. Tutto ciò spesso frutto di un costante dialogo con i sindacati.

Detta così, sembra che l’Italia sia un Paese illuminato, che ha estremamente a cuore le condizioni dei propri lavoratori d’azienda. Una realtà che esiste, certo, ma per tantissimi non rappresenta la normalità. È importante però sottolineare i casi positivi, anche al fine di offrire esempi utili ai dipendenti che si ritrovano in condizioni pessime: esistono alternative, come evidenziato da Il Sole 24 Ore.

I cambiamenti delle aziende italiane

Fincantieri ha deciso di agire per il benessere dei propri lavoratori con turni anticipati alle 6 del mattino, a luglio e agosto, per quanto riguarda i cantieri. Nella primissima fascia si concentrano le mansioni da svolgere all’esterno, così da eliminare o ridurre l’esposizione al sole cocente.

Electrolux ha invece attivato delle procedure discusse con Fiom, Fim e UIlm. Nello specifico si lavora su tre fasce definite dall’Arpae. Un esempio è fornito dallo stabilimento di Forlì (forni e piani cottura). Dal 22 luglio al 16 agosto è stato ridotto il turno 8-17, anticipato alla fascia 6-14.30.

Al tempo stesso sono stati aggiunti 530 ventilatori per le singole postazioni. In mensa si è optato per nuovi impianti di raffreddamento, aggiunti inoltre anche nelle aree produttive. Da segnalare anche estrattori d’aria per poter abbattere le temperature interne, nuovi distributori di acqua fresca e rinnovata fornitura di sali minerali.

Per quanto riguarda il settore agricolo, invece, la Argo Tractors ha ripensato l’orario di lavoro. Il dialogo continuo con le organizzazioni sindacali ha spinto a investimenti notevoli per migliorare le condizioni interne. A fronte di un ritmo sostenuto tra giugno e luglio (per parte del mese di agosto la produzione di interrompe), è previsto un orario estivo anticipato e ridotto. Ciò accade laddove non si lavori già su tre turni. Soldi spesi inoltre per raffrescatori e ventoloni industriali.

Interventi anti caldo a Reggio Emilia

Perché Reggio Emilia è un vero e proprio caso? Le parole di Simone Vecchi, segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, sono esemplificative di un sistema sano. In provincia è stato realizzato un vero e proprio dossier di storie virtuose.

Come detto, non è così ovunque e infatti si parla di situazione eterogenea, con imprenditori che fanno ben poco e altri che dialogano e investono. Ben 30 realtà, circa, nel territorio sono in fase di discussione per deli interventi a tutela dei lavoratori, con impianti di raffrescamento e ricircolo dell’aria, in vista del prossimo anno.

“Parlarne adesso è importante perché le aziende devono mettere a budget degli investimenti e ciò accade in autunno”. Laddove sono stati stretti degli accordi, “è stato introdotto l’orario ridotto, anticipando l’ingresso al mattino alle 6 o alle 7 ed evitando il turno spezzato. Certamente dove si lavora su tre turni l’unico modo per intervenire sono gli investimenti tecnologici nei sistemi di condizionamento e l’aumento delle pause”.

Ecco le principali aziende segnalate:

  • Argo Tractors;
  • Walvoil;
  • Emak;
  • Interpump;
  • Smeg;
  • Gigiesse;
  • Comer Industries;
  • Meta System;
  • Spal Automotive;
  • Padana tubi;
  • Nexion;
  • Nicolini;
  • Dallai;
  • Eviosys;
  • Tecomec;
  • Reggiana Riduttori;
  • Zincatura Padana;
  • Snap on.