Nelle ultime settimane sindacati e Governo hanno raggiunto vari accordi per il rinnovo dei contratti scaduti dei dipendenti della pubblica amministrazione. Sanità, scuola, funzionari degli enti centrali e di quelli locali vedranno, nei prossimi mesi, aumentare i propri stipendi e arrivare anche diversi arretrati accumulati negli anni di lavoro con un contratto scaduto.
Le varie categorie riceveranno però gli aumenti in busta paga in periodi diversi. Se alcune parti della Pa, le prime a rinnovare il contratto, li hanno già ricevuti, altre dovranno aspettare almeno fino al 2026, mentre per la scuola non c’è certezza sugli arretrati.
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Contratto della scuola, quando arrivano gli aumenti
L’ultimo accordo raggiunto in ordine di tempo è stato quello sul contratto dell’istruzione. L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e i sindacati hanno raggiunto un accordo dopo una lunga trattativa per il rinnovo del contratto nazionale 2022-2024 per il comparto. I risultati sono stati:
- 150 euro di aumenti in media;
- fino a 230 euro per i ricercatori;
- fino a 2.000 euro di arretrati.
Per quanto riguarda i veri e propri aumenti, il 60% è già coperto dall’indennità di vacanza contrattuale. Non è chiaro però quando inizieranno ad arrivare anche il resto dei soldi promessi e soprattutto gli arretrati. Le associazioni sindacali stimano che i primi fondi dovrebbero essere aggiunti in busta paga tra dicembre e gennaio.
Sanità, primi aumenti già da novembre
Il 27 ottobre era invece arrivata la firma del contratto per la sanità. Per infermieri, ostetriche, amministrativi e sanitari gli aumenti andranno da 150 a 172 euro lordi al mese, che diventeranno effettivi nei prossimi mesi. Immediato invece il versamento di tutti gli arretrati accumulati nel 2024 e nei 10 mesi del 2025 passati senza un contratto valido. Questi dovrebbero arrivare già nella busta paga di novembre.
Oltre agli aumenti di stipendio, il rinnovo del contratto dei sanitari prevede anche altre due novità. Sarà possibile articolare il lavoro in 36 ore settimanali divise su 4 giorni lavorativi, a richiesta del dipendente. Viene inoltre introdotta la nuova figura dell’assistente infermiere, con maggiori tutele contrattuali.
Enti locali e funzionari ministeriali, cosa prevede il rinnovo
Più articolato invece il rinnovo dei funzionari pubblici. I dipendenti degli enti locali hanno raggiunto un accordo per il contratto 2022-2024 dopo 15 mesi di trattativa. Lavoratori di Comuni, Province, Città Metropolitane, Camere di commercio e Regioni prenderanno in media:
- 142 euro lordi al mese in più in busta paga;
- 2.357 euro di arretrati.
Nel contratto incluse anche nuove tutele per la sicurezza e contro le aggressioni e l’opzione della settimana corta. Gli aumenti dovrebbero partire da gennaio del 2026 se l’iter burocratico per il nuovo contratto sarà terminato entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda i funzionari centrali, quelli dei ministeri, delle agenzie non economiche come Inps, Aci e Inail e di quelle fiscali, il rinnovo del contratto 2022-2024 è stato già firmato a gennaio. Gli stipendi sono aumentati di 165 euro, rendendo la categoria quella con gli aumenti di stipendio medio maggiori nel 2025, secondo i dati rilevati dall’Istat.